I CSI SUONANO PER MACISTE Brani dal vivo per il film girato nel 1926 a Torino di G. F.

MUSICA 90 MUSICA 90 I CSI SUONANO PER MACISTE Brani dal vivo per il film girato nel 1926a Torino con un esperimento multimediale che conclude il discorso iniziato dalla scorsa edizione con le interazioni schermo-orchestra di Bill Frisell, Philip Glass, Sakamoto e Nyman: il 24 e il 25 ottobre, al Piccolo Regio, Giovanni Lindo Ferretti e i suoi compagni del Consorzio Suonatori Indipendenti (Csi) saranno i protagonisti del progetto speciale del festival, ovvero la proiezione di «Maciste all'Inferno» (film muto girato nel '26 dal regista Guido Brignone negli stabilimenti Fert di Torino), con l'esecuzione «Uve» di una colonna sonora scritta appositamente dal gruppo emiliano. Riprendendo l'uso - corrente agli albori della cinematografia - dell'orchestra che suona dal vivo durante la proiezione - rivedremo un visionario capolavoro degli Anni Venti commentato dalle spiazzanti invenzioni In alto a sinistra il jazzista DaveHolland A destra la band emiliana dei Csi In basso Art Garfunkel ex socio diPaulSùnon, che sarà in concerto all'Alfieri sonore della più singolare e creativa band italiana Una band che, scaturita dalle ceneri dei Cccp, sembra essere legata da un oscuro destino alla figura del mitico forzuto del cinema italiano: infatti il primo importante progetto (concerti e disco) del Csi insieme con i «gruppi fratelli» Ustmamò e Discilpinatha s'intitolava giustappunto «Maciste contro tutti». Quando si dice il destino... Dopo il doppio spettacolo del 24 e 25 ottobre, «Musica 90» proseguirà nei mesi di novembre e dicembre. Ricordiamo che quest'anno, per la prima volta, il festival si è sdoppiato, dando vita ad una rassegna «off» dedicata ai musicisti più estremi: rassegna che s'è iniziata ai primi di ottobre e che prevede ancora un appuntamento, il 14 novembre, con il campionatore David Shea al «Combo Pub» (Murazzi del Po, ore 22,30): ultime grida dalla savana tecnologizzata dell'underground newyorkese. Il cartellone «ufficiale» proseguirà invece il 24 novembre con la prima italiana della britannica Penguin Café Orchestra, che si esibirà al Teatro Colosseo (via Madama Cristina 71). Ancora il Teatro Colosseo ospiterà, il 27 novembre, il gruppo di Polly Jean Harvey, profetessa del femminismo rock inglese. Il 28 novembre «Musica 90» tornerà al Piccolo Regio per presentare il raffinato jazz dell'inglese Dave Holland in un imprevedibile concerto per solo contrabbasso. La chitarra di Caspar Brotzmann sarà protagonista il 4 dicembre al Café Procope (via Juvarra 15) con il progetto «Massakar». Il 12 dicembre, di nuovo al Piccolo Regio, la «sezione autunnale» di «Musica 90» si chiuderà con il quartetto del chitarrista Fred Frith. I biglietti saranno tutti disponibili in prevendita (senza sovrapprezzo) da Box Office in piazza Cln 251. I prezzi: 25 mila lire per i concerti al Piccolo Regio, 30 mila lire per gli spettacoli al Colosseo, 20 mila per quelli al Café Procope. [g. fer.] ART GARFUNKEL ALL'ALFIERI Secondo appuntamento con la rassegna «Parole & Note», sabato 21 ottobre: alle 21 al Teatro Alfieri concerto di Art Garfunkel (biglietti a 52, 42 e 30 mila lire in prevendita da Box Office e alla cassa del teatro). Prima dello spettacolo, alle 18 all'Auditorium Rai, il cinquantatreene cantante americano parteciperà a un dibattito con Red Ronnie, dal titolo «Un laureato a Central Park. L'obbligo del successo». Garfunkel apre a Torino la tournée italiana di presentazione del suo nuovo album, che s'intitola «Up Till Now». E la sua presenza ben s'inserisce nella rassegna «Parole & Note», che quest'anno esamina i rapporti fra musica e cinema: il vecchio Art può dire la sua, sia in quanto co-protagonista con Paul Simon della celebre colonna sonora de «Il Laureato», sia per aver interpretato alcuni film: i non dimenticati «Comma 22» e «Conoscenza carnale», e il recente e superfluo «Boxing Helena». Strano destino, quello di Garfunkel: lui e Paul Simon, cresciuti nel quartiere newyorchese di Queens, erano compagni di liceo, iniziarono a esibirsi insieme giovanissimi, appena quindicenni, facendosi chiamare Tom & Jerry, e conquistarono la fama planetaria con pochi album, principalmente «Bridge over troubled water» e la colonna sonora appunto del «Laureato»; sono di quegli anni «Mrs. Robinson», «El condor pasa», «Feeling Groovy». Poi si separarono. Garfunkel si sentiva schiacciato dalla personalità di Simon, che era autore delle canzoni, e senz'altro più dotato musicalmente. Da allora, i destini dei due non si sono più incrociati (con l'eccezione della rimpatriata per il celebre concert one del 1993 al Madison Square Garden di New York), e sono stati diversissimi: Paul Simon è rimasto ai vertici delle hit parade mondiali, fino a conquistarsi lo status di superstar, mentre di Garfunkel si è parlato poco, in questi aitimi vent'anni, benché abbia continuato a pubblicare dischi con regolarità, e persino con qualche discreta fortuna. Ma nella memoria del pubblico i due nomi restano legati. E la condanna di Art Garfukel è proprio in quell'essere inchiodato per l'intera esistenza a un episodio in fondo lontano, e limitato nel tempo. E' una triste faccenda. Tanto più che Art Garfunkel è un buon cantante: e forse meriterebbe una chance. Provate ad ascoltarlo, dimenticandovi per una sera di Simon & Garfunkel. [g. f.]

Luoghi citati: Central Park, New York, Torino