IL CINEMA PELLE DONNE Immagini al femminile dal 4 all'8 ottobre

IL CINEMA PELLE DONNE IL CINEMA PELLE DONNE Immagini al femminile dal 4 all'8 ottobre Chi lo ha visto dice un gran bene anche di «Dans la cour des grands» (Nel mondo dei grandi), coproduzione franco-portoghese diretta da Florence Strauss, ambientata interamente nel suggestivo quartiere del porto di Lisbona. Tra i corto e mediometraggi, invece, i titoli di spicco sulla carta sembrano essere «No mamma no» dell'italiana Cecilia Calvi, «Fuites» (Fughe) delle francesi Pauline Rebufat e Baptiste Kleitz e «Laws of Mortai Danger» (Leggi del pericolo mortale) dell'inglese Lyn Turner. «No mamma no» è interpretato da Isa Barzizza (che ricordiamo tra l'altro partner di Totò in tantissimi film) e dal vulcanico Alessandro Haber e mette in scena un insolito rapporto tra madre e figlio; «Fuites» è un divertente film d'animazione diretto con tecnica insolita da due registe non ancora trentenni, mentre «Laws of Mortai Danger» è una commedia che mette in scena con umorismo yiddish i dubbi amletici di due ebrei praticanti che di sabato si imbattono in un uomo che sta per affogare. Molta attenzione richiede la sezione Documentari, anche perché questo genere sta subendo in tutto il mondo una notevole trasformazione e propone sguardi inquieti che sembrano nascere in contrapposizione con la finta realtà dei telegiornali. Fra tutti i titoli in programma, una menzione merita almeno «Fine pena mai», realizzato da Enrica Colusso con i detenuti del carcere di Porto Azzurro. Obiettivo dichiarato della manifestazione è favorire la distribuzione italiana di questi film. E questo riapre un lungo discorso su quali sono le richieste di mercato: ma il fatto che festival come questi godano di un successo di pubblico dovrebbe sensibilizzare distributori e soprattutto acquirenti televisivi, dimostrando loro che il cinema di ricerca è in grado, se opportunamente sostenuto, di costruirsi un pubblico e di uscire così dal ghetto della censura di mercato. Stefano Della Casa EVENTO ALICE GUY-BLANCHE' PIONIERA della macchina da presa, prima cinasta della storia, Alice Guy-Blanchè (nella foto) è stata ritenuta per anni solo la segretaria del fotografo Leon Gaumont. Oggi, invece, è considerata contemporanea di Méliès nel trasformare il cinema da piatta registrazione di fatti reali a strumento espressivo. Un lenzuolo dipinto da un pittore di ventagli, una fila di cavoli fatti da falegnami, un gruppo di amici ed alcuni costumi noleggiati ed ecco nel 1896 «La Fée aux Choux», il primo film a soggetto ben diviso dalle riprese degli arrivi dei treni in stazione e delle sfilate militari A lei il Festival dedica domenica 8 ottobre alle 16,15 al Massimo un omaggio (evento speciale, inedito in Italia) con 10 film realizzati nei primi anni del Novecento accompagnati dalla musica in sala. Con la promessa che la sua passione non avrebbe interferito col lavoro di segretaria, e quindi nei ritagli di tempo sperimenta le tecniche destinate a dotare il cinema di un proprio linguaggio distinto da quello teatrale. Dal 1899 sperimenta il «Chronophone», combinazione ancora imperfetta fra cinepresa e fonografo per realizzare film sonori. Sposa poi un collaboratore, Herbert Bianche e si trasferisce in America dove riprende l'attività di regista e fonda la casa di produzione Solax. [f. r.] PERCORSI ITALIANI LA sezione del festival intitolata «Percorsi Italiani», nelle intenzioni degli organizzatori, ha lo scopo di fornire una panoramica su cosa stanno attualmente producendo le registe italiane. Come sappiamo, la crisi del lungometraggio tradizionale (salvo poche eccezioni, arrivano nelle sale solo i film dichiaramente commerciali) ha spinto gli autori indipendenti a impegnarsi soprattutto nei cortometraggi, nel video, in formati- e durate che escono dagli schemi convenzionali. Le quattro registe selezionate dagli organizzatori della rassegna hanno già una propria notorietà e una linea artistica personale e inconfondibile. Antonietta De Lillo, ad esempio, ha proposto negli ultimi anni una serie di videoritratti originali e curiosi, tra i quali spicca naturalmente il bellissimo sguardo sul regista Lucio Fulci presentato con successo lo scorso anno in città nel corso del Festival Internazionale Cinema Giovani. E' quindi da non perdere assolutamente il lavoro dal titolo «Ogni sedia ha il suo rumore. Ritratto di Alda Merini», in cui si ricostruisce l'amore per la vita da parte di una poetessa anticonvenzionale e tormentata; si tratta di un film intenso, poetico, tragico e al tempo stesso leggero. Se Laura Quaglia (autrice di «The Dark Side of Milano») conferma il suo interesse per la video-poesia e Paola Pannicelli (regista di «L'esperienza della guerra») la sua predilezione per le tematiche politico-sociali. Isabella Sandri si distacca apparentemente dal proprio stile firmando «For the Last Time», un videoclip degli Epsilon Indi. Apparentemente, però: perché Sandri riesce a trasferire anche in questo genere che è conosciuto come stereotipato la stessa ansia di ricerca che ritroviamo nel suo lungometrggio di prossima uscita «Il mondo alla rovescia» e che aveva caratterizzato in passato la sua partecipazione al film collettivo «Italia '90: lavori in corso», forse il prodotto più completo del miglior cinema indipendente italiano. IL PROGRAMMA IL «Festival Internazionale Cinema delle Donne» vanta un programma fitto di proiezioni. S'inizia mercoledì 4 alle 16 al Massimo Uno con il film «Gratwanderung - La sorpresa» di Barbara Kappen per la sezione «Il meglio di Ieri». Segue, alle 17,40, «Il secondo risveglio di Christa Klages» di Margarethe Von Trotta. Alle 20,30 è prevista l'inaugurazione. Alle 21 comincia l'omaggio alla britannica Joanna Quinn: «Girls night out», «Body beautiful», «Elles», «Britannia». Ore 21,40: «Mein Feind - Il mio nemico» di Bettina Flitner e «On verrà» di Eveline Staheli alla presenza della regista. Alle 22,20 c'è il film «Mein lieber mann» (Mio caro marito) di Eva Maria Bahlruhs. In sala Due, invece, s'inizia alle 16 con «Rachida lettere dall'Algeria» di Florence Dauchez per «Essere donna tra Islam e tradizione». Per la stessa sezione: «Donne del Niger tra integralismo e democrazia» di Anne-Laure Folly alle 17 e «La speranza velata» di Norma Marcos alle 17,40 con la regista presente. In serata, i documentari «A testa in giù» di Violarne de Villers (ospite) alle 21,15 e «Fine pena mai» di Enrica Colusso alle 22,30. Nella seconda giornata spicca «Quando scende la notte» di Patricia Rozema (nella foto) alle 21,20. Biglietti alO mila lire (ridotti 8 mila).

Luoghi citati: Algeria, America, Italia, Lisbona, Milano, Niger, Porto Azzurro