Giappone e val di susa Due mostre fotografiche aprono in contemporanea

MUSEOMONTAGNA MUSEOMONTAGNA GIAPPONE E VAL DI SUSA Due mostre fotografiche aprono in contemporanea UE mostre fotografiche i aprono in contemporanea venerdì 22 settembre al "Museo della Montagna al Monte dei Cappuccini. «Walter Weston, l'incanto del Giappone», e «Valle di Susa, dalle vie della religiosità al traffico transalpino». Entrambe resteranno aperte fino al 19 novembre. A destra un 'immagine di li eston Sotta l'autostrada del Frejus in ulta l disusa Weston (nato nel 1861, morto nel 1940), cittadino britannico, arrivò in Giappone nel 1889 come pastore anglicano, e diffuse nel Paese non solo la sua religione, ma anche il neonato sport dell'alpinismo, visto che aveva già avuto sulle Alpi cospicue esperienze di grandi salite. Uomo colto, curioso, sensibile, s'integrò bene nel Paese, notando tra l'altro, con spirito profetico: «Molto probabilmente a questa gente fuori dal comune spetterà un futuro ricco di sviluppi, per il momento imprevedibili, tanto essi sono capaci di sacrificarsi sino allo spasimo per l'avanzamento del prestigio nazionale». Weston scrisse libri, ritrasse il Paese e la sua gente, non trattando solo il campo alpinistico, ma gli aspetti della vita quotidiana. Le immagini proposte sono 90, scelte tra le 250 diapositive su vetro realizzate tra la fine dell'800 e l'inizio secolo, quando la terra del Sol Levante era ancora un mistero esotico e impenetrabile. Le diapositive sono conservate nella fototeca del Museo. Il catalogo della mostra (132 pagine, 40 mila lire), è curato dal noto orientalista Fosco Marami. La Valle di Susa, raccontata da 60 immagini, è invece il risultato di una missione fotografica promossa dalla Comunità Montana Alta Valle, in collaborazione con Torino Fotografia, affidata a quattro fotografi torinesi di diversa sensibilità: Paolo Robino, Federica Benino, Davide Carrari e Bruna Biamino. Scopo dell'iniziativa - affiancata alla VI Biennale di fotografia - documentare il trapasso dell'ambiente dalla civiltà agricolo-pastorale, fortemente religiosa, al¬ la civiltà contemporanea, simboleggiata dall'autostrada del Fréjus. Non solo, ma mostrare luoghi sconosciuti della valle, che non è solo un corridoio per l'estero o le stazioni sciistiche. Anche per questa mostra è stato edito un Cahier (84 pagine, 30 mila lire, testi di Renato Scagliola), curato, come la rassegna, da Luisella D'Alessandro e Aldo Audisio. [r. t.l

Luoghi citati: Giappone, Susa, Torino