WALSER FUORI STAGIONE Golf e cucina tradizionale Sagra del buon riso a Desana

WALSER FUORI STAGIONE WALSER FUORI STAGIONE Golf e cucina tradizionale Sagra del buon riso a Desana WEEKEND a Gressoney, il 16 e 17 settembre, in bassa stagione, per scoprire, per chi non la conoscesse, l'antica cultura dei Walser, popolazione di lingua tedesca insediata da sette secoli in questo angolo della Valle d'Aosta (compresa l'alta valle di Champorcher), e nella confinante Valsesia, ai piedi del massiccio del Monte Rosa. Civilissimi montanari i Walser, dalle bellissime case in legno e pietra, alcune vecchie di secoli, perfettamente tenute, tutte ornate di fiori. L'Azienda di Promozione Turistica di Gressoney-St-Jean, (tel. 0125/355.185, e 366.143), propone due giorni con prezzi scontati in alberghi e ristoranti. Menù tradizionali a 50 mila lire, e pernottamenti (camera doppia e prima colazione), da 40 a 70 mila lire. Nella Villa Margherita a St-Jean, si può visitare la mostra di oggetti antichi «Cultura alpina nella realtà quotidiana» e, prenotando, si può anche accedere al fastoso Castello Savoia e al suo magnifico parco; domenica 17, sul green, si disputerà la Coppa dell'Oste di golf, formula Louisiana. • Il 17 e 18 settembre nella tenuta Castello di Desana (Ve), quarta edizione della Festa Italiana del Paso di Qualità, in collaborazione con Arcigola. Nata per celebrare l'inizio del nuovo raccolto, ogni festa ha aggiunto qualche novità enogastronomi- DUE VOLUMI SU GU Ancora due nuovi libri sulla vita di Gustavo Rol, lo straordinario sensitivo torinese, già oggetto di innumerevoli pubblicazioni, interviste, biografie, articoli. «Gustavo Rol, una vita di prodigi», del giornalista Remo Lugli, ediz. Mediterranee, 200 pagine, 25 mila lire, e «Rol, oltre il prodigio», di Maria Luisa Giordano, con brevi prefazioni di Valentina Cortese e Nico Orengo, Gribaudo Editore, 90 pagine, 25 mila lire. Lugli, scrittore e giornalista, amico per anni di Rol, ha raccolto testimonianze inedite, e partecipato a centinaia di serate nella casa del maestro, seguendo da vicino gli emozionanti esperimenti, le scritture automatiche, la nascita magica dei famosi dipinti, notando con la freddezza del cronista ogni particolare di avvenimenti al limite del credibile. La Giordano, anch'essa torinese, moglie di un noto chirurgo, traduttrice, studiosa di medicine alternative, è stata anch'essa a lungo vicina a Rol, lo accompagnava dai malati, ha conosciuto gran parte dei personaggi passati nel suo salotto, è stata testimone affettuosa dei suoi ultimi anni di vita. Racconta fatti inspiegabili con grande emozione, non per sentito dire, ma per «visto fare». Qui sopra boscaioli Walser su una slitta da trasporto, in una stampa del XÌJII secolo STAVO ROL Ricorda che Rol le disse un giorno «Tu scriverai su di me, hai visto molto». E conserva gelosamente alcune delle celebri tele del maestro. «... Gustavo amava ridere e far ridere, aveva un fortissimo senso dell'umorismo... Possedeva inoltre la capacità di sdoppiamento, di bilocazione. Fu visto spesso in due luoghi diversi contemporaneamente, soprattutto quando c'era aiuto da prestare. Noi che gli siamo stati vicini gli siamo grati per averci resi partecipi della sua medianità, il suo essere stato mezzo tra l'oggi e il domani, il mortale e l'infinito... ». ca, per contribuire a divulgare la cultura del riso e mettere in luce la sua grande versatilità. In un «laboratorio del gusto», condotto da Giacomo Majoli dell'Espresso, si potranno degustare (dalle 11 alle 17, il numero dei partecipanti è limitato), risi abbinati ai migliori vini piemontesi. Il prof. Angelo Garibaldi, preside di Agraria all'Università di Torino, parlerà della valorizzazione del riso Carnaroli. Sotto i loggiati del castello piccola fiera mercato di prodotti della terra piemontesi e marchigiani. Informazioni 0161/253.352. CJ7E' fermento, nell'edi™ toria canavesana, con diversi titoli pubblicati di recente da case editrici operanti a Ivrea e dintorni. D'interesse politico-sociale, è «Il nostro Adriano» (Editrice Ferraro, pagine 196, 25 mila lire), in cui Vico Avalle, Ugo Aluffi e Pino Ferlito raccontano l'esperienza vissuta accanto ad Adriano Olivetti. Si trovano i progetti, le vicende, anche le paure di un industriale atipico, che concepì un nuovo rapporto fra gli uomini e la fabbrica, avvalendosi di intellettuali come Paolo Volponi, Luciano Gallinio e Geno Pampaloni, chiamati a Ivrea. C'è poi un nuovo titolo nella collana Quaderni di Cultura Alpina degli editori Priuli e Verlucca: «I sabotier d'Ayas» (pagine 88, 38 mila lire), a cura di Luigi Capra, Saverio Favre e Giuseppe Saglio. Gli autori hanno considerato uno dei più antichi mestieri valdostani, quello dell'artigiano che si occupava di intagliare e costruire i tipici zoccoli da montanaro. Della stessa casa editrice, è in libreria «L'immaginario popolare nelle leggende alpine» (pagine 120, 38 mila lire). Piercarlo Jorio ha narrato i racconti a sfondo mitico, di origini pagane, che nelle comunità alpine hanno resistito per secoli all'opera di <COMPAN

Luoghi citati: Ayas, Champorcher, Desana, Ivrea, Louisiana, Savoia, Valle D'aosta