Bevo troppo, aiutatemi a smettere
Bevo troppo, aiutatemi a smettere Bevo troppo, aiutatemi a smettere Altissima la media europea: otto litri di alcol puro all'anno RIDURRE il consumo di alcol in Europa del 25 per cento entro il 2000: è quanto si prefigge l'Oms, con un'azione che inizierà il dicembre prossimo, coordinata a livello intergovernativo e appoggiata da associazioni professionali come quelle dei medici, dei farmacisti, degli infermieri. In prospettiva, c'è anche l'elaborazione di un codice comune di autoregolamentazione per il mercato degli alcolici. Di essi, il nostro continente registra il consumo più alto del mondo: nel 1990, oltre 8 litri di alcol puro a testa, in 15 Stati su 26. I complessivi danni sulla salute, sull'occupazione, sull'ordine pubblico sono, in alcuni Paesi, pari al 2-3 per cento del prodotto nazionale lordo. E specialmente al Centro e all'Est europeo la tendenza è a bere di più. In Ucraina ad esempio, fra il 1986 e il 1990 l'aumento è stato del 24 per cento; parallelamente, la mortalità per cause correlate è salita del 30 per cento. II programma coinvolgerà i ARTRITE&CISTITE settori sanitario, legislativo, economico e culturale. Di fianco all'ipertensione, alle malattie cerebrovascolari, alla cirrosi epatica e ai guasti psicologici, la media europea dei decessi dovuti all'alcol è dell'8-10% fra i 16 e i 74 anni, quella dei ricoveri in ospedale per crisi acute va dal 6 al 20 per cento. L'azione di generale rafforzamento delle strutture sanitarie di base mirerà a formare personale specializzato nella cura e nella prevenzione, a incentivare un continuo scambio di dati fra centri europei (con un sicuro punto di riferimento nell'Anonima Alcolisti, per gli eccellenti risultati ovunque ottenuti), a porre le basi per la realizzazione di una specifica rete di nuovi servizi anti-alcol che per larga parte potrebbero essere finanziati con i proventi delle tasse sugli alcolici. I benefici di queste sostanze sul cuore e la circolazione riguardano solamente la mezz'età; in gioventù, le stesse dosi risultano non soltanto nocive ma, nelle donne, possono aumentare le possibilità di cancro al seno. Eppure i messaggi sui danni dell'alcol hanno un impatto minore rispetto a quelli sui benefici. La pubblicità e in genere i mass-media influiscono, secondo l'Oms, in modo determinante sull'atteggiamento della società verso gli alcolici. Ad esempio, il generale apprezzamento di un uso modico, tale da favorire l'atmosfera di festa, può da un lato accentuare la pressione negativa sui forti bevitori - sovente responsabili di violenze, rotture familiari, incidenti stradali e, sul lavoro, rapporti sessuali a rischio - e, dall'altro, sollecitare maggiori controlli legislativi sulla qualità, i prezzi, la distribuzione di queste bevande, nonché sull'età minima per consumarle nei locali pubblici. Indispensabile, specie in vista di un codice di autoregolamentazione del mercato, la partecipazione al programma Oms di aziende produttrici di alcolici e dell'industria alberghiera. Base per negoziare il loro accordo, l'interesse che anche queste ditte hanno al diffondersi massimo dell'abitudine di bere poco, e al progressivo contrarsi delle conseguenze sociali e sanitarie dovute all'abuso di alcolici da parte di una minoranza. Ornella Rota
Persone citate: Ornella Rota
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