WILLOCKS: DOPO MADONNA LA RIVOLTA IN CARCERE

WILLOCKS: DOPO MADONNA LA RIVOLTA IN CARCERE WILLOCKS: DOPO MADONNA LA RIVOLTA IN CARCERE aste al buio sul suo prossimo romanzo. Tutto merito suo o Willocks è l'ennesimo frutto di quella poderosa macchina editoriale americana che impone personaggi mito anche se il prodotto è mediocre? Non sembra questo il caso: lo «strizzacervelli» di Manchester sa uscire dalle cronache rosa con vigore. E, nel momento in cui il mercato è inflazionato di sottogeneri gialli - serial killer, legai thriller, medicai story e racconti da obitorio - lui si inventa un nuovo filone: quello carcerario. E lo persegue con violenta lucidità. Con un ritmo incredibile e con un grande occhio per i sommovimenti sociali che pervadono la società statunitense. Quella del Texas in particolare. La storia: in un angolo sperduto del grande Stato del Sud, isolato come una cattedrale nel deserto, si erge possente il penitenziario di Green River. Dentro c'è raccolta la paggior feccia che si possa immaginare, dominata dall'alto da un direttore pazzo, re di un labirinto di granito e di acciaio, sovrastato da un'immensa cupola di vetro, sempre illuminata da una luce verdastra. Il suo credo - simbolo accecante di quanto la follia possa essere razionale - e sempli- ce: la luce è disciplina, il buio è libertà. Nell'intimità delle tenebre un assassino, uno stupratore, un violentatore possono ritagliarsi fette di pace interiore. Nel fulgore è invece sempre sotto l'occhio di Dio e non può dimenticare il suo peccato. Ma questo al direttore non basta. A Green River il tasso di amoralità è talmente alto, e non più governabile dalla moralità della legge, che urge una soluzione definitiva. Una sorta di pulizia eti¬ co-etnica che faccia giustizia sommaria di uomini irrecuperabili e che serva di monito ai sopravvissuti. Per quesi-j, subdolamente, organizza una rivolta. Premendo sull'acceleratore affinché risulti la più sanguinosa e sanguinaria possibile. In quel suo carcere di massima sicurezza le coscienze appartengono a tre capi: a un nero, a un bianco ed a una specie di Hell Angel moderno che dal suo inferno di droghe e siringhe gestisce la sottopazzia. Ecco: che si scannino tra di loro, che le loro bande facciano scempio di nemici storici per razza e per censo. Che sgozzino, che amputino, che torturino. Il piano è lucido, perverso. Ma nel vortice viene risucchiato Ray Klein, un medico che da tre anni sta scontando una condanna ingiusta e che, grazie alla sua antica professione, gode di un ringhioso lasciapassare lungo i bracci e i tenitori spartiti dal terrore e dalla morte. Sa di vivere un'esistenza a rischio: lui non è nulla di quello che sono gli altri e questa sua diversità è al tempo stesso un'arma e un'offesa. La sua vita in bilico è sostenuta solo dalla straordinaria capacità di concentrazione che gli proviene dalla frequenza quoti¬

Persone citate: Hell Angel, Ray Klein, Willocks

Luoghi citati: Manchester, Texas