CORRI CORRI PONY EXPRESS di Bruno Quaranta

CORRI. CORRI PONY EXPRESS CORRI. CORRI PONY EXPRESS Esordio di ( Giampaolo Spinato pia «murandosi» in casa Dui rinviene le fotografie ili una ra gazza e di un ragazzo che «avrà avuto, sì e no, la mia eia» e una cassetta impolverata, dov'è fissato un dialogo criptico (una richiesta d'aiuto?) fra il pony Delta Uno e la Centrale Settimane dopo - scoperte intanto le gene ralità del precedente inquilino, un certo Giampaolo Spinato (l'autore crea e si ri-crea, l'autore in cerca del personaggio si sovrappone al personaggio in cerca d'autore) - l'io narrante capitola, solleva la cornetta, si lascia raggiungere dal mondo: «No, non din; niente, hai ragione Delta Uno...». La «voglia di percorrere lo sbaglio fino in fondo» conduce il Solitario nell'Agenzia e, di li, lo saetta nella metropoli. Un divertente vagolare che, dietro (iuinijHiiih) Spinalo ifulii Basso ( 'aiinarsa) La Milano della "rande nericala: una storia d'amore e di mistero, al limite dell'assurdo l'angolo, cela l'abnorme, il mostruoso, il noir, però attutiti, trasfigurati come sono nella dimensione del fumetto: droga, prostituzione, morte. E soft, tendente al lieto - si scorrano le parole di coda - è l'epilogo: il testimone «presto sarebbe stato libero dalle ossessioni che lo avevano travolto, dalla rabbia, da tutti gli incubi...». «Lieto interviene Spinato - nel senso che l'assurda vicenda si chiude. Non illudiamoci: una nuova. assurda vicenda verrà». Non illudiamoci e, neppure, disperiamo. Di scacco in smacco, come escludere, almeno per un amen, che si manifesti il lato comico dell'assurdo che sbocci un quadro idilliaco snnil postnevica la? «Nessuno era più tanto sconosciuto da non poter condivi dere un disagio, un'apprensione, una gioia. Tutti si parlavano, si aiutavano, ridevano. » Liceo classico, laurea al Doms di Bologna, una biblioteca all'oliata di sperimentalisti d'oltreoceano (da Coover a Frisby) a colloquio con gli antenati della Vecchia Europa (da Joyce a Beckctt), un lunario sbarcato in veste (malgre lui) di free lance: «Repubblica», redazione milanese (critica teatrale), «Linus», «Leggere», «Cuore». E' la rodatissima precarietà che ispira il canovaccio «d'amore, mistero e inoloscooter», comi- annuncia la quarta di copertina (ma il mistero oscura l'amore), Giampaolo Spinato indica nel «caso» la molla del Pony Express: «Il colpo di dadi, la bizzarria del Burattinaio, ^ l'imperscrutabile h i copione che ci "fanno" irredimibilmente precari tracciano i miei sentieri: il pastiche, la dissoluzione de Ha nlropocent risiilo, l'identità di continuo scomposta e ricomposta in una sarabanda ra leidoseopiea». Cedere a una crisi di nervi, soggiacere all'ubriachezzza esistenziale, sbandare pericolosamente? Non è la sorte del debuttante arrivato per caso in via Biancamano («Mi ha segnalato lo studio Bernabò, la stretta di mano di Giulio Einaudi e un'emozione che continua»). L'ha salvato, lo salva, la letteratura, o, come preferisce, la scrittura, «una via, se non la via, alla sincerità, all'autenticità, alla legislazione del disordine». E, con la scrittura, lo tutela il luogo in cui mette nero su bianco: «Troppo amara, Milano, troppo bruita, con la sua faccia pesta, falsata dal fondotinta dei neon. Non la baratterei con Paderno Dugnano: là abito, la respiro, nelle stanze che danno sul cortile-fattoria: polli, conigli, tacchini». Gualche via Gluck, qualche bava di neve sopravvive. Non illudiamoci. E neppure disperiamo. Bruno Quaranta

Persone citate: Bernabò, Coover, Frisby, Giampaolo Spinato, Giulio Einaudi

Luoghi citati: Beckctt, Bologna, Europa, Milano, Paderno Dugnano