Il salario flessibile spacca la Cgil

Ancora polemiche tra i sindacati sulla proposta per creare nuova occupazione al Sud Ancora polemiche tra i sindacati sulla proposta per creare nuova occupazione al Sud Il salario flessibile spacca la Cgil E Camiti lo boccia: un imbroglio OLIVETTI Le fusioni potrebbero partire in aprile Supergemina, presto i conti delle società Due settimane di consigli a raffica per approvare le relazioni semestrali ROMA. S'attizza la polemica interna ai sindacati sulla flessibilità salariale per creare nuova occupazione al Sud. A riprova che con una disoccupazione giovanile superiore al 50% nel Mezzogiorno, governo e imprenditori hanno aperto con la loro proposta un dibattito, un confronto non più eludibile. Ad aprire il fronte delle ostilità era stato ieri il leader della Cisl, Sergio D'Antoni, che da Bari aveva criticato il suo collega Cofferati, sostenendo fuori dai denti che «la Cgil sbaglia» nel respingere la possibile adozione del salario flessibile nel Sud per attirare nuovi investimenti produttivi e creare quindi posti di lavoro. «Il ruolo del sindacato - aveva affermato D'Antoni - è invece quello di favorire la flessibilità nei rapporti di lavoro, come il salario d'ingresso, i contratti di formazione e lavoro, la turnazione» con strumenti che rendano «competitivo il lavoro e allarghino la base occupazionale». Insomma, per il leader della Cisl «l'obiezione della Cgil non esiste, basta usare tutti gli strumenti contrattuali già a disposizione». Ma pesante come un macigno è giunta subito la scomunica di Pierre Camiti, l'ex leader storico della Cisl. «E' un'idea sciagurata, un sostanziale imbroglio» - ha detto alludendo alla flessibilità salariale -. «E mi sorprende che questa proposta abbia trovato interlocuzione nei sindacati». Subito dopo rincarava la dose il segretario confederale della Cgil, Alfiero Grandi: «Camiti ha ragione, in Italia è aperta una questione salariale. Pensare di far pagare di nuovo ai livelli salariali anche gli interventi occupazionali nel Sud è un ulteriore errore». A questo punto è sbottato Pietro Larizza, segretario generale della Uil, che ha confermato la «disponibilità ad affrontare senza tabù e MILANO. Francesco Paolo Mattioli lo aveva annunciato uscendo dall'incontro con la Consob: le società interessate all'operazione Supergemina avrebbero anticipato il più possibile le proprie relazioni semestrali per dare informazioni «fresche» al mercato, come richiesto dalla Commissione. E ieri è arrivato il calendario dei consigli di amministrazione di tutte le società coinvolte, nonché una tabella di marcia sulle operazioni che porteranno alla nascita del colosso chimico. Sempre che, beninteso, dalla Consob non arrivi la richiesta di lanciare le Offerte pubbliche di acquisto. In quel caso, come hanno già fatto ampiamente sapere i protagonisti dell'operazione, Supergemina resterebbe nel cassetto. Ma anche per sciogliere questi dubbi non bisognerà aspettare molto. Il presidente della Commissione di vigilanza sulle società e la Borsa Enzo Berlanda ha detto l'altroieri che entro una settimana prenderà la sua decisione. Il consiglio della Gemina è stato convocato per il 26 settembre, quando verrà esaminata appunto, la relazione semestrale. I dati - si legge in una nota - saranno resi noti al mercato nella giornata stessa mediante comunicato stampa. I fascicoli contenenti la relazione approvata dal consiglio saranno resi disponibili agli interessati presso la sede della società. Il 21 e il 22 settembre si riuniranno i consigli delle quattro società del gruppo Fiat coinvolte nell'operazione. Il primo giorno sarà la volta di Snia Fibre e Caffaro e il 22 toccherà a Snia Bpd e Sorin Biomedica. I dati relativi saranno resi immediatamente noti al mercato e la relazione semestrale verrà resa disponibile agli interessati. Più lungo il calendario dei consigli di amministrazione delle società del gruppo Ferruzzi quotate in Borsa. Il 14 settembre toccherà a La Previdente, il 15 alla Milano Assicurazioni, alla Latina e alla Edison. Il 18 sarà la volta di Calcestruzzi ed Isvim, mentre il giorno successivo toccherà ad Eridania Béghin Say e alla Fondiaria Assicurazioni. Il 20 settembre si terranno, sempre per l'esame delle semestrali, i consigli di Fondiaria Spa, Trenno e Gaie, per finire poi il 21 con Ferruzzi Finanziaria e Montedison. Anche in questo caso, salvo diverse deliberazioni dei consigli di amministrazione, le relazioni semestrali in bozza di Ferruzzi Finanziaria Spa e Montedison Spa, interessate ai progetti di fusione saranno disponibili presso la sede delle società e inviate a chiunque ne faccia richiesta a partire dal 25 settembre. I comunicati dei gruppi interessati specificano anche se «in via del tutto orientativa» un iter temporale che seguirà ai consigli. Consigli di amministrazione per approvazione progetti di fusione entro i primi dieci giorni di ottobre 1995; assemblee degli azionisti per approvazione progetti di fusione negli ultimi dieci giorni di novembre 1995; atti di fusione entro l'aprile 1996. La decorrenza di bilancio e fiscale sarebbe fissata al primo gennaio '96, quella verso terzi alla data dell' atto di fusione.

Persone citate: Alfiero Grandi, Caffaro, Cofferati, D'antoni, Enzo Berlanda, Ferruzzi Finanziaria, Francesco Paolo Mattioli, Pietro Larizza, Sergio D'antoni

Luoghi citati: Bari, Italia, Latina, Milano, Roma, Trenno