Risolvere i gialli, la sua ossessione di Giovanni Bianconi

Risolvere i gialli, la sua ossessione Risolvere i gialli, la sua ossessione Dalle Br a via Poma, tante verità senza prove Simonetta Cesaroni, la ragazza che venne uccisa in via Poma a Roma: anche su questo caso Carlizzi aveva annunciato clamorosi sviluppi «mostro» di Firenze. Il gip in quel caso non fu d'accordo con l'arresto, e nemmeno il tribunale della libertà, che respinse il ricorso della Procura. Ma l'inchiesta contro la Carlizzi e la giovane Anna Maria Ragni (sarebbe stata lei a sostenere di avere le prove che Bevilacqua sia il «mostro») è andata avanti, e per le due donne si profila una richiesta di rinvio a giudizio. meno l'ora in cui è morta Simonetta, vide tre uomini, età apparente fra i 30 e 40 anni, darsi da l'aro per rintracciare il portiere dello stabile. Ora anche questa nuova deposizione è agli atti di un'inchiesta che non riesce a dare un nome all'assassino della ragazza, mentre la donna ha fatto sapere di avere qualcosa da dire pure sul suicidio-sospetto omicidio del colonnello del Sismi Mario Ferrara, trovato impiccato nel bagno di casa il 16 luglio scorso. Ma prima di questa nuove, clamorose uscite, la signora Carlizzi ha legato il suo nome a molti altri misteri, primo fra tutti il «caso Moro». Dopo aver conosciuto diversi ex-terroristi nel carcere di Paliano, la signora rivelò, qualche anno fa, che l'ex-br Valerio Morucci era in possesso di carte ancora segrete sul sequestro e l'omicidio del presidente de; anche in quel caso finì sul banco degli imputati. E poco dopo se la prese con Craxi, sostenendo che passavano attraverso di lui i finanziamenti ai terroristi rossi. Sempre sul caso Moro la signora ha detto al pm romano Franco Ionta di essere a conoscenza della vera «prigione del popolo» in cui era stato tenuto il leader de nei 55 giorni del sequestro. Il magistrato inviò la polizia per gli accertamenti, la donna indico un palazzo del centro storico, nei pressi del «ghetto», ma l'indagine non portò a nulla. «Padre Gabriele era senz'altro un sant'uomo - racconta una delle persone che in passato hanno creduto alla missione della Carlizzi e che poi s'è ribellata rivolgendosi ai magistrati -, e lei ha raccolto l'eredità della sua memoria facendo leva su una capacità di attrazione e un potere di convincimento fuori dal comune. In questo modo è riuscita a radunare intorno a sé diverse decine di persone, dalle quali raccoglie fondi per le sue iniziative. Però devo dirle una cosa: quando uscì la storia del mostro di Firenze io avevo già capito di che tipo si tratta». Un'altra denuncia per calunnia nei confronti della signora è partita poche settimane fa dal capo della Criminalpol del Lazio Nicola Cavaliere, contro la quale la Carlizzi s'era scagliata sostenendo che il poliziotto era il «mister X» che ostacolava le indagini sulla clinica dei vip di Bergamo. Già, perché anche in quell'inchiesta c'era lo zampino della «signora delle denunce», come in molte altre indagini su misteri più o meno famosi. L'ultima rivelazione in ordine di tempo di questa donna che racconta di ricevere direttamente dei messaggi dall'aldilà da padre Gabriele (morto nel 1984) attraverso il metodo della «scrittura automatica», è sul delitto di via Pcjma. A cinque anni dall'omicidio di;Simonetta Cesaroni, la donna avrebbe raccontato alla polizia che il gjorno del delitto, 7 agosto 1990, lei èra proprio davanti al palazzo di via Poma 2, in attesa del marito chle stava da un avvocato. Era intornp alle 18, più o Giovanni Bianconi

Luoghi citati: Bergamo, Firenze, Paliano, Roma