Inevase 33 mila domande «Berlino»

Inevase 33 mila domande Inevase 33 mila domande BERLINO. Sono oltre 33 mila le domande ancora inevase presentate dagli ebrei nella ex Berlino Est per la restituzione delle proprietà confiscate dal regime nazista. I perseguitati dal nazismo hanno priorità sui piani di investimenti pubblici, come scuole e asili. Ma finora solo un migliaio di ebrei sono riusciti ad avere indietro le loro proprietà. Tutti gli altri aspettano. Montagne di richieste sono accatastate nell'ufficio regionale di Berlino incaricato della «regolamentazione delle questioni pendenti sulle proprietà». Entro il 2000, proprietà per miliardi di marchi nella ex capitale della Ddr avranno nuovi proprietari ma prima di allora, ammette il direttore dell'ente, «la città ne dovrà risolvere di grane». [Ansa] aparatchiki comunisti, molti dei quali prima erano stati solidi impiegati statali nazisti. Il denaro liquido era una faccenda diversa e adesso sappiamo che una sostanziosa fortuna in valuta era stata depositata in Svizzera e per cinquant'anni nessuno l'ha reclamata. Una cuccagna per le banche dato che, secondo una vecchia regola empirica, il denaro investito raddoppia ogni dieci anni. Questo denaro è ovviamente soltanto la punta dell'iceberg. Il valore delle proprietà confiscate, soprattutto nei Paesi dell'Est europeo, è probabilmente dieci volte tanto. L'uso di queste proprietà e di questo denaro è stato negato agli eredi legittimi, se c'erano, delle vittime dell'Olocausto. Ed è quindi giusto che i beni vengano restituiti ai legittimi proprietari. Quello che stupisce è che le banche svizzere: al non abbiano mai sollevato la questione (questa non è una vera soi-presa, dati i vistosi profitti che ricavavano dal tenere vato la questione (questa non è quel denaro) e b| nessun erede si sia fatto avanti per richiedere il suo denaro. Quest'ultimo punto è perfettamente spiegabile. Quanti potevano sapore che i loro parenti avevano depositato denaro in Svizzera? E se anche il pronipote di una famiglia ebraica berlinese avesse avuto il sospetto di un deposito in Svizzera, come avrebbe potuto trovarlo? Le banche svizzere non sono molto comunicative nei rapporti finanziari con i loro clienti. La soluzione di questo mistero, come di quello delle proprietà ebree confiscate, è dovuta in gran parte al lavoro della World Jewish Restitution Organisation (WJRO) e del governo israeliano. Un aiuto è venuto anche dal discorso tenuto lo scorso maggio dal presidente svizzero, Kaspar Villiger, che ha ricordato ai suoi compatrioti come il

Persone citate: Kaspar Villiger

Luoghi citati: Berlino, Berlino Est, Ddr, Svizzera