Fini strappa l'applauso «rosso» di Pierluigi Battista

La prima volta del leader di An al Festival dell'Unità, accanto a Veltroni La prima volta del leader di An al Festival dell'Unità, accanto a Veltroni Fini strappa Papplauso «rosso» «Come voi ho mangiato pane e politica» L'ovazione no, non era prevista. E invece Gianfranco Fini che fa il suo ingresso fianco a fianco di Walter Veltroni nella tana dell'ex nemico riceve applausi a scena aperta, imprevisti. Calorosi ma imprevisti. 0 prevedibili soltanto in un Paese «normale» dove la dialettica democratica, come ha auspicato Veltroni, non degrada a «lotta per la distruzione del nemico» o, come ha replicato Fini, non ammette «demonizzazioni e campagne denigratorie». E allora applausi. Con una claque ex missina che fa un tifo infernale per Fini e che rende l'evento di un ex fascista accolto con calore da una platea ex comunista ancor più conturbante: perché da queste parti fascisti e comunisti (prima di diventare ex o post) non ammettevano contiguità con la tifoseria opposta. Con un Veltroni che confessa di prediligere 1'«equilibrio» di Fini agli «insulti da discoteca» di Berlusconi e con un Fini che esalta la «passione politica» della platea pidiessina e riconosce in questa platea un'affinità con il Fini che «ha mangiato pane e politica e ha apprezzato la politica come il calcio, le belle donne e le motociclette». E il paragone è testuale. E pensare che il training autogeno e autotranquillizzante di Gianfranco Fini era cominciato tre ore prima del grande match: REGGIO EMILIA. DAL NOSTRO INVIATO «TRASLOCO» NEL MIRINO MILANO ICEVA un umorista che la Storia non arretra mai. Neppure Santoro. Alla sua estenuante trattativa tv si deve aggiungere pure questa giornata di nubifragi, conclusa in casa Costanzo con cena di fagioli. Serata decisiva, dicono in Fininvest, visto che al tavolo, accanto a Michele Santoro scravattato, si sono accomodati Fedele Confalonieri, Marcello Dell'Utri e Adriano Galliani, insomma gli stati generali. Dunque si firma? Dunque anche Michele indosserà il biscione? Risponde Giorgio Gori, direttore di Canale 5: «Per ora no, però ci siamo vicini». Risponde Emilio Fede, direttore del Tg4: «La cosa mi sembra fatta all'87 per cento». Risponde un supermanager di Publitalia Iperò anonimo): «Non aspettiamo altro». I conti tornano: lunedì scorso al Jolly Hotel di Milano 2 - riunione settimanale di Publitalia - Marcello Dell'Utri annunciò alle truppe: «L'accordo con Santoro è praticamente concluso», raccogliendo applausi e ampi sorrisi, visto che in questi anni Retequattro è andata L'INGEGNERE SI CONFESSA TORINO ROMA. Tiziano Treu ritiene che l'unica soluzione al problema di Affittopoli sia quella di garantire in prospettiva agli enti «una gestione pienamente autonoma del patrimonio». Nel caso degli affitti, cioè, «una loro determinazione secondo le stesse regole valide per i privati». Il ministro del Lavoro ha così delineato l'orientamento del governo che si concretizzerà, entro la fine di questo mese, in una nuova circolare sugli affitti delle case degli enti pubblici che andrà così ad aggiornare quella di Cristofori attualmente in vigore. Treu ha anche parlato di «esternalizzazione» per una gestione, in prospettiva, più efficiente del patrimonio immobiliare degli enti. «Mi riservo di individuare le SL MINESTRO TREU Gianfranco Fini e, sopra, Walter Veltroni troni. scioglie quando il faccia a faccia entra nel vivo e riappare un Fini che spara contro 1'«imprenditore rosso» in difficoltà e un Veltroni che se la prende con la destra berlusconiana (ispirata, a suo dire, dall'«onorevole Pilo che fa finta di atteggiarsi a informatore di James Bond») che si impegna «in una campagna di attacco micidiale» (e il riferimento è evidentemente ad Affittopoli) quando la sinistra potrebbe facilmente trovare gli «argomenti per rispondere colpo su colpo» all'offensiva berlusconiana. Ole in platea, applausi e controapplausi. La prima volta di Fini è stata davvero una prima volta. Fini il «normale» adopera il lessico politico-sportivo oramai in auge: «So bene che gioco in trasferta, spero di strappare un pareggio». Sull'automobile di Fini il «normale» che viene da Amelia appare inaspettata la copertina di un libro einaudiano (dell'antifascista Einaudi) come Gli inconsolabili di Kazuo Ischiguro. Ma sul volto del normale Fini, dell'imperturbabile e glaciale Fini compare incontrollata una smorfia di emozione mentre varca i cancelli della Festa un tempo proibita. Ai suoi collaboratori il gelido Fini confessa di avere lo stomaco chiuso e di non esser riuscito a inghiottire nemmeno un boccone: scherzi dell'emozione. Un'emozione che si Pierluigi Battista

Luoghi citati: Affittopoli, Milano, Reggio Emilia, Roma, Torino