«Adottata» Zenica «Dalla Regione due miliardi per la Bosnia»

«Adottata» Zenica «Adottata» Zenica Dalla Regione due miliardi per la Bosnia E' Zenica, la città «adottata» dalla Regione. Ma non solo: l'iniziativa raggiungerà anche il suo hinterland, a Nord di Sarajevo. Che, a giudizio del comitato di solidarietà per la Bosnia, risulta essere «di grande importanza strategica». Perché vi convivono tutte le principali etnie oggi in conflitto: serba, croata e musulmana. Entro pochi giorni, dunque, il Piemonte invierà, in quello scorcio di ex Jugoslavia dilaniato dalla guerra, aiuti per un miliardo e ottocento milioni. La decisione di stanziarli, per «assistere concretamente» una parte della popolazione bosniaca, era stata assunta all'inizio dell'ostate. E ieri il comitato, coordinato dal presidente del Consiglio, Rolando Picchioni, si è riunito ed ha appunto individuato il territorio sul quale intervenire con uno stanziamento immediato di 200 milioni affidati alla Caritas per l'invio di beni di prima necessità. All'incontro, tra gli altri, erano presenti l'assessore all'Assistenza, Goglio e i consiglieri: Benso, Bortolin, Casari, Casoni, Cavaliere, Cotto, Peano, Salerno, Spaglinolo e Vaglio. Nelle prossime settimane, gli altri 1,6 miliardi saranno utilizzati per realizzare progetti mirati: cucine da campo, apparecchiature sanitario, strutture in grado di favorire l'accoglienza di senza tetto e cosi via. Ricercando, inoltre, la collaborazione delle associazioni di volontariato «che - spiega l'assessore Goglio - saranno utilizzate secondo le loro specifiche competenze e specializzazioni». Precisa Picchioni: «Il ministero degli Affari esteri considera quest'area strategica, perché collocata nella Bosnia centrale, proprio dove sarebbe necessario creare le condizioni per trovare punti d'accordo tra le parti in conflitto». In altre parole: se la convivenza «funzionasse» in quel tratto di ex Jugoslavia, potrebbe probabilmente reggere anche in altri settori attualmente sconvolti dalla guerra. Il «cantone» di Zenica - osservano i membri del comitato di solidarietà - può essere considerato e funzionare come una sorta di cerniera con quello confinante di Tuzla, dove le tensioni fra etnie sono molto forti: «Quindi l'intervento umanitario su Zenica e dintorni potrà favorire l'accoglienza di sfollati e allentare la pressione nella aree limitrofe». All'iniziativa hanno già aderito le amministrazioni comunali di Torino, Cuneo, Asti e Collegno, la Provincia, l'Unione delle Province piemontesi, Cgil, Cisl e Uil. In più la Regione lancia una campagna promozionale rivolta ad imprenditori (e loro associazioni) e ai commercianti (tra gli altri Ascom e Confesercenti) per una raccolta di derrate alimentari che consentiranno di rendere consistente l'intervento del Piemonte con l'apporto di chi vive quassù. Grazie al ciclo in pace. Giuseppe Sangiorgio che pochi visitatori. Dicono che Torino sia una città grigia... Vedendo le suddette tende ne conveniamo anche noi». Seguono le firme Un lettore ci scrive: «Sono medico da un anno e ho partecipato al concorso per l'ammissione al corso di laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria nel settembre '94, in virtù dell'abolizione della scuola di specialità in Odontostomatologia. Vorrei rispondere alla lettrice che lamenta "un'atmosfera che dà l'accesso a lutti i diplomati etc. età". Forse la stessa vorrebbe riservare l'Università soltanto ai liceali precludendo la possibilità per gli altri di laurearsi? 1 professori, ritengo, giudicano il voto di maturità e il risultato del test e con essi stilano una media. «Tale formula, perfetta, limita l'accesso all'Università di coloro che, con voto di maturità alto, sperano di vivere di rendita in sede d'esame; inoltre permette a chi ha ottenuto un basso voto di sopperire con lo studio a una scarsa applicazione nei cinque anni di superiori. «Sono poi i primi anni di Università a "selezionare" chi ha veramente buone intenzioni». Alessandro 'fumetto