Olivetti i titoli tornano a galla

Dopo la caduta di lunedì si sono riportati al livello delle precedenti quotazioni Dopo la caduta di lunedì si sono riportati al livello delle precedenti quotazioni Olivetti, i titoli tornano a galla Ma Piazza Affari resta divisa sulle cause del «ribaltone» ^ Passera vola alla City per spiegare il progetto industriale Il Tesoro stringe i tempi della cessione Per privatizzare l'Ina arrivano le convertibili // Sanpaolo Torino, la Cariplo e l'Imi vogliono il 9% della seconda tronche MILANO. Olivetti, Olivetti e ancora Olivetti. Lunedì nella polvere, martedì sugli altari: in ventiquattr'ore succede tutto e il contrario di tutto in piazza Affari. Succede, ed è quel che importa, che il mezzo tonfo (meno 8,38%) di due giorni fa sia quasi cancellato dal balzo di ieri, un 6,37% che riporta il prezzo di Olivetti (1363 lire) vicinissimo a quello della vigilia della sospensione quando la società di Ivrea quotava 1369 lire. Non c'è dubbio, una boccata d'ossigeno. Per Olivetti, ma anche per Cofide, rimbalzata del 6,28%, e per la Cir salita dell'1,25%. E poco importa se, nello spiegare il ribaltone, in piazza Affari i pareri divergano: chi sottolinea l'effetto tecnico (l'ondata di ricoperture), e chi l'effetto psicologico. L'importante è aver superato l'emergenza ed evitato il crollo. Riassume un analista: «Se Olivetti valeva 1338 lire mercoledì 6 e adesso, dopo aver comunicato una ricapitalizzazione da duemila miliardi, ne vale 1363, è quanto meno difficile sostenere che il mercato ha giudicato negativamente l'operazione». Certo, c'è anche chi invita alla cautela: «Calma a fischiare o ad applaudire, c'è tutto il tempo per capire il senso dell'operazione industriale, analizzare i numeri, decidere cosa fare». Capire, ecco il punto. Se lì per lì, a botta calda, sotto lo choc dei duemila miliardi di superaumento di capitale, l'attenzione si era tutta spostata sugli aspetti finanziari dell'operazione - chi sottoscrive? le banche diventeranno azioniste? De Benedetti verrà messo sotto tutela da Mediobanca? sarà un consorzio di garanzia o solo di collocamento? - adesso è soprattutto il progetto industriale che un po' tutti, analisti italiani ed esteri, vogliono approfondire. E tocca a Corrado Passera, l'amministratore delegato di ^ MgBHnHgna Aff ADHI lo De Benedetti e Corrado Passera colazione, il secondo con una sessantina di investitori istituzionali che del capitale Olivetti controllano più del 50%. «Abbiamo spiegato che l'aumento di capitale si basa su un dettagliato e solido piano industriale» spiega alla fine Passera dicendosi soddisfatto dell'incontro. E gli investitori? Loro hanno preferito chiedere, di tutto, di più: proiezioni di redditività da qui al Duemila, situazione e prospettive nei pc, piani di Omnitel, fatturati, utili, indebitamento delle varie divisioni. Tante domande, molte risposte. A cominciare da quella che analisti e brokers considerano decisiva nella decisione d'investimento, la previsione di redditività futura, di ritorno sul capitale investito. Eccola nelle parole di Passera: «Un 15% nell'informatica, un 50% per Omnitel, un 15-20% i settori multimedia». Soddisfatti? Al solito: chi dice sì («Bravo quel Passera, serio, senza sbavature, con tutti i numeri in testa»), chi dice ni («Sui computer le previsioni per il 2000 non servono a niente») e clii non dice: «Ci hanno dato le informazioni, ora ci vuole tempo pei analizzare». [a.z.] ROMA. San Paolo di Torino, Cariplo e Imi sono pronte a rilevare un pacchetto del 3 per cento ciascuna nel collocamento privato per la seconda fase della privatizzazione dell'Ina. Secondo le informazioni raccolte dall'agenzia Radiocor, accanto al 9 per cento che potrebbe finire nel portafoglio delle aziende di credito interverrebbero altri azionisti minori con quote oscillanti tra lo 0,50 e l'I per cento. Fra i possibili candidati sarebbero la Menarini, il gruppo farmaceutico di Firenze, e l'Anagina, l'Associazione degli agenti generali della compagnia. L'operazione così concepita è al centro dei contatti tra l'advisor Schroeders e i potenziali partner. Nuovi incontri sono previsti per l'inizio della prossima settimana. Al gruppo di azionisti stabili dell'Ina, il cosiddetto Gas, non parteciperanno altre compagnie di assicurazione. Il prezzo indicato in questa fase ai futuri soci della compagnia fa riferimento alla media dei corsi di borsa degli ultimi 20 giorni. Ancora la scorsa settimana veniva ipotizzata la cessione sul mercato di una terza tranche delle azioni Ina, pari a circa il 30 per cento del capitale, che resterebbe in mano al Tesoro dopo il private placement, attraverso l'emissione di obbligazioni convertibili. Secondo altre fonti, il mini¬ Mario Draghi o i seguenti dati relativi ai conti consuntivi degli anni 1993 e 1994. milioni di lire) RICAVI 4 ANN0 1993 ANNO 1994 Fatturato per vendila beni e servizi 137641 167441 Conlribuli in conto esercizio 33 33 Altri proventi, rimb. e ric. diversi 13 804 7 902 Cosli capilalizzati 15 005 26.072 Rimanenze finali d'esercizio 3.057 3.480 Perclila d'esercizio 8 440 Totale 174.980 204.928 PASSIVO 94 ANNO 1993 ANNO 1994 Capitale di dotazione 10882 10.927 Fondo di riserva Saldi attivi rivalutazione monetaria 762 762 Fondo rinnovo e londo sviluppo 8.916 8.916 Fondo ammortamento 104.243 114.670 Altri fondi 12.745 10.490 Fondo trattamento line rapporto di lavoro 43.443 43 443 Mutui 0 prestiti obbligazionari 60.712 54.333 Debili verso Ente proprietario 3.973 3 497 Debili commerciali 15.643 18.721 Allridebiti 11 202 14.779 Utile d'esercizio j.058 Totale 271.142 289.596 stero del Tesoro starebbe pensando anche ad altre ipotesi: in particolare una distinta opzione prevede l'utilizzo di titoli di Stato cum warrant. L'esercizio del diritto di acquisto di azioni Ina sarebbe ancorato in questo caso a un determinato livello di prezzo che venisse raggiunto dai titoli sul mercato. La strada dell'emissione di obbligazioni convertibili sembra comunque quella più percorribile, anche se resta da approfondire il nodo dell'eventuale obbligatorietà della conversione in azioni Ina. Cosa succederà? Se il Tesoro sembra decisamente propendere per la soluzione del convertibile, è anche vero che ancora non sono state assunte decisioni finali. E' tuttavia certo che la chiusura del «private placement» ancora in corso non potrà andare disgiunta da un annuncio relativo alle modalità di cessione della terza e ultima tranche. Ciò tenuto conto del fatto che numerosi potenziali soci dell'Ina hanno lasciato intendere che l'investimento nella compagnia guidata da Siglienti non può non considerare la presenza, ancora rilevante, dell'azionista ministero del Tesoro: in questa luce diventa dunque indispensabile la definizione delle modalità di cessione della terza tranche prima di poter ultimare la vendita della seconda, fissando prezzi e quantitativi. IL DIRIGENTE CAPO DIVISIONE AMM.VA dr. Claudio Besenzon

Luoghi citati: Cariplo, Firenze, Ivrea, Milano, Roma, San Paolo, Torino