Fuga nella Sarajevo nemica

Fuga nella Sarajevo nemica Fuga nella Sarajevo nemica Esodo serbo nel settore musulmano I: Km nulla da temere, visto che in questi tre anni e mezzo ha aiutato il vicino musulmano o non si ò mai sporcato le mani con gli sterminatori. Altri, moltissimi altri, dopo aver lasciato mogli o fratelli in pieno inferno, tentano di rifugiarsi da loro, e raccontano che adesso la sede dell'inferno è cambiata. Slobo M. è uno di questi: è arrivato a Sarajevo, nell'altra parte di Sarajevo appena l'altra notte e nel modo più semplice. Adesso è ospite di un vecchio amico che per il solo fatto di dargli aiuto rischia la galera. Fino a domenica sera era di guardia u Dobrinja, quartiere tagliato in due, a poche decine di metri dalla pista dell'aeroporto. Era proprio al limite delle posizioni serbe, lì dove un grande viale improvvisamente si tronca su una barriera di container, carcasse d'auto e lastre di cemento. C'era un altro soldato con lui, racconta che nella «Srpska Vojska» gli ultimi ordini impongono che nessuno sia lasciato solo, soprattutto in posizioni di prima linea: il timore di una fuga generalizzata evidentemente è forte. «Dietro quelle barriere ci sono le nostre trincee - racconta adesso e ai due estremi della trincea sono stati scavati dei rifugi. Sì, quelle tane coi sacchetti di sabbia e un po' di tavole a fare da tetto. Avevo deciso già da alcun giorni, ma non sapevo come: poi domenica pome- NELLA CITTA' MARTIRE K m scatta il coprifuoco. Il soldato serbo si è confuso con la gente dell'altra Sarajevo, ha perfino trovato un camion che gli ha dato un passaggio in direzione del centro. Ma non aveva indosso la divisa? «Sì, questa», fa il giovanotto, con un mezzo sorriso: la giacca mimetica è identica a quella dell'esercito di Sarajevo e anche all'abbigliamento di molti civili. E' bastato strappare scudetto di stoffa e mostrine. Alla casa dell'amico, un vecchio compagno di scuola, il traditore è giunto a notte fonda: per fortuna quell'altro non se l'è sentita di buttarlo fuori. Mesi fa, grazie all'amico serbo aveva potuto far rientrare il padre. E adesso? «Adesso posso solo scappare. Sai cosa sta succedendo? Da Dobrinja negli ultimi giorni erano scomparse già settanta, ottanta persone: tutte saltate da questa parte, è ovvio. Com'è la situazione nei quartieri serbi? Disastrosa: non abbiamo alcuna possibilità di resistere, a ogni jet che passa possiamo solo rintanarci nei rifugi e aspettare, dopo essersi fatta proteggere per tre anni la gente adesso ce l'ha con noi. Fino a dieci giorni fa c'erano ancora cmo ed elettricità, adesso i rifornimenti cominciano a mancare. Ci restano solo le candele». Che strano: pare la descrizione della Sarajevo di ieri. SALONI TECN NOLOGICI DI 1 I IMII S I Iti \ TlìATTOflIi. nTic PINTURE \ subfb ri titura GANZOLA (PR) vi a Rizzi 67/A Segreteria organizzativa: 40122 BOLOGN A tei 051/523183 - Fax 051/558091

Persone citate: Citta' Martire, Mesi

Luoghi citati: Sarajevo