Aeroporti vola soltanto la protesta

Continuano le agitazioni degli uomini-radar, pressioni sul governo per garantire maggior sicurezza Continuano le agitazioni degli uomini-radar, pressioni sul governo per garantire maggior sicurezza Aeroporti, vola soltanto la protesta Altra giornata di caos, in ritardo nove voli su dieci lori, del traffico intenso, del sistema o degli errori dei piloti». E, il grido di allarme si estende rapidamente al trasporto marittimo dopo che il sindacato maritti • mi della Cisal ha denunciato un clamoroso episodio: l'8 settembre sul traghetto delle Fs «Gallura» si è sfiorata la tragedia in seguito a un violento incendio nel locale macchine durante la navigazione tra Civitavecchia e Golfo degli aranci. La causa? La scarsa manutenzione, secondo la Cisal, conseguente alla drastica riduzione del personale, compresi in buona dose gli addetti al controllo degli impianti motoristici ed elettrici. Un'inchiesta è stata aperta dalla Capitaneria di porto di Civitavecchia, che è venuta a conoscenza del fatto soltanto il giorno dopo e, di conseguenza, non ha potuto attivare le necessarie misure di assistenza e sicurezza. L'illusione che il traffico aereo si fosse quasi completamente normalizzato è durata, ieri mat¬ ROMA. Caos anche ieri nel trasporto aereo, con voli soppressi, ritardi di ore che hanno coinvolto 9 voli su 10 e rabbia tra i passeggeri. E intanto la pressione politica sul governo si fa più pesante e da ogni parte si reclamano immediate garanzie per una maggiore sicurezza. «I voli Alitalia dovrebbero essere sospesi - sostiene Raffaele Costa, presidente del gruppo Federalisti Liberal-democratici - se il ministro dei trasporti Caravale non smentisce quanto avrebbe dichiarato a un giornale romano, cioè che si rischia una catastrofe ogni giorno». Lo stesso problema viene posto in termini ultimativi dall'Aduc, l'Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori: «Se è vera l'alta percentuale del rischio-collisione, non c'è che da prenderne atto ed evitare tragedie. La vita non può essere lasciata in balia della stanchezza dei control¬ VELIVOLO SEQUESTRATO SCATANIA ETTE ore per un RomaCatania. Un record. Pochi minuti in più e invece che scendere in Sicilia il viaggiatore avrebbe potuto benissimo trovarsi a New York. L'odissea vissuta l'altra notte da 140 passeggeri del volo Az 3634 non ha avuto nulla di piacevole e, in qualche caso, si è rivelato un vero e proprio dramma. Alla base, una serie di assurde coincidenze e, probabilmente, anche una buona dose di improvvisazione. Il volo era l'ultimo in partenza dalla capitale per Catania, lunedì sera. Secondo l'orario dell'Alitalia, avrebbe dovuto alzarsi in volo alle 22,35. E invece, per oltre due ore i passeggeri sono rimasti in attesa che il traffico aereo fosse meno congestionato e che dalla torre di controllo fosse dato il via libera. A Catania Fontanarossa, intanto, i funzionari premevano per far partire subito l'aereo. Dopo quel volo, l'ultimo della giornata, l'unica pista dello scalo infatti doveva essere chiusa per tutta la notte, per consentire la riparazione di alcune buche. «Fate in fretta, ma vi aspettiamo», avrebbero detto da Catania ai responsabili del volo bloccato a Roma. Trentacinque minuti dopo la mezzanotte, il «Super 80» ha potuto decollare da Fiumicino, facendo rotta verso Catania. Qui, però, da cinque minuti la pista era già chiusa e gli operai avevano cominciato le riparazioni. Il comandante del volo, Salvadori, lo ha saputo solo quando l'aereo era già sulle isole Eolie e aveva cominciato la manovra di avvicinamento verso Catania. «Qui non potete atterrare si è sentito dire alla radio - la pista è già chiusa, dirottate su Palermo». Al comandante non è rimasto altro da fare che informare i passeggeri, già spazientiti per la lunga attesa a Fiumicino, e fare rotta su Punta Raisi dove il velivolo è atterrato un quarto d'ora prima delle 2 del mattino. Stando a quanto assicurato ai passeggeri, a Palermo avrebbero trovato ad aspettarli un paio di pullman che li avrebbero poi trasferiti a Catania. Ma nel deserto Punta Raisi non c'era un tina, solo poche ore. Fino alle 13 partenze ed arrivi sono stati quasi regolari, ma fin dal primo pomeriggio il quadro si è completamente ribaltato Ritardi generalizzati sui voli nazionali ed intemazionali in decollo e in atterraggio allo scalo internazionale di Fiumicino hanno cominciato a susseguirsi con continuità e con crescente intensità per gli effetti moltiplicatori della diffusa congestione del traffico dovuta all'astensione dei controllori di voli dal lavoro straordinario. Su 170 voli previsti in partenza, 106 hanno subito ritardi mediamente compresi fra i 30 e i 45 minuti. Su 170 relegamenti programmati in arrivo, invece, 131 hanno registrato ritardi oscillanti fra i 10 e i 90 minuti. Le punte maggiori si sono avute sopratutto sulla direttrice Milano-Roma. Nessuna cancellazione. Difficoltà pure negli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa, dove gli uomini-radar continua¬ no lo «sciopero bianco» basato sul puntiglioso rispetto di nonne e procedure in parte superati. Qui 13 voli sono stati soppressi e i ritardi in media sono stati di un'ora. Allo vivaci proteste dei passeggeri «normali» costretti a snervanti attese nelle aerostazioni, si sono aggiunte quelle di parecchi parlamantari furibondi per le soste prolungate. L'on. Zacchera (An) ha presentato una interrogazione al presidente del Consiglio e a vari ministri per denunciare che, mentre lui ha impiegato sette ore per giungere da Milano a Roma con un apparecchio Alitalia decollato con 210 minuti di ritardo, l'ex ministro dell'interno Maroni ha potuto partire in perfetto orario con un «volo di Stato» assieme ad alcuni esponenti della Lega Nord. Zacchera chiede anche di conoscere il costo di questi voli, chi ne beficia e se è giusto che fra questi vi sia pure un ex ministro Alza il tiro l'on, Fiori, anch'egli di An, affermando che «le responsabilità di quanto sta accadendo nel trasporto aereo sono essenzialmente politiche e che, quindi, vanno collegate con i ritardi, l'incompetenza e la drammatica incapacità di gestire i rapporti sindacali manifestati dai ministri competenti». Fiori insiste: «E' troppo facile tentare di scaricare sui lavoratori dell'Alitalia e dell'Anav colpe che vanno attribuite a chi non ha saputo esercitare i poteri di guida, di iniziativa, di vigilanza, di controllo e di mediazione previsti dalla legge». Gian Carlo Fossi L'Associazione degli utenti «La vita non può essere lasciata in balia di stanchezza e errori» Fiori (An): «E' troppo facile accusare i lavoratori. Le colpe sono a livello politico» Aerei dell'Alitalia (ermi a Fiumicino Dopo una mattinala tranquilla, ieri pomeriggio è tornato il caos nei cieli

Persone citate: Caravale, Fiori, Gian Carlo Fossi, Maroni, Raffaele Costa, Raisi, Salvadori, Zacchera