Un altro «no» da Torino
Un altro «no» da Torino Un altro «no» da Torino TORINO. Anche la Comunità Ebraica di Torino, nella persona del presidente Lia Montel Tagliacozzo, prende posizione contro la decisione del sindaco di Roma Francesco Rutelli di dedicare una via a Giuseppe Bottai, ministro dell'Educazione nazionale durante il fascismo. «La scelta del nome di una via - dice la Montel - ha un significato ideologico e politico non indifferente, il personaggio prescelto deve avere meriti tali da costituire esempio per tutta la cittadinanza. Nel caso di Bottai, ci troviamo di fronte a un uomo che ha sulla coscienza una politica discriminatoria e antiebraica tra le più ostinate e dalle conseguenze più nefaste. Vero è che questo personaggio, resosi conto dei gravi errori commessi, nel 1944 si è arruolato nella legione straniera e ha combattuto contro i tedeschi... ma ciò non sminuisce affatto la gravità della politica antiebraica da lui svolta come ministro». [r. i.] vialone di caseggiati popolari. In lista d'attesa tre ex presidenti, un papa e uno scrittore: Gronchi, Segni, Saragat, Giovanni Paolo I e Italo Calvino verranno inseriti nello stradario capitolino appena possibile. Intanto l'incendio di via Bottai continua a divampare. Tutti davanti al Campidoglio: dai partigiani deH'Anppia ai bertinottiani di Villaggio Globale con tremilacinquecento firme di protesta al seguito, fra cui quella del compagno Fausto. «Il sindaco deve capire che il suo atto ha messo in moto un meccanismo molto più grande di quanto lui po-
Persone citate: Bottai, Francesco Rutelli, Giovanni Paolo I, Giuseppe Bottai, Gronchi, Italo Calvino, Lia Montel Tagliacozzo, Montel, Saragat
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