La scuola pesa anche alla tv; l'unica stella sulla grigia Sarajevo

La scuola pesa anche alla tv; l'unica stella sulla grigia Sarajevo La scuola pesa anche alla tv; l'unica stella sulla grigia Sarajevo Patti in deroga ed evasione fiscale Sono proprietario di un negozio che affitto a un commerciante il quale non vuole l'applicazione dei patti in deroga. E sa perché? E' molto semplice. Lui, inquilino, vuol pagare 60 milioni «ufficiali» e 40 «in nero» perché così nella denuncia dei redditi compare una cifra più bassa, adatta a un reddito non troppo elevato come è quello che lui denuncia. Se invece si applicassero i patti in deroga con 100 milioni veri nel contratto registrato, dovrebbe denunciarli e quindi denunciare anche un reddito molto più elevato. Ouindi la mancata applicazione dei patti in deroga nell'uso non abitativo porta (secondo me con la connivenza delle organizzazioni commerciali) a due conseguenze: affitti pagati parzialmente in nero ed evasione fiscale. A. T., Roma Patente, 5 anni per un rinnovo Il 27-3-1990 mi sono rivolto agli uffici Aci per il rinnovo della patente; sono trascorsi 5 anni e mezzo (65 mesi) e della patente non c'è traccia nonostante più volte abbia sollecitato («Quando c'è l'avvisiamo con una cartolina» è sempre stata la risposta). Il 12-4-1995 ho scritto al ministro dell'Interno per segnalare e sollecitare il caso; il 16-81995 ho presentato una querela alla Procura per omissioni di atti d'ufficio nei confronti della Prefettura e dell'Aci, ma nulla si muove. Destino della sorte sono stato multato dalla Polizia Stradale di Asti al giorno successivo i 30 giorni di validità del documento provvisorio (a nulla sono valse le motivazioni addotte). Ora, forse, sono nella illegalità perché la validità della patente (D) è di 5 anni e dal prece- LA LETTERA DI O.d.B. tutte le conseguenze negative per il Governo che ciò comporta. E' mai possibile che nel nostro Paese per ottenere giustizia si debba per forza scioperare o ricorrere alla Magistratura?...». Egregio Dottor Del Buono, le scrivo per segnalare, tramite La Stampa, l'ennesimo pasticcio messo in atto dal Governo con i Decreti Legislativi 196 e 197 del 12 maggio 1995. Con tali Decreti, difatti, a decorrere dal 1° settembre verranno riordinate le carriere del personale non dirigente e non direttivo delle Forze Armate e dell'Arma dei Carabinieri. Ma questi Decreti, invece di sanare le sperequazioni esistenti tra le Forze Armate e le Forze di Polizia (come prescritto dalla L. 216/82), le hanno ingigantite... ficiali ercito taglia Gentile Signor Rossi, capisco la sua amarezza, ma le cose vanno in questo modo nel nostro felice Paese. Chi tace acconsente, bisogna sempre protestare anche per le faccende più elementari e, a volte, neppure protestando si ottiene di far ragionare la parte avversa che, purtroppo, è lo Stato. Questo Stato ha una caratteristica dolorosa per i suoi sudditi: formula per loro leggi, servitù, balzelli con una leggerezza incredibile. Non esiste nuova legge italiana di cui, appena promulgata, non si scoprano mancanze e contraddizioni che ne sollecitano una revisione, pena l'inattuabilità o le peggiori conseguenze. Non potevano pensarci prima, prevedere almeno i guasti più perniciosi? E' un interrogativo che ci accompagna nella nostra vita sociale e che turba anche la nostra vita privata, perché, tutto sommato, vorremmo conservare un minimo rispetto per la nostra nazione. Auguro, comunque, ai ricorsi collettivi di tutti i Sottufficiali dell'Esercito italiano di vincere almeno questa battaglia. Maresciallo Paolo Rossi Esercito Italiano, Novara GENTILE Maresciallo Rossi, non sono dottore, ma sono ugualmente in grado di pubblicare la sua lettera: «Per farla breve, il 1° settembre il sottoscritto Maresciallo Ordinario, superspecializzato e con 13 anni di servizio, verrà scavalcato da un Brigadiere dei Carabinieri (grado inferiore al mio) in avanzamento, che diverrà addirittura Maresciallo Capo, tutto ciò in barba ai bei discorsi sulla professionalità acquisita e sulla maggiore anzianità di servizio. Vorrei ricordarle che l'Arma dei Carabinieri è la prima Arma dell'Esercito Italiano e come tale non può essere destinataria di provvedimenti diversi dal resto delle Forze Armate. Naturalmente dal 2 settembre 1995, tutti i Sottufficiali dell'Esercito proporranno ricorsi collettivi al Tar (possibilità di vittoria praticamente certa) per veder riconosciuti i loro diritti con Sottudell'esin bat considera in ballo, se non l'onore, un po' di prestigio nazionale (si pensi, fra l'altro, che all'inizio di ogni partita si suona l'inno nazionale della squadra) dovrebbe essere considerato da ogni giocatore un dovere, se non un onore, tali da far superare le eventuali precedenti incomprensioni, tutte cose che con i soldi non dovrebbero avere a che fare. Concludo domandandomi se un allenatore che non ha l'ascendente e l'autorità di far superare queste incomprensioni e queste meschinità fra i giocatori meriti i soldi (e mi risulta non siano pochi) che riceve. Alberto Savarè, Milano La carriera del maresciallo Tomba Scrivo a proposito di Alberto Tomba, tornato alla ribalta della cronaca per aver «guidato con piglio deciso» la giuria del concorso di miss Italia. Non ho mai capito perché Tomba appartenga all'Arma dei Carabinieri e da questa, e quindi dallo Stato, percepisca uno stipendio (che, confrontato ai suoi lauti guadagni, è una miseria, ma pur sempre uno stipendio con il quale molte famiglie devono vivere). Un costo all'immagine, mi dicevo, anche se a mio parere non è quella giusta e Tomba lo ha dimostrato più volte commettendo infrazioni che, se fatte da Carabinieri in servizio effettivo, comportano punizioni severe se non l'allontanamento dall'Arma. Leggo sul giornale che è stato promosso maresciallo per meriti sportivi. Mi chiedo allora che stimolo possano avere i Carabinieri effettivi a fare il loro dovere, ben più gravoso e importante per la società, quando hanno questi riferimenti. Si suppone che il maresciallo Tomba, alla fine della car¬ riera sportiva, sarà in grado di assumersi le responsabilità e i rischi di un comandante di stazione. Forse sarebbe stato opportuno sentire il parere di un Maresciallo effettivo o dei Carabinieri che perlustrano le strade, che fermano i drogati o arrestano i sieropositivi per doverli riarrestare pochi giorni dopo. E' stato chiesto il parere ai genitori e alla vedova dei Carabinieri uccisi in Sardegna? Chi l'ha deciso provi non a chiederlo ma solo a pensare di doverlo fare. Anna Ferrerò Lo scandalo dei «fuori ruolo» A proposito di favoritismi da smascherare, non mi risulta che la recente legge sulle pensioni abbia pensato di eliminare un privilegio scandaloso quale è l'istituto del «fuori ruolo» che consente ai professori universitari di lasciare la cattedra con cinque anni di anticipo sull'età pensionabile, percependo l'intero stipendio in cambio di vaghissime prestazioni collaterali a cui credo quasi nessuno ottemperi. In termini economici è come se le Università pagassero due stipendi per uno stesso posto visto che il «pensionando» va sostituito con un docente a pieno titolo. Se tra le falle del nostro sistema pensionistico si era finora stigmatizzata solo la variante per difetto delle babypensioni, credo sia utile segnalare anche la variante per eccesso dal momento che i docenti universitari possono restare in servizio fino ai 72 anni che sommati ai 5 del fuori ruolo fanno 77. Con buona pace del ricambio generazionale, non certo irrilevante in questo campo. Loredana Bolzan, Venezia

Persone citate: Alberto Savarè, Alberto Tomba, Del Buono, Gentile Signor Rossi, Loredana Bolzan, Paolo Rossi, Tomba

Luoghi citati: Asti, Italia, Novara, Roma, Sardegna, Venezia