II premier: tocca a Antitrust e Consob tutelare i piccoli azionisti. Oggi vertice da Berlanda «Supergemina, non vedo monopoli» di P. Pat.

HF^vi II premier: tocca a Antitrust e Consob tutelare i piccoli azionisti. Oggi vertice da Berlanda K HF^vi II premier: tocca a Antitrust e Consob tutelare i piccoli azionisti. Oggi vertice da Berlanda K iKttté «Supergemina, non vedo monopoli» Dini sui grandi gruppi: «L'Olivetti può recuperare» ROMA. Scende in campo anche Dini su Olivetti e SuperGemina, sui «poteri forti» e sul piano di salvataggio della società di Ivrea, con un intervento deciso, per ridare fiducia, svelenire il clima, ridimensionare le polemiche. Il presidente del Consiglio ha riconosciuto che la crisi Olivetti «è un fatto preoccupante» e ha incitato: «Bisogna prendere in mano la situazione. Credo che ci sia la volontà di riportare quest'azienda storica italiana in una situazione di prosperità». Quali le cause della crisi? Dini non si è sottratto alla diagnosi sostenendo che «a volte il mercato, indipendentemente dalla qualità dei prodotti, può girarsi contro. Due anni fa, del resto, è capitato anche alla Fiat. Ci sono settori, come quello dei computer, in cui negli ultimi tempi il mercato è avanzato molto sotto il profilo tecnologico e l'Olivetti forse non ha retto. Questo non significa che nell'azienda non ci siano possibilità per recuperare.» E Dini ha voluto chiudere su una nota cautamente fiduciosa: «La situazione è difficile a livello occupazionale, ma sarà superata. Lo stesso De Benedetti resta fermanente impegnato». Dini ha poi espresso chiaramente il suo pensiero anche su SuperGemina. Il presidente del Consiglio ha dichiarato: «Io non la vedo come una concentrazione di poteri. Perché dentro ci sono imprese forti, ma anche aziende deboli e molto indebitate. E certamente i debiti non fanno il potere». Insomma, ha proseguito Dini, «bisogna guardare bene cosa è questo tipo di concentrazione che ora si va a formare. SuperGemina è un gruppo abbastanza eterogeneo, che non sarà facile rendere omogeneo. Io non vedo quindi una concentrazione di potere». Parole chiare all'indirizzo di chi in questi giorni ha alimentato il polverone attorno I Soci dell'AndPersonale tutto pdolore della famiglparsa di Maurizi di cui hanno sempre apprezzalo il rispello per i valori umani e di cui ricordano l'estrema competenza e serietà professionale, la lealtà, la serenila e l'integrila personale. Partecipano al lutto: Carlo Luigi Acabbi Carlo Baldlssera-Pacchettl Marco Carrara Gianfranco Casati Enrico Castellano Stelano Cavazza Stelano Clanchl Renato Dedonatis Fabrizio Fabbrlni Guido Foller Federico Feyles Walter Floramonti Biagio Franco Alberto Gandlni Marcello Gasco Piercarlo Gera Martino Grlndatto Michele Liberato Vincenzo Mancini Ferruccio Mangioni Gian Bruno Mazzi Cristina Molinari Ettore Natale Fabrizio Natali Mario Pelosi Marco Peroni Bruno Ricca Giovanni Rizzottl Roberto Romanln-Jacur Bruno Ronchetti Lorenzo Secchi Marco Vigorelli Diego Visconti Milano, 11 settembre 1995, H Consiglio Direttivo e il Consiglio dei Revisori dell'Associazione Nazionale Direttori Amministrativi e Finanziari partecipano con profondo cordoglio al lutto per la prematura scomparsa del presidente del collegio dei revisori Mauriz ricordandone le doli di granfessionalità. Milano, 11 settembre 1Partecipano al lutto: Pierluigi Alemanni Giovanni Belluzzi Giuliana Berlin Mario Boldl Gian Antonio Brioschl Gabriele Fontanesi Angelo Fornasarl Mario Gabbrlelli Piero Grill Romano Guelmanl Vincenzo La Mattina Luigi Matta Emilio Pagani Maurizio Pagliai Aurelio Plnzana Aurelio Renna Roberto Rovera Diego Saglietto Franco Slmeonl Eutlmlo Tillacos Francesca Benassl «In verità vi dico: chi crede in me avrà la vita eterna». (Giovanni 6. 47) ente è mancato Cristianamente è Lorenzo Fea Ne danno il doloroso annuncio: la nipote Carla Novara con il manto Giuseppe De Bernardi e le piccole Stella e Gemma. Funerali in S Carlo giovedì 14 corr. ore 9.45 nella Chiesa parrocchiale. Un sentito grazie alla signora Teresina Cattelan, a Marina, agli amici Domenica, Michelangelo e Felice, a tutto il personale medico e paramedico del Reparlo Medicina Ospedale Civile di Cine II presente serve da partecipazione e ringraziamento. Clrlè, 11 settembre 1995 Romana e Carlo De Bernardi sono vicm, a Carla e Giuseppe per la prematura scomparsa dello zio LORENZO. a SuperGemina. Certo, il presidente del Consiglio non sottovaluta la necessità di «regolamentare», se occorre, eventuali «poteri forti», per la possibile influenza in politica. Ma Dini ha ricordato il ruolo delle autorità di controllo già esistenti, rinviando quindi all'Antitrust e alla Consob, «che dovranno valutare la situazione e a cui spetta anche la tutela degli azionisti di minoranza». Dini ha riconosciuto, comunque, che «si tratta di attività pri- dersen Consulting ed il partecipano commossi al ia per la prematura scom o Milanesi io Milanesi li di grande umanità e proembre 1995. anni 56 taggio della Olivetti, perché «se si sforasse» rispetto alle norme in vigore, ebbene in quel caso si dovranno prendere dei provvedimenti. «Il sistema italiano prevede la possibilità che le banche prendano partecipazioni industriali ricorda Dini -. Naturalmente, le partecipazioni che possono essere viste come immobilizzi devono restare entro determinate proporzioni rispetto al patrimonio, al capitale. Non mi pare che nel caso di Gemina vadano al di sopra di questi livelli. Ma se questo avvenisse, dovrebbero procedere a dismissioni. Però mi pare che le banche non abbiano problemi di rapporto di partecipazioni rispetto al patrimonio». E questo suona come viatico vate, in cui non c'è assolutamente nulla di pubblico». Tuttavia, per il presidente del Consiglio, governo, Parlamento e classe politica non possono non preoccuparsi di eventuali, eccessive concentrazioni di poteri: «Ma resta appunto da vedere se nell'operazione SuperGemina si possa configurare questo». Lo sguardo del presidente Dini si è rivolto, poi, con attenzione verso un altro aspetto, che riguarda il ruolo delle banche, sia in SuperGemina che nel piano di salva- II presidente dell'Olivetti Carlo De Benedetti assolutorio da parte del presidente del Consiglio. Altra prospettiva, invece, per il ministro dell'Industria, Ciò: «Io sono interessato a vedere il disegno industriale che si accompagna alla ristrutturazione finanziaria. Ed è importante che al di là della chimica anche gli altri settori debbano rimanere rilevanti». Mentre s'avvia oggi con una riunione alla Consob il processo di verifica sui diversi aspetti finanziari della maxi-fusione, s'infittisce anche il dibattito fra i politici. Il segretario del Cdu, Buttiglione, asserisce: «I politici non devono dire a banche e imprese cosa devono fare, ma solo cosa non devono fare, ossia mettere insieme troppi debiti che poi gravino sul bilancio dello Stato. Se un'azienda va male - spiega Buttiglione - deve fare un aumento di capitale, mettere dentro risorse proprie per far partire un programma imprenditoriale serio, come ha fatto la Fiat. Vorrei che altri seguissero quest'esempio, senza pensare che complicate operazioni finanziarie risolvano i problemi». A favore dell'operazione SuperGemina ma critico sull'aumento di capitale di Olivetti è anche Rubino (Forza Italia), mentre Mario Segni reclama un intervento del Parlamento sulla «concentrazione di poteri economici» e mozioni di controllo sono chieste da popolari, democratici e da Rifondazione, [p. pat.]

Luoghi citati: Ivrea, Milano, Roma