II Parma scaccia la grande paura

WM Roberto Carlos spinge l'Inter, poi la svolta con l'innesto di Melli terza punta WM Roberto Carlos spinge l'Inter, poi la svolta con l'innesto di Melli terza punta 1 II Parma scaccia la grande paura Zola e Baggio firmano la rimonta al Tardini 1 Asprilla fuori rosa Ma Tanzi ce l'ha pure con Scala PARMA DAL NOSTRO INVIATO Si chiamava Roberto Carlos anche il brasiliano che più di venti anni fa intonava a Sanremo «la festa appena cominciata è già finita». Ieri notte l'omonimo interista di quel cantante ha fatto temere agli emiliani che la festa fosse finita anche per loro. E che il treno dei successi per cui Tanzi ha investito non sapremo mai quanti miliardi l'avessero perso già alla seconda stazione. Un gol, quello dello 0-1, e un palo su punizione. Davvero un piccolo fenomeno questo brasiliano che non è un terzino di potenza da ricordare Briegel nè è velocissimo, tanto che Mussi lo ha rimontato più volte. Anzi, non ci sembra neppure un terzino per come gli riesce di difendere. Ma in attacco Carlos ha il senso della porta come pochi altri e partendo da lontano diventa difficile da marcare. E' stato di gran lunga il più pericoloso degli stranieri, assai più di Stoichkov che Scala e Pastorello gli hanno preferito sul mercato. Il bulgaro è migliorato un tantino nella ripresa, quando Scala ha inserito una terza punta, Melli, e lui è tornato a giocare largo come faceva nel Barcellona. Però nei primi 45', in posizione centrale dove la difesa interista era più folta, Stoichkov non l'ha vista mai. Ha persino tirato calcioni all'aria nel tentativo di cogliere il pallone. L'Italia non sarà facile neppure per un campione come lui. Il Parma dunque ha tremato. Ma ha vinto con i suoi nazionali. Prima Zola e poi Dino Baggio hanno rimediato all'inizio della ripresa una situazione che, sommata alle polemiche su Asprilla e al primo fallimento in Coppa Italia, avrebbe cancellato subito l'immagine (vera o falsa che sia) derisola felice. Il match è stato vigoroso. Non bellissimo ma intenso. Bettega, Giraudo, Moggi e Lippi, che stavano in tribuna al Tardini (Sacchi non era lontano, scommettiamo che s'è riparlato di Vialli?) avranno capito che la loro rivale dello scorso anno è ancora in affanno ma sa reagire alle situazioni difficili. E che l'Inter, incompleta quanto si vuole, non è il budino molle e insipido dell'ultima stagione, luce non è sicuramente un fuoriclasse, però attorno a lui il centrocampo ha una diversa consistenza. Servirebbe uno capace di fornire anche delle idee, non solo di annullare quelle avversarie. L'Inter è stata prudente. Moratti le chiede di diventare grande in fretta, ma intanto Bianchi la fa giocare senza spocchia nè l'ambizione di dare spettacolo. La difesa è a cinque uomini per favorire il dinamismo dei due esterni sudamericani (in questo caso Carlos più dell'argentino Zanetti impegnato a frenare Crippa e Benarrivo sulla destra). Festa e Paganin su Zola e Stoichkov e, a centrocampo, Seno in copertura su Dino Baggio che a 24 anni continua a variare il proprio ruolo senza sapere che farà da grande: in questo Parma, con quattro centrocampisti, fa il mediano destro cercando di puntare in porta più che chiudere la propria corsia. Davanti, Bianchi ha presentato una punta, Ganz, e un i NUMERI DELLA SERIE A PARMA (442) jgfe INTER (532) BUCCI 6.5 jStR PAGLIUCA 6 MUSSI 6 ZANETTI 6 CASTELUNI 5.5 FESTA 6.5 (1' S.t. MELLI) 6.5 FRESI 6 APOLLONI 6 PAGANINM. 6 BENARRIVO 6.5 ROBERTO C. 7.5 BAGGIOD. 6.5 DELL'ANNO 5.5 (35's.t. PIN) s.v. (3's.t. BERGOMI) 6 SENSINI 6 INCE 6 BRAMBILLA 6.5 SENO 6 (37' s.t. BROLIN) s.v. (12' s.t. BERTI) s.v. CRIPPA 65 FONTOLAN 5.5 ZOLA 7 (17's.t. CARBONEB.) s.v. STOICHKOV 5 GANZ 5.5 All.: SCALA 6 All.: BIANCHI 6.5 Il Parma ha scacciato la grande paura ma non ha risolto tutti i problemi. La vittoria sull'Inter, primo scontro diretto del campionato, rilancia le quotazioni dei gialloblù dopo il mezzo passo falso iniziale di Bergamo e l'eliminazione per mano palermitana dalla Coppa Italia. E forse, mai come questa volta, il risultato positivo, servirà anche ad attenuare le polemiche sorte a causa dello scoppio dell'ennesimo caso Asprilla. Per una volta Scala ha avuto ragione sebbene ci sia voluto un tempo e un gol di Roberto Carlos per scrollare di dosso al Parma il timore di essere caduto in crisi anzitempo. Il presidente Pedraneschi ha annunciato che Asprilla resterà fuori rosa fino a quando non si farà chiarezza sul suo futuro con l'aiuto del procuratore Mascardi, per ora bloccato in Cile. «Le vittorie, a volte, aggiustano tutto» dice Pedraneschi, sempre paterno nei confronti di Tino. Ma le cose non sono così semplici se è vero che la proprietà secondo indiscrezioni - sarebbe stufa di queste incomprensioni e litigi fra Scala e i suoi giocatori. Si vocifera che Tanzi avrebbe ormai deciso di sciogliere, comunque vadano le cose, a fine anno, il rapporto con tutto lo staff tecnico. Stavolta, insomma, non pagherà solo Asprilla. Pedraneschi preferisce parlare della partita «e della ritrovata voglia e grinta dimostrati dalla squadra. Ha preso un gol che poteva tagliarle le gambe. L'ingresso di Melli nella ripresa ha aiutato Zola e Stoichkov, ma anche nel primo tempo il Parma aveva giocato bene». Ma la verità, si è visto ieri, è che con Asprilla sul piede di partenza, e con Stoichkov ancora lontano dalla forma migliore, il Parma ha accontentato la piazza solo grazie al risultato. «Non è poco - sostiene Scala visto le premesse della vigilia. Diciamo, con una battuta, che è stata una vittoria che allunga la vita. Ma, al di là di questo, capisco i ragazzi, in emergenza non solo sul piano degli uomini (contati) ma anche dal lato psicologico. Sapevano di dover dare una risposta sul campo e l'hanno data. Grande squadra? Piano, stiamo lavorando per questo ma c'è molt da fare». Scala ha poi dato la sua versione del caso Asprilla: «Non verrà in Albania in attesa del chiarimento, da lui stesso chiesto, alla presenza del suo procu- Arbitro: STAFOGGIA5.5 Reti: p.t: 41 ' Roberto C, s.t.: 3' Zola, 6' Baggio D.. Ammoniti: Dell'Anno. Melli. Stoichkov. Paganin M. Ince. Spettatori:paganti5.934. incasso 312.670.000, abbonati 21.047. quota abbonati 803.529.000. Gianfranco Zola, autore del pareggio appoggio, Fontolan. Poca forza! L'Inter è stata tuttavia molto più pericolosa per tutto il primo tempo del Parma che si sente ancora depositario di un gioco nuovo. Mille passaggi hanno infittito l'azione degli emiliani, con il risultato di non produrre pericoli per Pagliuca se non con un tiro di Crippa al 19'. D'accordo sul possesso di palla e sulla necessità di schiodare la difesa interista, ma è parso che gli emiliani si innamorassero di geometrie inutili, però belle. La sostanza dell'Inter ha portato Fontolan a una bella deviazione di testa al 7' in anticipo su Castellini e su cross di Carlos: Bucci ci è arri¬ vato chissà come. Al 18' da un calcio d'angolo di Ince, la seconda palla gol, sprecata da Ganz, che non trovava la deviazione di testa. E infine, al 41', la rete. Ancora da un lancio nel cuore della difesa parmigiana, Apolloni e Castellini sono stati sorpresi dallo scatto di Ganz, Benarrivo ha recuperato sull'interista, gettandolo a terra in area (rigore non concesso) finché tra un rimpallo e l'altro Carlos non ha preso la palla e l'ha messa in rete con Bucci fuori porta. Scala ha capito finalmente che con Stoichkov centrale non sarebbe successo nulla. E ha messo in campo Melli, dando al bulgaro e a Zola più spazio. Il sardo ne ha approfittato. Al 3' ha trovato un tiro da 25 metri, dalla destra, che Pagliuca ha visto forse in ritardo. Ed è stato il pareggio. Bianchi allora ha immesso Bergomi, un difensore in più. Non è bastato. Al 6' ancora Zola ha inventato un'azione simile a quella che castigò la Juve nella finale di Coppa Uefa: lancio dalla sinistra per la penetrazione di Dino Baggio sul lato opposto. Controllo e gol. Poi un palo di Carlos e uno di Melli, con il Parma sempre più sicuro. La festa parmigiana non si è conclusa qui. LA MOVIOLA A Cagliari andava punito il fallo su Dario Silva PARMA DAL NOSTRO INVIATO ratore, con la società. Tino ha abbandonato gli spogliatoi l'altro giorno dopo un diverbio con un dirigente della società (il dg Pastorello, ndr). Per quanto mi riguarda io non ho mai rifiutato le scuse dei miei giocatori (Asprilla le ha porte ieri mattina in un breve colloquio con il tecnico, ndr) e se vuole può allenarsi con noi sapendo che, in caso di risoluzione positiva della questione, sarà sempre il benvenuto». In ogni caso, Scala sostiene che «questi sono episodi che non devono intaccare l'unità del gruppo e, l'avevo già previsto sabato sera, poi ho trovato conforto contro l'Inter, la squadra ha dimostrato di saper reagire a queste che restano manifestazioni isolate di un singolo. Asprilla, sia chiaro, non è un ex giocatore del Parma. E la risposta della squadra mette a tacere tante cose, compresa quella, da me mai detta, che la Nazionale A NAPOLI mi toglie giocatori importanti nei momenti che contano. Proprio Zola, Bucci, Apolloni e Dino Baggio si sono dimostrati, nei fatti, tra i migliori, sintomo che sono rientrati dalla partita con la Slovenia allenati a dovere». Se Scala torna a «sorridere», i problemi sembrano passati tutti sulle spalle di Bianchi, l'altro allenatore «scomodo» del momento. Il tecnico interista ritiene che i nerazzurri abbiano perduto «per quattro soli e unici minuti di follia collettiva». Per il resto assolve la squadra. Ma anche qui i problemi restano grossi. Senza i gol di Roberto Carlos (anche ieri a segno) non c'è alcun giocatore nerazzurro in grado di impensierire le difese avversarie. Lugano, domani sera in Coppa Uefa, diventa a questo punto già una tappa fondamentale nel cammino stagionale dell'Inter. Fran co Badolato