Marini osé di Ant. Ama.

Marini osé Marini osé Sotto il vestito «quasi» niente TORINO. La moda copre, la televisione svela. Sex thrilling sotto la Mole. Ce l'ha non ce l'ha? Il toto mutanda serpeggia in platea quando la «burrosa» Valeria Marini mostra in trasparenza le natiche da Oscar disegnate col compasso. Glutei a vista, o quasi quasi. Valeria versione Naomi - anche se meno spudorata - diveggiava sensuale mostrando natiche perfette attraverso l'abitino color carne, dove rade perline si ricorrono come piccole gessature. Gli slip latitano, ma in compenso un body-tanga lilliputziano la protegge da occhiate laser. E lei non ci sta a far la parte di Sharon Stone in «Basic Instict». «Non scrivete che sono nuda, che voglio dar scandalo. Sotto, ho la biancheria. Basta con queste frottole», dietro le quinte lady Ip perde le staffe e si affanna a spiegare che con le luci del palco nulla trasparirà di quel perfetto sedere. Giudicherà il pubblico. Ma lei, intanto, va all'attacco: «Anche quella storia del balletto per Fellini, tutta una montatura di voi giornalisti. D'altronde gli abiti di scena devono essere appariscenti, nella vita mi vesto come una bimba». La sfuriata però dura poco, Valeria si calma quando incontra Armani. «Carino eh?», cinguetta lei ansiosa di avere un parere sul suo abito dallo stilista. «Sai - dice al creatore -, questo vestito l'ho disegnato io, come d'altronde la maggior parte dei capi che indosso in scena. E Pia Rame li realizza. Faccio tutto da sola, mi piace. Per esempio non voglio agenti fra i piedi, preferisco gestire personalmente la mia carriera». Giorgio Armani annuisce, non commenta, sorride. [ant. ama.]

Persone citate: Armani, Fellini, Giorgio Armani, Pia Rame, Sharon Stone, Valeria Marini

Luoghi citati: Torino