Tifo da stadio per Armani di Antonella Amapane

Tifo da stadio per Armani Tifo da stadio per Armani Lui si schermisce: posso migliorare SCRITTORI E CROMATURE TORINO. E' vero: gli italiani sono un popolo di scrittori - e soprattutto di poeti. Al concorso «Scrivere i colori» sono arrivati infatti ben tremilacinquecento elaborati, sia in versi sia in prosa. I racconti più belli li hanno scritti tre giovani: Viviana Scarinci, 22 anni, di Morlupo (Roma); Filippo d'Arino, 25 anni, di Grugliasco (Torino): Andrea Bergese, 33 anni, di Fossano (Cuneo). Li pubblichiamo qui accanto. Il loro stile è stato considerato più distaccato, autoironico, creativo rispetto a quello degli adulti che, volendosi allontanare dalla lingua parlata, cadono spesso in uno stile elaborato che ricorda troppo da vicino quello dei «temi» e risulta quindi scolastico e pesante. Alla segreteria del Premio Grinzane Cavour sono arrivate più poesie che racconti, scritte a ogni età, dai bambini ai pensionati, ma soprattutto da donne, che amano commentare in versi episodi lieti o tristi della loro vita. Quanto ai colori, tema centrale del concorso, domina l'opacità del mondo contemporaneo, vissuto come privo di colori a causa della malvagità degli uomini. Se invece si passa alla guerra - e la Bosnia è un tema ricorrente - ecco il nero e il rosso, simboli della cattiveria e del sangue. Ricorrente anche l'immagine del cieco, archetipo del saggio che sa vedere i colori autentici e comprenderne il senso, che invece sfugge a occhi più superficiali, [r. cri.] NERO SU BIANCO I i segni che un martelletto impazzito slam/ut su un foglio ! soltanto piccoli segni monocromatici I Perlaceo I il cielo di un primo mattino di luglio I ai mai provato ad affacciarti / in un mattino di luglio I dalla finestra di casa tua con un ventilatore puntato sul viso? I Sembra di andare in barca I Verde Muffa I la stupidità miope di chi incontri tutti i giorni di un 'estate afosa I e immancabilmente ti dice I «Però oggi fa più caldo di ieri» I Turchese I il sorriso sbilenco di un piccolo idrocefalo I principino tritone I dalla testa modellata dal sommovimento delle maree I Vinaccia I l'alcolismo di una figa retta scarna e pallida I che ha cacciato via se stessa dal suo corpo I Gialle I le urla di chi si sforza di urlare I le risate di chi sceglie di ridere I le / Poi compaiono gli abiti. E un mare di occhi ipnotizzati cominciano a sognare. Un flash: otto minuti per un'overdose di eleganza. Sono morbide le luci di Jean Micheal Jarre che illuminano le preziose toilette bianche e nere, da sera, accessoriate con svenevoli rose di velluto. Alla Boldini. Fiori spampanati su pudichi decolleté di lineari sottovesti. Fluidi tubini alla caviglia se¬ gnati da spalline incrociate davanti, proprio come quella che sfoggiava al festival di Venezia Francesca Neri. Va in scena la compostezza, un concentrato di sobrietà, un liofilizzato di buon gusto che raramente si vede di questi tempi volgari. Martina Colombari è bellissima, sigillata nella scura tunica di tulle stretch, incostata di candidi jais. Nessuna trasparenza osé, al massimo gli spacchi dei robe ma- teau scoprono qualche centimetro di coscia sopra al ginocchio. Di seni a vista neppure l'ombra: «Eppure questa femminilità castigata è molto erotica, seduzione è uno sguardo», parola di Martina Colombari presa di mira dai cronisti nel backstage. Trillo di cellulare... Non è Tomba. «Basta parlare di lui, avete perso qualche puntata. Ho già avuto altri due fidanzati in questo mese e mez¬ zo e altri ne avrò», confidava prima di entrare in pedana, accovacciata sulle ginocchia di un bel ragazzo che non vuole rivelare il nome. Liane Leroy, 16 anni, quasi debuttante, tremava come una foglia. La Schiffer in boccio, made in Bruxelles, reggeva la toilette di perle color neve come se fosse cristallo baccarat. «Andrò anche a Roma per Piazza Navona», raccontava Liane che ha sempre vissuto in barca con sfinii! m i genitori e si è diplomata per corrispondenza. «Mi sento meglio, sono ok!», sussurrava a una collega la serba Ivana Stankovic - che sabato sera è stata ricoverata al Mauriziano per una colica mentre canticchiava accarezzando un tailleur pantalone inchiostro. Lo stesso completo che poco prima sotto gli spot rifletteva cangianti bagliori. Antonella Amapane

Luoghi citati: Bruxelles, Fossano, Grinzane Cavour, Grugliasco, Morlupo, Roma, Torino, Venezia