Antonia De Mita «favorita in Rai» «No, solo falsità»

Antonia De Mita Antonia De Mita «Favorita in Rai» «No, solo falsità» nomia e della finanza? «Se facciamo un calcolo cinico, sì, questa paura ci può anche essere. Ma d'altra parte tanta gente se lo aspettava questo discorso, lo sa? La preoccupazione in giro c'è. E so che se non avessi fatto questo discorso mi sarebbe stato poi rimproverato tra un po' di tempo. Ne sono convintissimo. Senza contare il problema delle piccole e medie imprese...». Piccole e medie imprese perché? «Perché se tutta la concentrazione avviene così rapidamente, le piccole e medie imprese si trovano davanti una sola controparte. E la concorrenza viene totalmente squilibrata anche dal punto di vista del credito. Questo potrebbe porre dei gravi problmei al Paese». Insomma, chi la dipinge come un signore che spara contro il capitalismo non ha capito nulla, o lei sta facendo marcia indietro? «Macché marcia indietro. Io so¬ no nato e cresciuto con la cultura anglosassone dei pesi e dei contrappesi, e con quella francese di una crescita moderna del capitalismo bilanciato da diecidodici centri di potere, economico, finanziario e industriale». Se dovesse additare una strada all'Italia di oggi, quale sceglierebbe? «Beh, il paragone migliore è quello con la famiglia Wallemberg in Svezia. Quarantanni fa quel Paese si è preoccupato della concentrazione di poteri, e si è affidato ai socialdemocratici perché riequilibrassero la situazione». Anche allora, nulla di personale contro i Wallemberg? «Assolutamente nulla. Ci mancherebbe. Lo ripeto: la colpa non è mai di chi concentra, è di chi omette di fare controlli e non crea alternative. E io non voglio che domani qualcuno mi chieda: mentre questo avveniva, lei dov'era?». Raffaella Silipo Antonia De Mita ROMA. Non mi manda papà. Tirata in ballo da un'interrogazione parlamentare dell'on. Mario Landolfi, componente di An nella commissione parlamentare di vigilanza, che la dà in partenza per la Rai di New York, assunta grazie ai soliti favori nepotistici, Antonia De Mita lì per lì scoppia in una risata. «Magari, magari, magari! - dice tre volte -. Vorrei proprio che fosse vero. Non sarebbe per niente male. Ma purtroppo non lo è nemmeno vagamente». La figlia ventisettenne di Ciriaco ha una voce spigliata. E giornalista lo è davvero. Ma solo praticante, per ora. Entrata da qualche giorno al Tempo di Roma, dove si occuperà di spettacoli. Scherza, ma mica tanto, la primogenita dell'ex presidente del Consiglio rispuntato oggi tra le foglie dell'Ulivo. La cui famiglia, guarda caso, è di nuovo nel mirino. E in breve Antonia si è trovata sparata da Novella 2000 in una foto che la ritrae accanto a Giovanni Minoli. Poi sulle pagine di Panorama, segnalata come prossima telegiornalista nell'ambita sede americana della Rai. E adesso addirittura oggetto di un'interrogazione. «Avevo fatto finta di niente. Purtroppo ormai sui giornali si scrivono e si mostrano tante falsità. Ma vedermi tirata in ballo da autorevoli parlamentari mi sembra scandaloso. A parte il fatto che, con tutto quel che succede, ci sono forse argomenti più importanti di cui occuparsi. Ma quel che più mi colpisce è che un rappresentante eletto dagli italiani metta in piedi un'interrogazione su una notizia totalmente falsa, senza aver avuto lo scrupolo di andarla a verificare. Ma che, i settimanali ora sono diventati istituzioni tanto autore voli da esser presi come fonti per un atto pubblico?». (m. g. b.]

Persone citate: Antonia De Mita, Giovanni Minoli, Mario Landolfi, Raffaella Silipo, Wallemberg

Luoghi citati: Italia, New York, Roma, Svezia