Quattro italiani prigionieri a Mururoa di Piero Bianco

Al vertice europeo il presidente Santer chiede a Parigi di sospendere gli esperimenti Al vertice europeo il presidente Santer chiede a Parigi di sospendere gli esperimenti ♦ Quattro italiani prigionieri a Mururoa Bloccata nave di Greenpeace con politici e giornalisti PAPEETE. La Francia non rinuncia alle maniere forti per contrastare gli ambientalisti che a Mururoa continuano a protestare contro i test nucleari. Commando francesi hanno bloccato ieri notte un'imbarcazione di Greenpeace con a bordo otto parlamentari, tra i quali due italiani, all'interno della zona di esclusione. L'imbarcazione di Greenpeace «La Ribaude» era penetrata poco prima nelle acque territoriali di Mururoa con a bordo una ventina di persone. Si tratta in particolare, ha precisato Greenpeace, di otto parlamentari: i due verdi italiani Sauro Turroni e Lino De Benetti e due australiani, due giapponesi, uno svedese, un lussemburghese e di sette giornalisti di varie nazionalità compresi due italiani, Sara Gandolfi del Corriere della Sera e Carlo Pizzati della Repubblica. Per Greenpeace i parlamentari e i giornalisti sono stati «arrestati» e trasferiti nell'infermeria della base di Mururoa colpiti da mal di mare. L'ambasciata d'Italia a Parigi ha preso contatto con le autorità francesi, manifestando l'aspettativa per una rapida soluzione della vicenda dell'imbarcazione di Greenpeace sequestrata nelle acque di Mururoa. A quanto risulta i nostri connazionali dovrebbero giungere a Papeete entro questa notte, ora italiana, il pomeriggio nel Pacifico. L'imbarcazione, con a bordo i LACONDANNA DEL REGISTA DEGLI OCEANI LPARIGI A Francia è stata il primo Paese a istituire, nel 1993, una commissione presso la Presidenza incaricata di difendere i diritti delle generazioni future. A dirigere quest'organismo consultivo fui designato io. Ma presenterò le mie dimissioni a Chirac, perché un avvenire per i nostri discendenti non è concepibile se non in un clima di tolleranza, di speranza e di pace, incompatibile con il mantenimento di una minaccia nucleare. Le armi chimiche e quelle batteriologiche sono già state messe fuorilegge. Non si capisce in che cosa sia diverso il caso delle atomiche, i cui effetti spaventosi sono stati mostrati a Hiroshima e Nagasaki. A quell'epoca si trattava di bombe sperimentali, terribili, ma centinaia di volte meno potenti delle attuali bombe all'idrogeno. Le ragioni di chi ha ordinato gli esperimenti e di chi li avversa vanno esaminate con calma. La decisione del Presidente francese si fonda sulla necessità di assicurare l'affidabilità (e dunque la credibilità) delle LA PROTESTA DEI CAMPIONI LA domenica del calcio non è rimasta insensibile al fungo nucleare di Mururoa. Anche se la mobilitazione da parte dei campioni pronti a sfidare il «niet» delle istituzioni per aderire all'invito di Greenpeace è stata tutt'altro che unanime. Nonostante il divieto della lega Calcio, formalizzato venerdì da Luciano Nizzola con un comunicato, non è mancato tuttavia chi ha indossato la canottiera anti-atomica, che era stata distribuita a tutti i capitani dal movimento ecologista. «Siamo particolarmente soddisfatti - ha spiegato Ivan Novelli, coordinatore italiano delle azioni di Greenpeace perché la mobilitazione del calcio è pienamente riuscita. Un forte sentimento ha spinto decine e decine di calciatori delle squadre di serie A a pronunciarsi su questo grave problema che coinvolge tutta l'umanità». L'enfasi è sicuramente membri dell'equipaggio, sarà rimorchiata nella base di Mururoa. L'obiettivo della clamorosa azione era di consegnare alle autorità francesi un documento comune che, a nome di milioni di cittadini di tutto il mondo, chiede la fine degli esperimenti nucleari. Ma, grazie alla presenza dei deputati, l'incursione ecologista ha avuto ulteriore risonanza internazionale, e fino a Santander, dove alla riunione dei ministri degli Esteri Ue è stata commentata dal rappresentante svedese. Il portavoce dei verdi italiani, Carlo Ripa di Meana, afferma in una nota di aver chiesto «alla presidenza del Consiglio e alle autorità consolari italiane a Tahiti di intervenire immediatamente, al massimo livello, sul governo francese per ottenere l'immediato rilascio dei deputati verdi italiani». E di aver ottenuto dal governo assicurazioni di aver operato in tal senso anche attraverso l'ambasciatore italiano a Parigi. Fino ad ora non è stato possibile mettersi in contatto con alcuno dei partecipanti all'azione: anche l'ultimo contatto dei giornalisti italiani con le rispettive redazioni risale alla notte scorsa quando i due hanno inviato un fax. La vicenda potrebbe comunque trovare soluzione in giornata a Mururoa. E' finito in manette anche il leader indipendentista di Tahiti, Hiro Tefaarere, ritenuto dalle autorità francesi uno dei capi della violenta sommossa antinucleare scoppiata mercoledì a Papeete. Nel capoluogo della Polinesia francese alcune migliaia di persone che sostenevano di rappresentare «l'intera società civile del territorio nelle sue diversità» hanno manifestato pacificamente contro la «violenza». Sul fronte diplomatico, dopo che la Francia aveva manifestato malumore per le reazioni di alcuni partner europei il suo rappresentante De Charette ha invitato i colleghi a recarsi di persona a Mururoa per rendersi conto dell'innocuità dei test. Un invito indirettamente ma cortesemente respinto dal ministro degli Esteri italiano Susanna Agnelli, perché «gli impegni che mi aspettano non me lo permetterebbero». Il presidente della Commissione Jacques Santer ha detto di aver chiesto alla Francia, con una telefonata a Chirac, un impegno a rinviare ulteriori esperimenti in attesa che esperti europei possano svolgere l'atteso lavoro di verifica sulle conseguenze sanitarie e ambientali dei test. Ma, ha dichiarato Santer in una conferenza stampa a Santander, «non c'è stato alcun impegno in tal senso» da parte di Chirac. Il ministro svedese, signora Lena Hjelm-Wallen, nel riferirsi al deputato svedese bloccato assieme alla nave ecologista ha detto: «Spero che la giustizia francese funzioni bene», [r. est.] Tra gli arrestati 2 parlamentari verdi e 2 inviati speciali | Portavano una petizione anti-test con milioni di firme L'abbordaggio alla nave Greenpeace e (sotto) Cousteau | miliardesimi di secondo...». «E per quanto tempo ne farete?». «Finché gli americani proseguiranno coi loro. Non possiamo restare indietro». L'angoscia del mondo si riassume, ai miei occhi, cosi: 1) La bomba atomica è considerata come la punta del progresso tecnico. 2) Le armi di distruzione di massa sono l'oggetto di una gara internazionale di arroganza. 3) Ai massacri potenziali si attribuisce la capacità di assicurare la pace mondiale. Ma ragioniamo senza pregiudizi. La guerra fredda contro l'Urss è stata vinta con la supremazia economica e non militare. I conflitti di domani saranno dispute a livello di clan, tribù, vetuste nazionalità; non potranno in nessun caso essere risolti dalle armi nucleari. La sicurezza della Francia è messa a rischio piuttosto dal terrorismo e dal fatto che il Paese è stretto nella morsa d'una cinquantina di centrali nucleari che sono altrettante potenziali Cemobil. Il loro funzionamento, non stanto a crederlo, è garantito da misure di sicurezza rigorose. Ma non potrà esserlo quando un gruppo di fanatici kamikaze cercherà di far saltare una delle nostre centrali spazzando via dalla carta geografica un'intera provincia. Jacques-lves Cousteau Copyright «Le Mondee per l'Italia «La Stampa» scione si commenta da sé: «Pasta con gli esperimenti nucleari a Mururoa. Facciamoli a Napoli». L'episodio, alla mezz'ora del primo tempo, provoca la reazione del pubblico partenopeo e la polizia rimuove lo striscione. C'è, infine, chi ha strumentalizzato in modo coreografico la giornata di mobilitazione, come un gruppuscolo di supporters juventini a Piacenza: «Sacchi e il nucleare? No, grazie». Abbinamento quantomeno ardito. Piero Bianco