QUEL FIUME VERSO IL DUEMILA

QUEL FIUME QUEL FIUME VERSO IL DUEMILA e ) a i . i a l o o. nre a: oSEI anni fa, nell'agosto del 19B9, a Santiago de Compostela, Giovanni Paolo II vedeva un «immenso fiume giovanile» Nella vecchia città spagnola c'era uno di quei grandi incontri del Papa con i giovani, rosi come, a scadenza di due anni, era già avvenuto a Roma, a Buenos Aires, e poi avverrà a Czestochowa, a Denver, a Manila Wojtyla era andato a pregare davanti alla statua di Santiago, tutta rivestita di oro e di argento. Al santo rivolgeva il suo saluto e la sua preghiera, al modo degli antichi pellegrini. «Senoi Santiago», diceva il Papa, «eccomi qui, pellegrino di tutti i cammini del mondo Vengo da Roma luminosa e perenne Senor Santiago, insieme a me e venuto un immenso fiume giovanile, nato dalle sorgenti di tutti i Paesi della Terra Noi camminiamo verso la fine di un millennio, che vogliamo segnare col sigillo di Cristo». Oggi, 1'«immenso fiume giovanile» è arrivato a Loreto. E si ripete il rituale che avviene sempre in questi incontri. I giovani pregano in una veglia notturna con il Papa, dialogano con lui, ponendogli domande su problemi morali, sociali, religiosi. Spesso, anche le celebrazioni liturgiche si trasformano in uno spettacolo di suoni e di colori: i giovani cantano, si tengono per mano, ritmando dei balletti. Anche Wojtyla, a volte, partecipa alla coreografia, prende per mano le ragazze e i giovani e accenna con loro un passo di danza Allora, attorno a Giovanni Paolo II, esplode il massimo dell'entusiasmo. Allo stadio di Caracas, una volta, un giovane è balzato sul palco di Wojtyla, gli ha afferrato una mano, l'ha alzata in alto e, in un uragano di urla, lo ha proclamato «Campoon del mundo». A Parigi, nel vecchio Parco dei Principi, nel velodromo che ha visto i trionfi dei vincitori dei Giri di Francia, un altro giovane lo ha proclamato «Atleta di Dio». Ma ò anche dai giovani che il Papa, in giro per il mondo, si è sentito porre pubblicamente le questioni che sono più scottanti, oggi, per il capo della Chiesa. Sono stati i giovani, in fondo, in questi incontri, a dirgli le cose più amare, a chiedergli di sciogliere certe durezze della Chiosa in materia di etica sessuale, matrimoniale e di disciplina ecclesiastica. Wojtyla ascolta, paziente e paterno. All'Università di Lovanio, in Belgio, una ragazza lo accoglie con un discorso duro. Gli dice: «C'è una totale rottura tra la vita quotidiana dei giovani e l'insegnamento della Chiesa». Lui preme dolcemente le mani sui capelli della ragazza, la bacia in fronte, le sorride e dice: «Hai fatto un buon discorso». Poi si rivolge a tutti i ragazzi che gli stanno davanti e raccomanda: «Sì, ma, intanto, voi continuate a credere». E' forse in questa quasi patetica raccomandazione il senso di tanta cura c affezione di Wojtyla verso i giovani. Egli, che punta al Duemila, che vede la Chiesa proiettata nel terzo millennio del cristianesimo, sa che saranno loro, questi giovani, o non saranno, i cristiani del nuovo secolo. Nonostante tutto, confida in loro. Dice: «Bisogna scuotere il torpore del nostro mondo, con il grido convinto di migliaia e migliaia di giovani che annuncino Cristo Redentore di tutti gli uomini, centro della storia, speranza delle genti e salvatore dei popoli». «L'immenso fiume giovanile», per ora, gli risponde con il suo entusiasmo, con la sua letizia. A Denver, c'era un adesivo che stava sul petto di tutti i ragazzi e ragazze. Diceva: «I parted with the Pope», sono stato a una festa con il Papa. Domenico Del Rio

Persone citate: Domenico Del Rio, Giovanni Paolo Ii, Pope, Senor Santiago, Wojtyla