IL FESTIVAL DEI GRANDI RITORNI

IL FESTIVAL DEI GRANDI RITORNI IL FESTIVAL DEI GRANDI RITORNI H VENEZIA H A vinto il Leone d'oro della cinquantaduesima Mostra del cinema un film franco-vietnamita, «Cyclo» di Anh 1 lung Tran, storia d'un ragazzo poverissimo, conduttore d'una carrozzina-taxi tramata dalla bicicletta, che arriva a salvarsi da un destino criminale nella corruzione e nel sangue dominanti oggi a Ilo Chi Minh: la Rai l'ha già comprato, e si prepara a tagliarne le molte scene di sesso e di violenza. Il premio speciale della giuria è stato diviso tra il portoghese -A comédia de Deus» di Joao Cesar Monteiro e «L'uomo delle stelle-" di Giuseppe Tornatore, Migliori attrici, alla pari, Sandrine Bonnaire e Isabelle Huppert, interpreti del francese «La cérémonie» di Claude Chabrol. Migliore attore Goetz George, protagonista del tedesco «Der Totmacher». La premiazione caotica, interrotta da una fulminea manifestazione di Greenpeace contro i test nucleari francesi, condotta per ragioni televisive con sgarbata velocità galoppante, ha concluso un festival di Grandi Ritorni. Sono tornati al Lido coi loro kolossal fragorosi e divertenti i divi hollywoodiani più famosi, sempre invocati come rimedio alle severità dell'impegno, della cultura, della cinefilia, e tanti quanti mai s'erano visti: Kevin Costner, Tom Hanks, Jack Nicholson, Mei Gibson, Denzel Washington... Sono tornati gli spettatori: folle compatte e turbolente soprattutto di ragazzi, allineati in code pazienti al botteghino, inzeppati nelle sale, interessati, partecipi. E tornato a ottantatré anni, dopo il lunghissimo silenzio a cui l'ha condannato la malattia che lo colpì nel 1985, Michelangelo Antonioni: e anche se il suo nuo vo film «Al di là delle nuvole» non è un capolavoro, l'evento che condensava talenti, amorc pcr il cinema, coraggio, sfida c Lietta Tornabu CONTINUA A PAG. 11 SESTA COL

Luoghi citati: Lido, Venezia