Il Papa: stanno ammazzando l'Africa

Tra pochi giorni il viaggio apostolico: «La Chiesa condanna il saccheggio di intere nazioni» Tra pochi giorni il viaggio apostolico: «La Chiesa condanna il saccheggio di intere nazioni» Il Papa: stanno ammazzando l'Africa Quasi un 'enciclica sui «disastri» del continente 1 !F- Incubo integralista per il Colonnello 1 DiARHO ALfo ALLA improvvisata forca, l'impiccato oscillava al vento del deserto nel campus dell'università di Bengasi. «Un sabotatore integralista», spiegavano asciutti gli accompagnatori ai giornalisti stranieri. Avevamo assistito, sbalorditi, a un dibattito appassionato fino alla violenza (verbale) tra quegli studenti e al (laici, la guida, vale a dire il colonnello Gheddafi: quel cadavere (d'un giovine) fu un pugno nello stomaco. Correva la primavera del 1975, già allora la Libia era un caos organizzato, un Sessantotto (al cuscus) permanente. In quel tempo la manna del petrolio fissava il reddito medio d'ogni libico intorno ai 14 mila dollari. C'erano tre televisori in ogni casa e 14 gadget in media. E cure gratis per tutti, anche all'estero. Il fenomeno integralista non era, allora, così acuto e generalizzato, come oggi, e tuttavia gli ulema già dicevano che Gheddafi puzzava di demonio. Intanto perché il calendario imposto dal Colonnello non partiva dall'Egira ma, unico e solo nell'immenso mondo islamico, dalla morte di Maometto. Poi perché Gheddafi aveva (scandalosamente) emancipato la donna: arruolandola nell'esercito. E aveste visto come sfilavano impettite (si fa per dire poiché il seno delle soldatesse era imbrigliato da un reggipetto ad hoc, sembra brevettato in Israele), quelle ragazze sfavillanti di lacca scarlatta sulle unghie e di rossetto sulle labbra. Anche allora, Gheddafi era odiato da molti raiss suoi «fratelli» non fosse altro perché aveva il coraggio di accusarli d'essere ipocriti e corrotti. Parallelamente alla lotta contro gli integralisti («presuntuosi blasfemi che non hanno mai letto il Corano e bestemmiano il Verbo»), il Colonnello sparava a zero contro i sovietici. Illustri raiss arabi ospitavano nelle loro basi mediterranee i sommergibili (nucleari) dell'Urss; Gheddafi proclamava di essere soltanto un cliente (moroso) di Mosca. «I russi?, li odio, mercanti sino all'ultima piastra», mi disse un giorno. Nel 1985 gli americani bombardarono Tripoli per punire il terrorista Gheddafi sennonché poi si scoprì che a commettere l'attentato alla discoteca di Berlino Est erano stati agenti siriani. E Bob Woodward rivelò sul Washington Post il «piano di falsificazione Usa contro Gheddafi». Nel caso Lockerbie si è subito imboccata la mettere fine a questo flagello». «Stranieri senza scrupoli» favoriti da un «modo di governare sovente inquinato dalla corruzione» saccheggiano il continente, che sta per essere aggredito, denuncia il Papa, sotto una forma ancora più subdola: «Manifesto la mia inquietudine per quanto riguarda il contenuto morale di moltissimi programmi che i mezzi di comunicazione diffondono nel continente africano; in particolare metto in guardia contro la pornografia e la violenza, con cui si intende invadere le nazioni povere». Un capitolo a parte riguarda la Chiesa; i seminaristi devono avere «idee chiare e un'intima convinzione sull'indissociabilità del celibato e della castità del sacerdote»; bisogna prendere in esame con cura «le procedure, i beni e lo stile di vita della Chiesa»; e evitare il colonialismo religioso degli Ordini che - privi di giovani in Europa - vanno a reclutare forze fresche nei Paesi poveri. Con il legittimo sospetto che la spinta della miseria sia almeno pari a quella della vocazione. Un bambino affamato in Africa e il Papa che sta per partire per un viaggio in Camerun. Sud Africa e Kenya S SOMALIA [FOTO ANSAJ Appello a Fmi e Banca mondiale «Prestate il vostro denaro senza strangolare i Paesi poveri» LEGENDA GUERRE [3 FAME ■■ ' ;:/',;.:" tinente, afferma Papa Wojtyla, ma la lista dei problemi è enorme, e «in un mondo controllato dalle nazioni ricche e potenti, l'Africa è praticamente divenuta un'appendice senza importanza, sposso dimenticata e trascurata da tutti». E colpita come nessun altro da flagelli biblici, quale è l'Aids. «Comportamenti sessuali irresponsabili» sono alla radice di questo «tragico flagello»; matrimonio cristiano, fedeltà e «la sicurezza data dalla castità» i possibili rimedi, ma la salvezza, an¬ che in questo caso, deve venire da fuori: «Agli uomini di scienza e ai responsabili politici di tutto il mondo chiedo con viva insistenza che, mossi dall'amore e dal rispetto dovuti ad ogni persona umana, non facciano economia quanto ai mezzi capaci di Marco Tosarti ISRAELE ARABO pista siriana (che il Mussad considererebbe tuttora valida) per ripiegare successivamente su ciucila libica. Da tre lunghissimi anni la Libia è in quarantena e tuttavia Gheddafi non si decide a consegnare i due presunti autori dell'infame attentato: 287 morti per una bomba esplosa in un Boeing della PanAm. Se, come protesta, il Colonnello ò innocente, perché non cede «le due iene puzzolenti» a un tribunale regolare e imparziale? Perché uno dei prosunti stragisti appartiene alla stessa kabyla di Jallud, un «fratello», ancorché in disgrazia, per Gheddafi. In 26 anni di regno ballerino, il beduino elusivo e autodidatta l'ha sempre sfangata grazie all'equilibrio clanico su cui si regge il suo bizzarro potere. La s\\a tribù (Gadadfa), modesta, è diventata potentissima da quando Gheddafi ha sposato la bella e fiera Sasya della kabyla dei Senussi fondata nel secolo scorso dal Grande Senusso. Ed è in nome di quel religioso che predicava «fratellanza i! tolleranza» che Gheddafi, sia pure a suo modo, combatte (da anni) l'integralismo. Notizie d'agenzia vogliono che il Colonnello arrugginendosi il Welfare State, incalzato com'è dagli integralisti, sia in difficoltà. Secondo i giornali di altri Paesi arabi, sarebbero cinquanta i morti in due giorni di scontri fra militanti fondamentalisti e forze dell'ordine a Bengasi. Una successiva retata, nella stessa Bengasi e a Tobruk, di ultra per lo più provenienti dall'estero (si parla di Algeria, Sudan e Afghanistan) avrebbe riportato una calma precaria nella regione dei disordini. Ma la fine del colonnello Vainone spalancherebbe alla furia integralista la Libia, trasformando il Mediterraneo, «mare di pace», in un inferno permanente. E allora? «Chi sa distinguere tra bene e male non può ancora dirsi sapiente. Sapiente è invece chi tra due mali sa scegliere il minore» (Sapienza popolare ebraica). Igor