Ora Berlusconi appoggia i referendum di Pannella di Marco Ansaldo

Ora Berlusconi appoggia i referendum di Pannello Ora Berlusconi appoggia i referendum di Pannello ROMA. «Per quel che ci riguarda, l'appello di Marco Palmella sui referendum non cadrà nel vuoto. I referendum, infatti, hanno rappresentato e tuttora rappresentano un formidabile strumento di partecipazione diretta dei cittadini alle grandi scelte nazionali e soprattutto costituiscono uno stimolo per una classe dirigente troppo spesso votata alla mera conservazione». E' quanto afferma il leader del Polo Silvio Berlusconi. «Non siamo noi quelli che criticano l'abuso dell'istituto referendario, consapevoli di come, spesso, proprio dai referendum sia venuto un forte impulso alla crescita civile del nostro paese. E soprattutto non siamo tra quelli che, pur a fronte di un esplicito pronunciamento dei cittadini, lavorano sotto banco per vanificarne le scelte come sta incredibil- occasione di Italia-Estonia, parlai con un gruppo di giocatori. Lo richiamo o non lo richiamo? Meglio di no, mi risposero. A giugno, stesso gruppo, stessa domanda. La base questa volta era d'accordo: se davvero è cambiato non potrà portarci che vantaggi». Un bell'esempio di collegialità, niente da dire. Ma è quanto ha strappato Vialli all'azzurro. Immaginate se ciascuno di noi venisse a sapere di essere stato escluso da un lavoro importante non per le scelte e i giudizi di merito del capufficio, ma per il gradimento (lo sgi adimento) dei colleghi di stanza. Con quale spirito tornereste a lavorarci insieme? E se anche, com'è per la Nazionale, molti di quei colleghi (il rag. Baresi, il geom. Tassotti) non ci fossero più, quale credibilità avi ebbe ancora per voi quel capufficio? L'errore di Vialli è stato di non prendere una posizione netta di rifiuto quando queste cose emersero dalle battute di Sacchi, di Matarrese e di Riva II leader riformatore Marco Pannella mente accadendo in questi giorni nella Commissione Napolitano». Marco Pannella ha subito risposto ringraziando il Cavaliere «che ha riconosciuto il valore di questi referendum. Siamo felici - ha affermato Pannella - di questa presa di coscienza tardiva ma restiamo preoccupati dal fatto che questa decisione non sommi alla nostra sconfitta quella di Berlusconi», [r. i.] nei mesi scorsi. Lui ha spiegato che non ci credeva. Troppo ingenuo per pensarlo. E allora, con un po' di furbizia, Vialli ha posto come prima spiegazione fatti che devono nascondere la seconda: cioè che lui non vuole essere il parafulmine per la futura epurazione di Baggio. Forse non sarebbe stato così. Pensiamo che Sacchi sia stato davvero onesto nel decidere di richiamarlo e non abbia avuto secondi fini. Ma, talvolta, basta il sospetto. Certo la vicenda è esplosa in modo troppo clamoroso. Vialli potrebbe anche pagarla. Se Sacchi e Matarrese si indispettissero, potrebbe essere convocato ugualmente per la Croazia e, di fronte al rifiuto, la Federazione lo squalificherebbe. Ma non si arriverà a tanto perché non conviene a nessuno, soprattutto nel momento in cui la Nazionale si juventinizza. E adesso aspettiamo di vedere cosa accadrà con il Codino Baggio. Ogni giorno una fiera. Marco Ansaldo

Luoghi citati: Croazia, Roma