Vita ed opere di Filippo Juvarra da Messina, per 20 anni a Torino

Vita ed opere di Filippo Juvarra da Messina, per 20 anni a Torino Vita ed opere di Filippo Juvarra da Messina, per 20 anni a Torino NEL 1714 Vittorio Amedeo II, fresco del titolo di re di Sicilia, si trova a Messina. Gli si presenta, con una lettera di raccomandazione di un illustre prelato romano, un giovane architetto del luogo, di grande talento; ha con sè le proposte per il palazzo reale da costruire nella città siciliana. Era Filippo Juvarra, nato a Messina nel 1678 da una famiglia di argentieri e incisori. E' innamoramento a prima vista, e poco dopo il messinese si ritrova a Torino, architetto reale, a 36 anni, portando le esperienze acquisite nelle botteghe artigiane dell'isola e alla scuola romana dell'architetto Carlo Fontana, dei soggiorni a Napoli, poi a Lucca, e di nuovo a Roma a disegnare le scene per il Teatro dei Pupazzi, dove si era rivelato grande scenografo. Le opportunità che gli daranno il re e i membri della sua corte sono decisive. A Torino si esprimerà al massimo. Qui lo Juvarra è il regista che si occupa di tutto, dal palazzo reale a quello patrizio, dal piano urbanistico alla scelta dell'ebanista. Crea opere nuove e rivede costruzioni esistenti, come nel caso della Venaria reale. Nel ' 15 concepisce la facciata di S. Cristina, nel '16 pro¬ getta i palazzi Birago di Borgaro e Martini di Cigala, ma soprattutto lavora al rimodellamento dei quartieri di Porta Susina, alla costruzione di Superga e al castello di Rivoli. Resta a Torino per vent'anni, obbedendo all'imperativo del sovrano di portare la città all'altezza delle più belle capitali europee. Un destino che va di pari passo con quello dello Juvarra stesso, la cui architettura aveva ormai emuli e illustri ammiratori: il re di Spagna lo chiamò per la nuova reggia a Madrid. Lì morì, nel 1736, architetto celebrato e geniale.

Persone citate: Birago, Carlo Fontana, Cigala, Filippo Juvarra, Juvarra, Vittorio Amedeo Ii