La morte sul treno del Brahmaputra
Sul convoglio viaggiavano almeno 1200 persone. Poco prima i ribelli che non riconoscono la sovranità dell'India avevano fatto saltare un ponte ferroviario Si teme un bilancio ancora più grave, sospetti sui guerriglieri indipendentisti Bodo la morte sul treno del Brahmaputra Bomba distrugge tre vagoni nell'Assam, 300 uccisi NEW DELHI. Strage in treno. Si teme che siano 300 le persone rimaste uccise ieri nell'India orientale, quando una potente bomba è esplosa sul «Brahmaputra Mail», il treno che collega la capitale provinciale dell'Assam, Guwahati, a New Delhi. Nessuno ha rivendicato l'attentalo, ma i sospetti sono concentrati sugli estremisti dell'etnia locale dei Bodo, che si battono per la creazione di uno Stato indipendente. La bomba è esplosa intorno alla 19 e 30 locali, distruggendo completamente tre vagoni dell'«espresso del Brahmaputra» e danneggiandone altri. Sul treno viaggiavano, secondo le autorità ferroviarie, 1200 persone. Le squadre di soccorso partite da Guwahati e da altri centri dell'Assalii stanno lavorando tra i rottami e le lamiere incandescenti e un bilancio definitivo delle vittime si potrà avere solo nelle prossime ore. L'esplosione si è verificata in una zona isolata dell'Assam, poco dopo che il treno aveva superato la stazione di Kokrajhar, a circa 220 chilometri da Guwahati. Al momento dello scoppio la notte era già calata sulla sterminata pianura del Brahmaputra, e il lavoro dei soccorritori è stato ostacolato dal buio e dalle cattive condizioni delle strade. L'Assam, dove è avvenuta l'esplosione, è uno dei sette Stati del Nord-Est dell'India, separati dalla madrepatria da una stretta striscia di territorio che corre a nord del Bangladesh. Dal 1980 tutto il Nord-Est è scosso dai movimenti secessionisti delle popolazioni locali, molte delle quali vivono allo stato tribale e non si sono mai integrate nella cultura e nella società indiane. I movimenti guerriglieri delle popolazioni tribali combattono per avere Stati indipendenti e contro gli immigrati dall'India e dal Bangladesh. Dalle vicine regioni sovrappopolate, infatti, centinaia di migliaia di persone si sono trasferite negli anni scorsi nei relativemente vergini territori del Nord-Est, spesso colonizzando terre che i locali considerano loro, pur senza avere alcun titolo legale di proprietà. Quando la bomba è esplosa, Inespresso del Bramhaputra» viaggiava nella regione di Kokrajhar, dove sono attivi i guerriglieri secessionisti della etnia locale dei Bodo, che in passato si sono resi responsabili di sanguinosi attacchi contro gli immigrati da Ovest, in particolare i musulmani che abbandonano le regioni centrali dell'India o il Bangladesh per le fertili fattorie in riva al Brahmaputra, e contro altri gruppi tribali che con¬ siderano «intrusi» sul loro territorio. Dal '94 a oggi, almeno cinquemila immigrati sono fuggiti dai loro villaggi nella regione di Kokrajhar e vivono in improvvisati campi profughi protetti da reparti dell esercito indiano. Nell'87 i Bodo hanno cominciato a attaccare la polizia e l'esercito, rei di proteggere gli immigrati musulmani. Da allora almeno mille persone hanno perduto la vita per gli attacchi terroristici. Il 10 febbraio dell'89, a Kajalgaon (Assam) una bomba a orologeria esplode su un autobus e uccide 12 persone. Nei mesi successivi si assiste a uno stillicidio di attentati, con assalti a stazioni ferroviarie, colpi d'arma da fuoco contro automezzi della polizia ed esplosioni di piccoli ordigni, con un bilancio complessivo di una cinquantina di morti. Il 20 giugno 1989, ancora un grave attentato alla stazione di Kokrajhar (9 morti e una ventina di feriti). Una settimana dopo, vicino a Kokrajhar, una bomba su un autobus uccide 10 poliziotti. Altri 14 agenti vengono uccisi in due diversi attentati nella regione di Nalbari, sempre nell'Assam. Si arriva così al 13 aprile 1990, con gli attentati a due treni, che provocano almeno 15 morti e sessanta feriti. Il 20 febbraio 1993, a Guhawati, il governo indiano e i leader dei ribelli Bodo siglano un accordo per porre fine alla guerriglia. L'intesa prevede la formazione nell'Assam di un «consiglio autonomo» dei Bodo, coni¬ posto da 40 membri (35 elettivi e cinque nominati dal governatore dello Stato). I terroristi si impegnano a posare le armi. Ma nel '94 la guerriglia dei Bodo riprende. La loro è solo una delle tante guerriglie che sconvolgono il Nord-Est indiano. Le popolazioni tribali non hanno mai accettato l'integrazione nell'India. In molte zone, i locali sono di religione buddhista o , cristiana, V« -. circostanza che accentua la diversità dagli immigrati clic in maggioranza sono hindu e in pane musulmani. Nella più recente esplosione di violenza nel Nord-Est, il 10 dicembre scorso, guerriglieri dell'etnia dei Naga, di religione cristiana, hanno massacrato 29 membri dell'etnia rivale dei Kuki, nel vicino stato del Nagaland. 11 Nord-Est, ai confini con la Cina e la Birmania, è considerato una regione «calda» dalle autorità indiane, che hanno apertamente accusato il Pakistan di sostenere i ribelli. [Ansa-Ap] Sul convoglio viaggiavano almeno 1200 persone. Poco prima i ribelli che non riconoscono la sovranità dell'India avevano fatto saltare un ponte ferroviario ; la bomba sul treno è l'arma consueta dei terroristi indipendentisti Bodo. attivi da anni nell Assam
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