Scontro mortale sui binari

Scontro mortale sui binari La collisione vicino a Brescia: uno dei due treni si sarebbe mosso prima del segnale verde Scontro mortale sui binari Manovra sbagliata, 3 vittime e 50 feriti ISEO |Bro»cl«| DAL NOSTRO INVIATO Lamiere contorte e sedili divelti sporchi di sangue: nella livida campagna di Franciacorta, a 80 chilometri da Milano e 30 da Brescia, le campane suonano a lutto. Alle 11,30 di ieri, in un tratto della linea Brescia-Iseo-Edolo delle Ferrovie Nord, tra i paesi di Calino e Bornato, due treni passeggeri si sono scontrati frontalmente sull'unico binario di quella tratta. Una tratta nota come «la linea della morte» per i numerosi incidenti che si verificano. Alle 8,30 di sera, mentre scriviamo, i morti sono tre: due macchinisti e un passeggero, i feriti una cinquantina. Ma il numero delle vittime, dicono i medici dell'ospedale di Brescia, dove sono ricoverati i più gravi, è destinato a salire: almeno cinque persone sono in sala rianimazione in condizioni disperate. Lo scontro è stato violento, improvviso, tanto che una locomotrice, quella che proveniva da Brescia e andava verso Edolo, è entrata per qualche metro nell'altra, accartocciandosi come un foglio di carta velina. Uno scambio bloccato dal gelo, si è ipotizzato in un primo momento. Ma non è così. Basta andare alla stazioncina di Bomato. l'ultima tappa del treno proveniente da Brescia, per scoprire che dietro la tragedia si nasconde purtroppo un errore umano. «Ma quale gelo», dice un capostazione ausiliario, «qui c'è stato un errore imperdonabile del capotreno che non ha aspettato il segnale di via libera per ripartire e soprattutto l'arrivo del treno da Edolo Perché? Non lo so, non ne ho idea. Ma sono quegli errori che non dovrebbero, anzi non devono, non possono accadere. E ora scusateci, tentate di capire, sono morti dei colleghi a cui volevamo bene e per una colpa, certo non voluta, di altri colleghi». Sul registro degli arrivi e delle partenze, la sosta del treno che viaggiava veiso Edolo, proveniente da Brescia, è segnata alle 11,34. Alla guida, il macchinista Giulio Laudili, detto «Gioiello», 40 anni. Responsabile della vettura è il capotreno Lorenzo BaroncheUi, un omone di 42 anni, descritto dai colleghi come «di grande esperienza», ora ricoverato per qualche leggera contusione e sotto choc all'ospedale di Iseo. E' lui che, dopo aver aperto con una chiave in sua dotazione un quadro comandi posto all'esterno della stazione, e aver premuto un tasto per azionare uno scambio, doveva aspettare l'accensione di una luce verde prima di far ripartire il treno. Ma ieri mattina, inspiegabilmente, Baronchelli non avrebbe svolto tutte le operazioni prescritte dal regolamento. Così il capotreno sosta solo per pochi minuti e poi decide di ripartire, senza aspettare l'arrivo del treno da Edolo, una locomotiva e tre carrozze piene di sciatori che rientravano dalle montagne del Tonale, in tutto un centinaio di persone. Nessuno lo blocca perché alla stazione di Bomato, poco più di una piccola biglietteria, non è prevista la presenza di un capostazione. Certo, non è escluso che il quadro comandi abbia funzionato male, o che la luce verde si sia accesa per chissà quale maligna magia. Ma per ora, la prima ricostruzione dei fatti porta a pensare che il capotreno si sia semplicemente dimenticato che sull'unico binario che si accingeva a percorrere sarebbe arrivato in pochi minuti un altro treno. BaroncheUi firma il registro di Bornato alle 11,34 e decide di ripartire. Dopo appena un chilometro, quando si accorge dell'errore commesso, è ormai troppo tardi: imboccando una curva, il macchinista «Gioiello» intravede davanti a sé il treno che proviene in direzione contraria. Insieme al capotreno, dopo aver lasciato i comandi, sembra abbia fatto appena in tempo a fuggire in fondo alla carrozza per evitare l'impatto. Solo così hanno potuto salvarsi la vita. L'automotrice, ovvero un treno composto da locomotrice e un unico lungo vagone, ha proseguito la sua corsa schiantandosi dopo qualche metro contro la vettura che proveniva dal lato opposto. Un impatto violentissimo. Gli altri due ferrovieri non hanno avuto nemmeno il tempo di rendersi conto di quanto stava accadendo. si sono ritrovati la locomotiva dell'altro treno nella loro cabina che li ha uccisi. Roberto Romele, di Pisogne (Brescia), 30 anni, da appena due macchinista, e Giuseppe Alberti, 46 anni, di Iseo, capotreno, sono stati le prime due vittime di questa tragedia. Li hanno estratti dalle lamiere con la fiamma ossidrica dopo alcune ore di lavoro i vigili del fuoco. La moglie di Romele, Roberta Rolandi, infermiera ausiliaria all'ospedale di Iseo, ha acoperto quanto era accaduto al marito poco prima vedendo arrivare al pronto soccorso i primi feriti dell'incidente. E Baronchelli, mentre veniva trasportato in ospedale con l'autoambulanza, ha tentato di scendere dal mezzo in corsa. L'hanno fermato. Ieri sera, al prefetto e al questore di Brescia che sono andati a trovarlo nel reparto chirurgia dell'ospedale di Iseo, Baronchelli ha continuato soltanto a ripetere: «Sono sotto choc». Il terzo morto è un passeggero che al momento dell'impatto era seduto nelle primissime file del treno proveniente da Edolo: Omar Maffeis, calciatore della squadra giovanile del Brescia, deceduto in serata nell'ospedale della stessa città dov'era stato ricoverato in gravissime condizioni. E' stato «un errore umano» ripetono laconicamente gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero di Brescia, Mario Remus, che ha aperto un'inchiesta sull'incidente ipotizzando per i due ferrovieri superstiti il reato di omicidio e disastro colposo. Paolo Colonnello L'incidente è avvenuto in un tratto in cui la linea è a binario unico Scartata l'ipotesi che voleva come causa uno scambio gelato I TRENI. II primo arriva da Edolo e va a Brescia (3 vagoni 100 passeggeri). L'altro arriva da Brescia e sale a fcdolo (una locomotivavagone, 50 persone) LA PROCEDURA: Il treno da Brescia deve fermarsi a Bornato, perchè da lì il binario è unico, e deve lasciar passare l'altro treno. I: capotreno deve scendere, aprire uno sportello, schiacciare un pulsante e attendere il verde. LO SCONTRO. Il treno non avrebbe aspettato il verde, proseguendo sul binario unico. Un chilometro circa dopo Bornato, lo scontro con il treno che arriva da Edolo LE VITTIME: capotreno e macchinisti del treno di Edolo restano uccisi sul colpo. Un passeggero muore dopo qualche ora. Altri 50 feriti, di cui una ventina gravissimi, 6 in fin di vita. FONTE SEI i i.na-ifmUM ; Sopra i due treni incastrati l'uno dell'altro dopo lo scontro Sono passati pochi minuti dall'incidente i soccorritori sono appena arrivati sul posto A destra le lamiere contorte del treno e della motrice