DALLA PRIMA PAGINA KOHL LA MIA EUROPA

Nella galleria sigillata dalla neve con oltre 300 automobilisti sono nati 2 bambini PALLA PRIMA PAGINA KOHL: LAMIA EUROPA tiva, da questo punto di vista. Il Patto di stabilità è stato una importante decisione in favore dell'Unione economica e monetaria. Tutti i Paesi, inoltre, hanno confermato la loro determinazione a concludere nella prima metà del 1997 la Conferenza governativa per la verifica e l'evoluzione del trattato di Maastricht. Vogliamo costruire una Europa aperta alle esigenze dei cittadini e in grado di agire: un'Europa fondata sul principio dell'unità e vincolata ai valori democratici. E' soprattutto importante, per noi, migliorare la capacità d'azione dell'Unione europea. Dobbiamo migliorare le sue regole istituzionali, che risalgono ancora al tempo della Comunità a sei. Queste riforme sono importanti anche per rendere possibile l'adesione all'Unione dei Paesi dell'Europa centrale e orientale. E' necessario, inoltre, definire chiare regole per il rispetto del principio di sussidiarietà e la possibilità di rafforzare il la- voro comune. Un'Europa aperta alle esigenze dei cittadini è anche un'Europa in cui è migliore la collaborazione nei problemi interni e nel settore giudiziario. Soltanto agendo insieme potremo avere successo nella lotta contro una criminalità che non conosce più confini, e minaccia la sicurezza nei nostri Paesi. Un contributo particolarmente importante alla costruzione della casa comune europea sarà il compimento dell'Unione economica e monetaria. La futura moneta europea l'Euro - rafforzerà l'Unione europea. E sarà, contemporaneamente, un'iniezione di vitamine per l'«azienda Europa». Solo con l'Unione economica e monetaria il mercato interno europeo - oltre 370 milioni di persone - potrà esprimere pienamente i suoi effetti positivi per la crescita economica e la creazione di nuovi posti di lavoro. Un Euro saldo rafforzerà la nostra concorrenzialità nei confronti dell'area del dollaro e dello yen. Le decisioni prese a Dublino garantiscono che l'Unione economica e monetaria potrà iniziare puntualmente, il primo gennaio del 1999. E non a spese della stabilità. I criteri di stabilità previsti dal trattato di Maastricht devono essere rispettati incondizionatamente, e in modo duraturo. E' proprio questo lo scopo del Patto di stabilità approvato a Dublino, sulla base di una proposta del ministro delle Finanze tedesco Waigel. Oltre a una Banca centrale europea forte e indipendente che sorgerà a Francoforte e.per la quale è servita da modello la Bundesbank - c'è adesso anche il chiaro impegno di tutti i membri dell'Unione europea per una stabilità permanente delle rispettive politiche finanziarie. Da Dublino è partito un segnale rassicurante per lavoratori, pensionati, risparmiatori e investitori: l'Euro sarà una moneta stabile e affidabile. Nella primavera del 1998 sarà deciso - sulla base dei dati relativi al 1997 e del prevedibile sviluppo del '98 - quali Paesi soddisferanno i criteri di stabilità e parteciperanno all'Unione monetaria fin dal suo inizio. L'obiettivo è quello di cominciare con il maggior numero di Paesi possibile. Ma naturalmente la porta rimarrà aperta per quanti si metteranno più tardi in regola. A Dublino abbiamo fatto un altro grosso passo in avanti verso l'Europa unita. 1 visionari di una volta, quanti ne 11'-.Ora zero» dopo la seconda guerra mondiale hanno posato la prima pietra dell'unità europea penso a Konrad Adenauer, Robert Schuman, Jean Monnet e Alcide De Gasperi - hanno dimostrato di essere stati realisti. Il Trattato di Roma è stato firmato quasi 40 anni fa. Ancora all'inizio degli Anni 80 nessuno avrebbe ritenuto possibile che all'inizio degli Anni 90 potessimo realizzare compiutamente in Europa un mercato comune interno, e che entro la fine del secolo potessimo avere una moneta comune europea. Certo, non possiamo parlare dei profondi cambiamenti avvenuti nel mondo e in Europa senza pensare ai compiti che dobbiamo ancora svolgere ognuno nei nostri Paesi. Anche da noi sono necessari grandi sforzi per prepararci al ventunesimo secolo. La Germania ha ottime possibilità di rimanere al vertice delle nazioni industriali. La disoccupazione resta tuttavia un problema preoccu¬ pante. Il miglioramento della congiuntura non basterà a far diminuire in modo consistente il numero dei disoccupati. Ai partner sociali impegnati nel rinnovo dei contratti di lavoro chiediamo di porre al centro delle trattative la creazione di posti di lavoro competitivi. Dobbiamo però anche incoraggiare, in Germania, una nuova cultura dell'autonomia. Ho Fiducia che risolveremo i problemi materiali e sociali del nostro Paese, se lavoreremo insieme con coraggio e intelligenza. Ma sfide autentiche sono anche i cambiamenti necessari nel campo spirituale. Decisivo è che il nostro sistema di valori sia in ordine. Ci sono leggi non scritte che per una convivenza prospera sono altrettanto importanti delle norme del diritto. La diligenza e la dedizione, per esempio, non sono concetti fuori moda, ma la chiave per un futuro sicuro. Se torneremo a riflettere su questi valori alla soglia del 21° secolo, il nostro Paese avrà ottime chance di vivere un futuro prospero in una Europa unita. Helmut Kohl Copyright «Handelsblatt» e per l'Italia «La Stampa-

Persone citate: Alcide De Gasperi, Helmut Kohl, Jean Monnet, Konrad Adenauer, Palla Prima, Robert Schuman, Waigel