Orrore per i sepolti vivi del tunnel

Orrore per i sepolti vivi del tunnel IL CASO TRAPPOLA NEL CAUCASO Orrore per i sepolti vivi del tunnel Morto un neonato, la gente mangia i cani MOSCA. Freddo polare in Siberia (50 gradi sotto zero), venti devastanti in Armenia che spazzano la capitale Ierevan distruggendo linee elettriche e telefoniche, nevicate record nel Caucaso che paralizzano le strade e trasformano le gallerie in prigioni: il «buran», il gelido vento siberiano che da alcuni giorni imperversa in tutta Europa, ha particolarmente scatenato la sua violenza nell'ex Urss. E si consuma in queste ore la tragedia dei 300 automobilisti ancora bloccati nella galleria di Rokski, sul tratto dell'autostrada Transcaucasica dell'Ossezia del Nord (Russia meridionale), intrappolati venerdì scorso da una valanga. Secondo le fonti, domenica alcune decine di persone erano state evacuate, ma le operazioni ieri erano rese più difficili per la caduta di nuove slavine e per il forte vento che ha impedito il volo degli elicotteri. La situazione nella galleria è particolarmente critica in prossimità del villaggio di Baghiati, nel Nord della Georgia, dove sono rinchiusi un centinaio di automezzi, tra i quali anche corriere. 1 soccorritori riescono a comunicare con gli automobilisti e hanno saputo che 2 donne incinte hanno partorito assistite alla meno peggio da alcuni dei compagni di sventura: l'impegno dei presenti non è però bastato a salvare la vita di uno dei due neonati, morto per il freddo poco dopo essere venuto al mondo nel buio pesto di quella trappola stradale. I soccorritori sono riusciti a portare nelle ultime ore viveri attraverso un cunicolo ad alcune decine di persone prigioniere in un tratto di galleria, ma nei giorni scorsi, si è appreso, che alcuni «ostaggi della neve» sono stati costretti a mangiare la carne di qualche cane rimasto intrappolato nel tunnel con loro. Il paradosso è che nella galleria è aperto da molte ore in territorio osseto un cunicolo che ha consentito a medici e soccorritori di raggiungere gli automobilisti con farmaci e generi di conforto: solo poche decine di persone hanno però accettato di uscire. Gli automobilisti bloccati nella galleria temono infatti di non ritrovare più le loro macchine in una zona dove i furti d'auto sono molto diffusi. Tutta la Georgia è in ginocchio: con un messaggio diffuso in tutto il paese da radio e Tv, il capo dello Stato Eduard Shevardnadze ha illustrato la catastrofica situazione del Paese colpito dal maltempo alla vigilia di Capodanno. «Inondazioni e nevicate hanno provocato danni di grande entità alla po¬ polazione e all'economia della Repubblica» ha detto il Presidente. Sabato scorso due persone sono state uccise da una valanga di neve sulla strada militare deila Georgia che porta in Ossezia del Nord: l'arteria di comunicazione è chiusa da cinque giorni, sull'asfalto la neve è alta tre metri. Ancora difficile anche la situazione nel resto della Russia. In Armenia, forti venti hanno distrutto cavi elettrici e telefonici, danneggiato palazzi e scoperchiato tetti. In Georgia, inondazioni a Ovest e tempeste di neve a Est hanno paralizzato il traffico. La regione russa di Stavropol (Sud) è isolata per le nevicate, e in Siberia Kemerovo si registrano temperature di meno 48 gradi, mentre la Iakuzia è a -42. Ir. cri.] Nella galleria sigillata dalla neve con oltre 300 automobilisti sono nati 2 bambini

Persone citate: Eduard Shevardnadze