Compagnoni sei speciale

46 "1 M* La prima volta di Deborah in slalom, Ghedina ottimo terzo in discesa §f Compagnoni, sei speciale Da 11 anni gara stregata per le azzurre In una giornata di freddo polare, ma bellissima, lo sci italiano, benché già ricco di successi, ha scritto ieri una pagina davvero speciale. Vittoria di Deborah Compagnoni in slalom e terzo posto di Kristian Ghedina in libera. La valtellinese ha ottenuto la sua prima affermazione fra le porte strette, mentre il cortinese ha cancellato la tradizione negativa che non voleva nessun azzurro sul podio nella gara disputata sulla spettacolare quanto paurosa pista Stelvio. Dolce e gentile, con gli occhi brillanti, ma dotata di un temperamento eccezionale e di classe enorme, Debby ha finalmente messo un'altra tessera nel colorato mosaico che forma la sua figura di fuoriclasse dello sci. E' stata la migliore in superG e in gigante, le mancava di rompere il ghiaccio nello slalom. Lo ha fatto ha Semmenni;, in Austria, su una pista che sembrava una lastra di vetro. Bella e facile, la sua sciata, che le rivali (se si escludono Wiberg e Wachter, entrambe sfortunate però con risultati diversi) sono apparse, agli occhi degli esperti, come un branco di principianti con poca dimestichezza nei confronti di attrezzi, paletti snodati e attitudini atletiche. Erano 11 anni che un'italiana non si imponeva nella specialità, l'ultima era stata Paoletta Magoni, in Germania nel suo straordinario 1985. Seconda sabato dietro a una insuperabile Wiberg, la Compagnoni ha replicato come solo lei sa fare, approfittando di un clamoroso errore della svedese nella prima manche. Perniila è certamente l'atleta più in forma ed eclettica del circo bianco in questo momento. Ma la sua sicurezza stavolta l'ha portata a sbagliare: dopo alcune porte la piccola ercolina di Norrkòping, saltando come un camoscio, è partita per la tangente. E solo un recupero miracoloso, con relativa risalita di una porta, le ha permesso di stare in gara. Al termine era 13", con un distacco di 2" 19 dall'azzurra, miglior tempo assoluto, davanti all'austriaca Elfi Eder e alla francese Chauvet. Nella seconda prova la valtellinese, che finalmente ha agguantato il primo gruppo (n. 11 al via) ha dovuto attendere che scendessero le altre 29 qualificate per cercare questa sua prima affermazione speciale. Ha visto scendere la Wiberg, una furia, miglior tempo assoluto. Ha visto il recupero della Riegler, ha guardato uscire non senza qualche tremore la pur brava Wachter e la Eder. Tuttavia, quando è toccato a lei, con la pista già segnata, è venuta giù pennellando, senza strafare. Veloce e precisa, ma ancora controllata. E solo al traguardo ha lasciato partire un urlo di liberazione. Dopo aver notato sul tabellone che aveva inflitto oltre un secondo alla Chauvet e 1"71 alla Riegler. Quarta, sorri- dente, la Wiberg, la più veloce della seconda manche, seguita dall'azzurra, ma battuta. Capita. In altre occasioni era stata Debby a sbagliare e aveva sempre pagato. Durante la seconda manche, a S. Caterina Valfurva, la cittadina di Deborah, è calato un silenzio innaturale. Mamma Adele non ha guardato la tivù, troppo emozionata. Papà Giorgio invece ha assistito al trionfo. «E' la più brava di tutte - hanno poi detto all'unisono, mentre nel loro albergo, la Baita Fiorita, si festeggiava - . Anche quando va male. Dopo Capodanno brinderemo tutti insieme». Perché Debby si è fermata a Vienna, il 3 e 4 gennaio gareggerà a Maribor. Ma un regalo è già stato consegnato a casa sua da un supertifoso: un «culatello» di Parma. Una leccornia, ognuno ha le sue debolezze. «Sapevo - ha detto Debby, senza spendere neppure una lacrimuccia, almeno in pubblico - che prima o poi, se arrivavo in fondo, avrei vinto anche uno slalom. Ma non pensavo così presto. E' andata bene. Il risultato è arrivato perché ho potuto prepararmi nella maniera giusta durante l'estate. Per la prima volta non sono stata ostacolata da uno dei miei ricorrenti infortuni. E il merito e anche del mio allenatore Tino Pietrogiovanna, che mi ha insegnato a sciare bene. Dopo il regalo di Natale, mi sono sono fatta quello di Capodanno. Ho scacciato un incubo. D'ora in poi quando sarò al cancelletto di partenza di uno slalom, lo considererò una gara come un'altra. E da oggi penso ai Mondiali di Sestriere con un'altra ottica». Questo significa che la Compagnoni punta a vincere due titoli, gigante e slalom. Ma adesso, se le cose continuano così, Deborah può anche fare l'occhiolino alla Coppa del Mondo generale, con tutto il rispetto per Wiberg e Seizinger. Cristiano Chiavegato 46 "1 M* §f Il podio della terribile discesa libera sulla pista «Stelvio» di Bormio: Ghedina (destra) ha commesso un solo errore che è bastato per farlo scivolare al 3° posto dietro Alphand (al centro), giunto alla 2* vittoria stagionale, e al sorprendente svizzero Besse, allenato dal tecnico italiano Alberto Casse La Compagnoni ha dimostrato di saper vincere anche fra le porte strette dello slalom speciale e ora si candida per un titolo iridato al Sestriere in febbraio

Luoghi citati: Austria, Bormio, Germania, Parma, Sestriere, Stelvio, Valfurva, Vienna