L'Italia di Sacchi fa marcia indietro

A22urri solo al 16° posto nella nostra classifica delle nazionali europee e sudamericane BILANCIO A22urri solo al 16° posto nella nostra classifica delle nazionali europee e sudamericane L'Italia di Sacchi fa mania indietro L'Austria precede a sorpresa il Brasile LBB Italia che Arrigo Sacchi m consegna a Cesare Maldini ha un febbrone da cavallo e batte i denti. Il termometro delle classifiche la inchioda a letto, in balia di flebo e supposte. In ambito Fifa, è scivolata dal terzo al decimo posto. E nella nostra graduatoria addirittura dal terzo al sedicesimo. Regina, per noi, è una sorprendente cenerentola, l'Austria di Herbert Prohaska. Precede il Brasile, primo al fixing del dicembre scorso, e la Colombia. La Germania campione d'Europa era settima, e settima è rimasta. La Fifa mette in fila le nazioni di tutto il mondo, e per compilare l'ordine d'arrivo si attiene a una nutrita gamma di criteri: il tipo di gara, il fattore campo, il peso delle squadre, il numero dei gol realizzati, e così via. Viceversa, la classifica de La Stampa abbraccia, esclusivamente, le Nazionali europee e sudamericane, e i risultati conseguiti nell'arco dell'anno solare. Amichevoli incluse. La selezione viene determinata in base al più elementare dei meccanismi: la media punti, ricavata dividendo il numero dei punti raccolti per il numero di partite disputate. Né più né meno. Senza bonus qualificanti legati al tipo di competizione. Senza coefficienti di difficoltà agganciati al valore delle singole rappresentative. La vittoria dell'Austria, che aveva chiuso il 1995 al quattordicesimo posto ed era stata estromessa dalla fase finale degli Europei, si spiega con lo sfruttamento intensivo di un'attività ridotta all'osso (sei gare). Fra le vittime, la Repubblica Ceca e la Svezia. Il simbolo è sempre Toni Polster, che a 32 anni si è tolto lo sfizio di staccare Krankl e diventare, con 35 reti, il cannoniere più prolifico al suo Paese. L'Italia, in compenso, ha ramato il fiasco europeo e, più ;»i generale, un ruolino di mòrda tutt'altro che memorabile. Di avversari tosti, abbiamo regolato soltanto la Russia. Pavoneggiarsi per gli scalpi di Gailes, Ungheria, Moldavia e Georgia sarebbe un esercizio di ^attivo gusto. Semmai, devono farci meditare i pareggi con Belgio e Germania, e, soprattutto, le sconfitte a spese di cechi e bosniaci. La prima, determinante nel fa¬ vorire la nostra ritirata dal suolo inglese; la seconda, frutto di una missione di pace a Sarajevo interpretata sin troppo alla lettera. Per la cronaca, e per la storia, il rocambolesco 2-1 sfilato all'ultima Italia di Sacchi costituisce il primo successo della neonata Bosnia-Erzegovina, ritornata alla vita e allo sport sullo sfondo (e le croci) di una guerra bestiale. Il 1996 ha segnato, inoltre, la fine di due prestigiose serie. Il Brasile si è fermato a 35 partite utili consecutive: 29 vittorie, 6 pareggi. La Francia, a 30: 20 vittorie, 10 pareggi. Non perde¬ vano, entrambe, dal 17 novembre 1993. I brasiliani sono caduti a gennaio per mano del Messico: anche se, a essere pignoli, in campo quel giorno non c'era la vera e propria Nazionale, ma un'Olimpica maggiorata. I francesi si sono arresi a novembre alla Danimarca. E così, oggi, la squadra che vanta la più lunga serie d'imbattibilità è la ruvida Spagna del et basco Javier Clemente (25 partite: 16 vittorie, 9 pareggi), un Caudillo che ha il culto della difesa e riesce sempre a spremere gol da tutti: prova ne sia la distribuzione fra ben undici fucilieri del bottino stagionale (20 reti). Di tutto rispetto anche il curriculum dell'Inghilterra, arrampicatasi con tenacia a quota 16 (9 vittorie, 7 pareggi). La staffetta tra Terry Venables e Glenn Hoddle non ha prodotto sconquassi. Anzi. Gli inglesi, saliti impetuosamente dal trentaduesimo al quinto posto della nostra classifica, attendono a pie fermo le guarnigioni maldiniane il 12 febbraio a Wembley, in una sfida chiave per le qualificazioni mondiali. Alan Shearer figura tra i bomber dell'anno. Ne vedremo delle belle. La Jugoslavia, seconda dietro il Brasile nel 1995, ha perso sei posizioni, ma non il gusto di rompere le scatole in giro per il mondo. Non più tardi di sabato, a Mar del Piata, ha sculacciato l'Argentina di Passarella 13-2), contribuendo a rifornire di polvere da sparo i cecchini anti Daniel, sempre più numerosi e isterici. La Norvegia si è portata dal diciannovesimo al sesto gradino. Con l'Austria, è la nazionale che, in assoluto, ha subito meno gol (appena uno). Le cicale olandesi bivaccano a debita distanza dall'attico della classifica. Nel salirvi in ascensore, sbagliano sempre piano. Roberto Bec cantini La media dei punti-gara premia la squadra guidata da Prohaska che ha giocato soltanto sei volte La Spagna imbattuta ormai da 25 partite: 16 vittorie, 9 pareggi A lato Prohaska, quando giocava (nella foto con Platini) Sotto il bomber inglese Shearer, che attende gli azzurri Sacchi (foto) ha consegnato a Maldinì una Nazionale quasi in caduta libera