Quel cattivone di Jimmy di Fabio Galvano

Come un'antifavola di Natale la dissacrante biografìa di Stewart Come un'antifavola di Natale la dissacrante biografìa di Stewart Quel cattiverie di i Jimmy «Coniglio» smascherato LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Timido? Impacciato? Vulnerabile? Soltanto sullo schermo, in quelle parti da simpatico ragazzo, simbolo di come l'America amava vedersi Ma dietro la cortina di celluloide, rigidamente controllata dagli uffici stampa di Hollywood, anche James Stewart aveva qualche scheletro da nascondere: era, in fondo, un'immagine dell'America più vera. Quasi un mostro, se si dà fede a una biografia che «The Express on Sunday» definisce «gradevolmente cinica» e che getta nuova luce sul giovane Stewart : donnaiolo impenitente che fece piangere Ginger Rogers e impose un perfido aut-aut (o abortisci o ti pianto) a Marlene Dietrich. Jimmy Stewart, insomma, non era tutto come nei film di Frank Capra: generoso, per bene, tranquillo, casa o famiglia. A sentire l'autore, Donald Dewey, non c'era gonnella a Hollywood che non vibrasse per lui, non c'era star che sul set potesse resistere al suo fascino. E se c'è stato qualcuno nel mondo del cinema che davvero ha attuato il sogno pubblicitario dei «flirt di lavoro», par di capire, dev'essere stato lui. Prima di trovare Gloria e di sposarla, a 41 anni, aveva corso la cavallina come pochi altri sul Sunset Boulevard. A chi le domandava se fosse innamorata di lui, Ginger Rogers rispose: «Se non lo fossi, dovrei esserlo. E' l'uomo più gentile di Hollywood». Ma è stata la più gentile; e forse l'aveva detto prima che la lunga serie di avventure galanti del suo bello la costringessero a voltar pagina. Più caustico il giudizio di Paulette Goddard. feroce con l'attore come con l'uomo: «Chiunque sa trangugiare» In mezzo ci stanno tutte le altre vittime del sistematico rubacuori. A cominciare proprio dalla Dietrich, che nell'autobiografia si limitò signorilmente a commentare sullo Stewart attore: (Apparteneva alla scuola del "chissà dov'è finita l'altra scarpa": diva insomma l'impressione che anche in una scena d'amore, accorgendosi di avere una sola scarpa, si domandasse dove fosse finita l'altra» Lui rimase più in tema: «Una donna con un concetto adulto della vita», la definì. Ma fu passione, racconta Deway: passione e dolore Perché il James Stewart sposo fedele per 45 anni della sua Gloria, e ridotto a una pezza d'uomo da quando lei e morta due anni fa. non era tanto tenero allora - con le sue partner. La Dietrich rimase incinta, mentre insieme giravano (anno 1939) il western «Destry Ritles Again». Lui fu impietoso: devi disfartene, se vuoi ancora venire a letto con me. E lei obbedì, secondo la testimonianza dello scrittore Erich Maria Remarque, che l'annotò nel suo diario di quei giorni, a sua volta travolto dal fascino di Marlene. Lei, gelosissima, assoldava segugi privati per pedinare Stewart, ormai alla porta di una pericolosa rivale. Olivia de Havilland. Alla De Havilland l'attore propose anche il matrimonio, contravvenendo alla regola - poi rispettata con la moglie- Gloria - che un attore non dovrebbe mai sposare una collega. Lei gli disse di no, perché del Jimmy donnaiolo non sapeva che farsene. Ma lui non se ne diede pena: in quel periodo, quando divideva con Henry Fonda una casa tipo ranch accanto a quella di Greta Garbo (senza mai incontrarla, in lutti quegli anni), continuò a saltellare fra un balbettio e l'altro nelle più pregiate alcove di Hollywood. L'elenco è lun¬ go: Norma Shearer, Margaret Sullavan, Uosa linci Russell, Loretta Young, oltre alle mille starlet ((Brave ballerine - disse - e perfette per uno a cui piace ballare»). Non venne meno neppure ai doveri che Jean Harlow si aspettava dai partner di lavoro: (C'era una scena - avrebbe raccontato in seguito - che finiva con un bacio. Il dialogo non era granché, ma fin dalle prove si assunse lei la regia di quel bacio. Fu allora che mi resi conto di non essere mai stato baciato prima. Sei prove, ogni volta con più entusiasmo: era una ragazza mozzafiato, con un vestito così scollato che bisognava inchinarsi per raggiungerlo. Io? Ero soltanto un ragazzo della Pennsylvania. Che notte, quella notte». Fabio Galvano Jimmy Stewart: donnaiolo impenitente, avrebbe fatto piangere Ginger Rogers e anche Marlene Dietrich

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