E' già partita la corsa per gestire il Bot-people di Ugo Bertone

Dallo sbarco delTUbs alla nascita dellìntermobiliare Sim, il credito cambia volto IL CASO Dallo sbarco delTUbs alla nascita dellìntermobiliare Sim, il credito cambia volto Il '97 porterà tante piccole banche E'già partita la corsa per gestire UBot-people E SPORTELLI MILANO. A prima visir, sembra un paradosso. Il sistema bancario s'avvia a vivere un anno difficile, anzi «cruciale», per dirla con il presidente della Comit, Luigi Fausti. La via maestra per uscire dalla crisi, come predicano vecchi e nuovi terapeuti del credito, sembra essere quella delle aggregazioni e delle fusioni per dar vita a nuovi, solidi colossi in grado di ottenere significative economie di scala. Grande, insomma, sembra bello. Eppure, si registra un fenomeno inverso. Si affacciano sulla scena tante, piccole nuove banche. Si allunga la fila delle nuove imprese in arrivo sullo scenario del credito. Istituti locali, come la neonata Banca di Bergamo, ad esempio, ma anche colossi stranieri come l'elvetica Ubs, che ad ottobre ha ottenuto l'autorizzazione ad operare come banca anche in Italia. Ma non sarà una banca come le altre. Almeno per ora l'Ubs si limiterà al campo della gestione patrimoniale, senza entrare in competi/Jone su altri servizi bancdri. E in questa direzione muovono altre iniziative, alcune ancora in fase di studio, come il progetto di Akros di trasformarsi in banca una volta risolto, o almeno sterilizzato, l'effetto infausto della componente immobiliare. Ma per qualcuno la banca è già realtà. La prima novità del '97, infatti, prende i! via da Torino: l'Intermobiiiare Sim spa, quotala in Borsa, dal 1° gennaio potrà operare come banca con sei sportelli: Torino, Milano, Roma, Genova, Pavia ed Ivrea. L'obiettivo? «Abbiamo, come Sim. 2 mila clienti. Pensiamo di moltiplicarli per dieci». Non nasconde le sue ambizioni Franca Segre, motore dell'Intermobiliare fin dalla nascita nel 1981 e destinata a diventare tra pochi giorni l'unico presidente donna nel panorama del credito italiano. «La cosa mi inorgoglisce - e per un attimo la signora Segre sorride - ma so che non sarà facile... Dobbiamo fare il nostro ro¬ daggio, commetteremo errori. Anche se da due mesi facciamo simulazioni e siamo pronti a partire. E abbiamo investito tanti quattrini sa? In uomini, informatica, collegamenti con il Centro Borsa, le varie autorizzazioni...». E chi ve l'ha fatto fare? «Beh, sono stata a proporlo io ai soci della Coliti), da cui dipende Intermobiliare. La Sim, ho detto, riceve i soldi da un cliente e apre un conto presso una banca. A fine mese avviene la compensazione, a seconda delle operazioni effettuate. Si paga, insomma, per un passaggio di denaro. Perché non concentriamo tutto in casa? Così si risparmia, ho detto, e si offre alla clientela una gamma di servizi in più». I soci Cofito (le famiglie Daguì, Scanferlin e Giovannone, tutti impegnati in ditta) hanno detto subito di sì all'ennesima idea della signora Franca. All'origine della scelta della banca, però, c'è soprattutto un'esigenza: la sicurezza. Un conto è depositare i propri quattrini presso una Sim, pur prestigiosa, altro è mettere i soldi in un deposito bancario. Nel primo caso pesano comunque le tante traversie di questi anni; nel secondo, la tradizionale garanzia sui depositi assicurata dal sistema bancario. E allora è presto spiegato il paradosso. In arrivo ci sono tante banche, italiane ed estere, interessate a competere con le credenziali giuste sul fronte della raccolta del risparmio. Non tragga in inganno il fatto che i colossi della finanza internazionale snobbino il Banco Napoli. Quel che interessa è la gestione del risparmio e per questo servono finali diverse da quelle tradizionali. Sportelli che non danno sulla strada, pochi servizi tradizionali (il deposito, la carta di credito, il mutuo immobiliare ma non sempre), ma tanta e sofisticata competenza sul fronte della gestione del risparmio, con programmi personalizzati in base alla propensione al rischio, ai tempi dell'investimento, ai vantaggi fiscali. L'Italia è un terreno ricco, per chi si occupa di risparmio. E non deve stupire che tra pochi giorni, a gennaio, nasca l'associazione dei gestori stranieri in Italia: già oggi i vari Morgan Stanley, Schroeder, Credit Suisse o Paribas amministrano in Italia almeno duemila miliardi. L'obiettivo? Arrivare presto, entro il '97, a quota 10 mila, magari a danno degli sportelli tradizionali, abituati a vendere Bot e solo Bot. Ugo Bertone

Persone citate: Franca Segre, Giovannone, Luigi Fausti, Morgan Stanley, Scanferlin, Schroeder, Segre, Sportelli Milano