La montagna inghiotte tre alpinisti

Venezia: lui ha 24 anni, lei 13. Si erano conosciuti dopo i messaggi via computer La tragedia in Slovenia: le vittime, friulane, volevano ricordare un amico morto tempo fa in Val d'Aosta La montagna inghiaile tre alpinisti Traditi dal gelo, sono scivolati in un precipizio UDINE. La luce della torcia elettrica ha roteato disegnando la scia dello scalatore che scivolava irrimediabilmente sul ghiaccio, fino all'imbocco del precipizio. Quelli giunti in cima hanno abbandonato il bivacco per tentare un impossibile soccorso. Una raffica di vento a -20° sul pendio luccicante e un altro alpinista è scivolato, «inghiottito» dalla montagna, presto seguito da un terzo scalatore. Così il Monte Nero, poco oltre il confine della Slovenia, ha fatto tre vittime nella squadra di giovani scalatori friulani impegnata in un'ascensione notturna quando mancava poco al raggiungimento della cima, la quota 2245 metri. Sono Pier Giovanni Russian, 29 anni, di Gemooa, Alessandra Maddaloni, 37. eli Manzano, e Paolo Gumiero, 36, di Fagagna. Ben equipaggiati, esperti, forse sono stati traditi dal gelo incontrato a quelle altitudini. La spedizione era giunta sabato mattina alla malga dell'altopiano Kuhinja, nella zona fra Tolmino e Caporetto. L'ascensione era cominciata di sera, perché gli alpinisti volevano commemorare con una scalata notturna un compagno di cordata, Sandro Pittioni, di Cividale, morto nel settembre scoreo travolto da mie. valanga, mentre scendeva dal Ciarforon, nel gruppo del Gran Paradiso in Valsavarenche. Gli alpinisti si dividono in due cordate. Salgono per primi Marco Papa, 31 anni, di Udine, Russian e Gumiero Li segue un terzetto composto da Luigina Geremia, Giorgio Totis e Alessandra MattaIoni. A notte inoltrata Papa tocca la vetta e prepara il bivacco. Non fa in tempo a depositare il sacco che sul pendio sottostante nota la scia della torcia elettrica scivolare lungo il crinale innevato. E' Piergiovanni Russian che sta precipitando, ma l'urlo dello scalatore in difficoltà è coperto dalle raffiche di vento che gelano la sommità. Anche il secondo gruppo di scalatori arriva in cima. Gli amici si contano, uno manca all'appello. Nell'incertezza del momento. Paolo Gumiero si avvia a prestare un impossibile soccorso, perde l'equilibrio, forse spinto dal vento, scivola. Alessandra Mattaloni lo afferra, forse è urtata dall'amico. Rotola nella neve. Precipita. I sopravvissuti, sotto choc, intraprendono una difficile discesa. Una volta a valle si presentano alla polizia di Caporetto per chiedere l'intervento dei militari e delle squadre di soccorso alpino. Le salme dei tre alpinisti vengono individuate e recuperate poche ore più tardi in un canalone della Sella Zaslap, a 1450 metri di quota. A quella stessa quota, pochi giorni fa, era stato trovato il corpo di un alpinista sloveno, anche lui tradito dal Monte Nero. Le salme dei tre alpinisti friulani sono state ricomposte nella cappella mortuaria del cimitero di Tolmino, a disposizione del magistrato che dovrà dare il nulla osta per il trasferimento in Italia. Michele Meloni Il recupero dei corpi di due degli alpinisti friulani precipitati sul Monte Nero, in Slovenia, nella zona fra Tolmino e Caporetto