«La concubina salva il matrimonio in crisi» di Franco Pantarelli

«la concubina salva il matrimonio in crisi» USA Ma la maggioranza dei rabbini non approva l'iniziativa. La buoncostume: non violano nessuna legge «la concubina salva il matrimonio in crisi» Un 'organizzazione ebraica di New York ripristina l'antica usanza NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Se siete ebrei ortodossi, avete un matrimonio che non funziona e state pensando al divorzio, aspettate un momento: la soluzione è quella di farvi una concubina. Se non sapete come fare chiamateci e noi ve la troveremo. Quanto alla paura di peccare, tranquillizzatevi: secondo la Torah, avere una o più concubine è del tutto lecito. Questo annuncio circola da qualche tempo fra gli ebrei ortodossi di New York e l'organizzazione che lo ha diffuso dice di ricevere almeno 100 chiamate al giorno, equamente ripartite fra uomini in cerca di amanti, donne che si offrono di diventarlo e altre donne che invece gridano: «Vergogna!». L'organizzazione si chiama «Shalom Bayis», che in ebraico vuol dire «pace familiare», e a prima vista sembra niente altro che una rete di prostituzione. Ma la buoncostume di New York non la pensa cosi. «Finché non si fanno pagare - dice - non violano nessuna legge». E Shalom Bayis è fiera di fornire i suoi servigi gratis. La sua base «teologica» è che quella di avere delle concubine è un'antica tradizione ebraica. Abramo ne aveva due, Salomone addirittura 300. E' solo nel 948 che un rabbino francese, timoroso dell'antisemitismo montante, dichiarò quella tradizione decaduta. Ma siccome la durata di quel bando doveva essere di mille anni, sostiene sempre Shalom Bayis, ecco che dal 1948 le concubine vanno considerate «ripristinabili». Ci sono vari rabbini disposti a sostenere questa tesi, dicono quelli di Shalom Bayis, ma il «Daily News», che è andato a vedere da vicino questa storia, non ne ha trovato nessuno ed uno di quelli consultati dice che l'argomento, più che alle leggi ebraiche si ispira a Heidi Fleiss, la matrona di Hollywwod che tempo fa fece scandalo con la sua rete di prostitute chiamate a soddisfare le voglie dei divi del cinema. Ma Shalom Bayis va avanti per la propria strada sostenendo che questa è una «guerra santa» perché serve a «fermare la piaga dei divorzi», che va dal 10 al 30 per cento ciuchi considera la famiglia sacra. «Mi sono sposato a 18 anni e ho conosciuto mia moglie un quarto d'ora prima del matrimonio, fu una cosa combinata, lei ed io non abbiamo nulla in comune», dice uno di quelli che hanno chiamato Shalom Bayis. E così ha lasciato un messaggio per trovare qualcuno «non solo per fare sesso ma anche per andare al cinema, andare a cena fuori e giocare a scacchi». Chissà, forse a quest'ora è già entrato in contatto con la donna «istruita e formosa» che ha chiamato per «partecipare a questa benemerita iniziativa», sempre che lei nel frattempo non abbia scelto quello «bello, alto, ricco, con una moglie e quattro figli», che cercava «non una ma due concubine, una bionda e una bruna». Naturalmente ci sono delle norme da rispettare. Le aspiranti concubine, spiega Shalom Bayis, devono essere ebree e «senza legami», devono essere pronte a mantenere un rapporto «strettamente monogamico» e devono praticare il mikveh, il bagno purificatore, perché l'uomo, se va a letto con una donna impura, va incontro a «severe punizioni». Non è precisamente femminista, Shalom Bayis. E infatti le chiamate di protesta delle donne sono particolarmente arrabbiate. «Se mio marito prende una concubina lo uccido, e subito dopo uccido il rabbino che gli ha dato il permesso», dice una di loro. «Attenti - li avverte un'altra sta arrivando il sindaco Giuliani». Ma ce n'è anche una seraficamente pratica: «Cerco una concubina per mio marito - dice - a patto che faccia anche le faccende di casa». Franco Pantarelli

Persone citate: Giuliani, Heidi Fleiss, Shalom Bayis

Luoghi citati: New York