Lebed fondo un partito per scalzare Eltsin
«Sarà la mia arma per le presidenziali, che devono tenersi presto: Boris è troppo malato per governare» RUSSIA «Sarà la mia arma per le presidenziali, che devono tenersi presto: Boris è troppo malato per governare» Lebed: fendo un partito per scalzare Eltsin Nome: repubblicano popolare. Programma: statalismo e nazionalismo MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ufficialmente si chiamerà «Partito Popolare Repubblicano», ma fin d'ora si può prevedere che lo chiameranno «Terza Via». Così infatti lo ha battezzato il suo leader unico, Aleksandr Lebed, presentandolo ieri alla stampa. «Terza Via» per distinguerlo - ha detto Lebed - dai comunisti e dall'attuale «nomenklatura democratica», entrambe «estranee alla gente». Sarà il suo cavallo di battaglia per le future elezioni presidenziali. Di cui Lebed non ha precisato la data, lasciando capire soltanto che saranno anticipate, poiché Eltsin è «seriamente malato» e impossibilitato a condurre una vita attiva. In un'intervista apparsa ieri su Nezavisimaja Gazeta l'ex segretario del Consiglio di Sicurezza ha invitato Eltsin a ritirarsi dalla politica attiva, evitando di «trasformare un dramma personale determinato dalla salute in una tragedia per tutto il Paese». Per la qual cosa sarebbe opportuno - ha detto Lebed - che Eltsin se ne andasse dopo aver aperto un processo di revisione costituzionale per ridurre i poteri presidenziali trasformando la Russia da repubblica «supcrpresidenziale» in repubblica parlamentare-presidenziale. Il generale ha esposto le grandi linee di un programma di rilancio della propria candidatura dopo alcuni mesi di totale silenzio, seguili al suo brusco licenziamento da segretario del Consiglio di Sicurezza, appena dopo aver siglato gli accordi di pace in Cecenia. Il suo movimento, denominato «Onore e Patria», partorirà il partito nel marzo prossimo, non appena saranno stati definiti struttura e programma, oltre che i finanziatori. Che saranno cruciali, visto che tutta la nomenklatura del regime, pubblica e privata, sembra temere Lebed assai più di Ziuganov. Lebed invece si è detto ottimista. Secondo i suoi piani troverà sostegno tra i piccoli e medi imprenditori, tra i'intelligencija, nel complesso militare-industriale e, senza dubbio alcuno, tra i militari e gli strati più poveri della popolazione. Per il momento la «Terza Via» contereb- be su circa 86.000 membri attivi distribuiti in 72 delle 89 regioni della Russia. Possibili alleati - ha specificato Aleksandr Lebed nella sua relazioni alla terza conferenza di «Onore e Patria» - saranno il piccolo partito dell'oftalmologo Sviatoslav Fiodorov, i residui sparsi del Partito Democratico, il movimento (che lo sostenne nella campagna elettorale del 1995) delle «Comunità Russe». Ma Lebed ha detto senza mezzi termini che «chi comanda sarò io». Il programma dell'ex paracadutista si potrebbe riassumere come di nazionalismo senza eccessi, pragmatismo nei rapporti con l'Occidente, difesa degl'interessi nazionali, aumento del controllo statale sull'economia. In linea di principio Lebed si dichiara per lo «stato di diritto, realmente democratico» anche se più d'una volta ha riconosciuto di non sentirsi che «democratico a metà» e comunque niente a che vedere con i democratici russi, che egli considera, giustamente, «liberali di estrema destra». Giuliette Chiesa
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