L'Europa a Milosevic «Hai torto»

Il Presidente ha una settimana per rispondere all'inviato Osce, ma pare deciso a non cedere Il Presidente ha una settimana per rispondere all'inviato Osce, ma pare deciso a non cedere L'Europa a Milosevic: «Hai torto» Per la missione Gonzàlez «le elezioni sono valide» ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO La delegazione dell'Osci; guidata dall'ex premier spagnolo Felipe Gonzólez ha confermato ieri la validità delle elezioni amministrative dello scorso 17 novembre, annullate dal presidente Milosevic, che avevano visto la vittoria dell'opposizione in molte città. A detta di Gonzólez che ha presentato il suo rapporto a Ginevra, la coalizione «Zajedno» (Insieme), costituita dai quattro maggiori partiti dell'opposizione, ha vinto in 13 città della Serbia e nella stessa Belgrado dove ha battuto i socialisti di Milosevie in 9 «arrondissement». Invitata dal Presidente serbo, la delegazione dell'Osco ha visitato la capitale jugoslava la settimana scorsa. In quell'occasione Gonzàlez ha parlato con Milosevic e con il leader dell'opposizione che gli hanno presentato le prove dei brogli elettorali compiuti dal partito al potere. Dopo aver esaminato tutti i dati riguardanti il voto Gonzàlez ha invitato il Presidente serbo a rispettare la vittoria elettorale dell'opposizione. Milosevic dovrebbe rispondere nel giro di una settimana ma a giudicare dalle prime reazioni delle autorità serbe il padre della patria non sembra disposto ad accogliere il verdetto dell'Osco. Il rapporto di Gonzó¬ lez non è vincolante e le elezioni locali in Serbia sono un affare interno, affermano i responsabili del governo. Lo stesso Presidente va ripetendo da giorni che non permetterà mai che il suo Paese venga comandato da una mano straniera. Ieri il ministro degli Esteri tedesco Klaus Kinkel e il suo collega francese Hervé de Charette hanno chiesto a Milosevic di riconoscere la vittoria dell'opposizione. Ma Milosevic non pare intenzionato a cedere, al punto che in queste ore ha trasformato Bel¬ grado in una prigione, dicono i leader dell'opposizione. Ieri i poliziotti non hanno potuto impedire ai manifestanti di esultare per l'appoggio ottenuto dalla delegazione dell'Osce. Ma hanno bloccato la marcia degli studenti che si apprestavano a raggiunge- re il centro cittadino. C'è stata molta tensione, soprattutto quando alcuni giovani sono stati arrestati e portati via perché «disturbavano il traffico», ma gli organizzatori della protesta sono riusciti a tenere sotto controllo la folla per impedire scontri più violenti. Mentre gli studenti sono rimasti segregati nel quartiere universitario la coalizione «Zajedno» ha organizzato l'ora mai quotidiano raduno in piazza della Repubblica dove i sostenitori dell'opposizione hanno festeggiato la conferma da parte delrOsce della loro vittoria elettorale. Ma al termine del raduno sono scoppiati gli incidenti. La polizia ha caricato un gruppo di una cinquantina di manifestanti che si sono staccati dal corteo principale. Ci sono stati dei feriti che hanno dovuto essere ricoverati in ospedale. «Non e tutto. Mentre la gente stava rientrando a casa gruppi di agenti secreti hanno cominciato ad attaccarli nelle strade e a picchiarli selvaggiamente» afferma il vicecapo del partito democratico Miodrag Perisic. «Hanno picchiato a san¬ gue una bambina di 9 anni che abbiamo trovato terrorizzata e in lacrime sul marciapiede. L'abbiamo portata nella nostra sede per cercare di calmarla. La gente adesso ha paura perché i poliziotti dei servizi segreti danno la caccia ai manifestanti» dice Perisic. Malgrado questo l'opposizione non intende desistere«Noi vogliamo una transizione pacifica e democratica del potere politico, ma temiamo che Milosevic voglia ripetere lo scenario romeno». Di ora in ora la situazione nella capitale jugoslava diventa più tesa. Oggi si terranno i funerali dell'uomo morto in seguito agli scontri della vigilia di Natale tra i manifestanti dell'opposizione e i sostenitori di Milosevic. Il giovane è stato ucciso dai calci che gli hanno sferrato i seguaci del Presidente serbo La polizia ha arrestato Zivko Sandic, l'uomo di 46 anni che durante gli scontraveva gravemente ferito con un colpo di arma da fuoco un manifestante anti-Milosevic. Ingrid Badurìna

Luoghi citati: Belgrado, Europa, Ginevra, Serbia, Zagabria