L'alpinista il segreto è vestirsi a più strati

I/alpinista: il segreto è vestirsi a più strati I/alpinista: il segreto è vestirsi a più strati LTRENTO A «maglia della salute», la proverbiale maglietta di lana, non è il massimo per il freddo. Cade un «mito». E per una volta l'artificiale, nel senso dnl tessuto, batte il naturale. Le fibre sintetiche sono superiori, parola di alpinista, e di esperto <loi picchi della Patagonia, Ermanno Salvaterra, da Pinzolo, provincia di Trento. La Patagonia dell'impossibile Cerro Torre, Salvaterra l'ha «visitata» 15 volte per spedizioni da brivido, in tutti i sensi, anche come temperature. Tra i suoi segreti pero non ci sono i consigli per combattere il freddo. Niente lana, dunque? Forse la maglietta di cotone? «Né una, né l'altra. Il problema è la sudorazione, la lana e soprattutto il cotone si asciugano lentamente. Fibre sintetiche come il "pile" invece consentono la traspirazione e rimangono asciutte». Anche nelle città arriva l'ondata di freddo polare, anzi si¬ beriano, è quasi come essere in montagna. Che fare? «Il segreto è vestirsi a più strati, a "cipolla", di modo che quando ci si toglie l'indumento più pesante si hanno ancora sufficienti vestiti addosso. Inoltre in questo modo si crea un'intercapedine che poi il calore del nostro corpo riscalderà». E se c'è il vento? «Il problema si complica. Il vento ti entra dentro e si porta via il tuo calore In presenza di forti raffiche la temperatura è come se scendesse di dieci gradi rispetto a quella effettiva. E' quindi indispensabile avere una giacca che resista, altrimenti il limite di sopportazione si abbassa di molto». Ma in città c'è sempre un androne o un bar dover ripararsi... «Si, ma uno degli errori più gravi è quello di bere alcolici. E' una di quelle leggende da montanari che è bene cancellare. 11 bicchierino ti dà calore subito, ma poi hai molto più freddo di prima. E anche il fu¬ mo ti scalda, ma ti toglie ossigeno, quindi hai più freddo». Vale anche in montagna, durante una giornata di sci? «Certo. Allo sciatore domenicale sovente nelle giornate più fredde oltre al "bicchierino" consigliano un buon piatto. E' un altro errore, la digestione è un superlavoro e "distrae" l'organismo dal combattere il freddo. Ci vogliono cibi subito assimilabili, zuccheri per esempio. Bisogna però bere molto, almeno due litri, meglio se la bevanda è calda». Anche in città? «Anche. Si beve sempre troppa poca acqua, meglio un litro in più che un bicchiere in meno. Ma il problema vero della città è lo sbalzo termico. Il miglior consiglio per affrontare l'inverno è di avere case meno calde, tra i IR e i 20 gradi e non i 25 di molti alloggi. In giorni come questi lo sbalzo diventa di almeno 30 gradi. Insopportabile». Enrico Marti net

Persone citate: Enrico Marti, Ermanno Salvaterra, Salvaterra

Luoghi citati: Pinzolo, Trento