Uno schiaffo a Clinton

Uno schiaffo a Clinton Uno schiaffo a Clinton Respinto l'inviato americano Il mondo avverte Milosevic, ma il presidente serbo continua incurante sulla sua strada. E' di ieri l'ultimo, clamoroso sberleffo ai richiami alla moderazione della diplomazia intemazionale: Milosevic ha rifiutato di incontrare l'incaricato d'affari dell'ambasciata americana a Belgrado, Richard Mails. La notizia è stata fornita dalla radio indipendente B-92. L'emittente ha poi aggiunto che Mails intende ora tentare di entrare in contatto con il capo della diplomazia jugoslava, Milan Milu'inovic, per convincere le autorità jugoslave a non usare la forza contri, i manifestanti nella capitale. Ieri Washington ha comunque rinnovato il suo duro avvenimento al presidente serbo: «Ripetiamo il nostro appello alle autorità di Belgrado - ha detto il portavoce dei Dipartimento di Stato John Diriger • perché mostrino moderazione e non interferiscano nei diritti democratici dei manifestanti. Continuiamo a considerare Milosevic responsabile per qualsiasi atto di violenza che possa verificarsi». Anche Germania e Francia hanno fatto giungere i loro avvertimenti a Milosevic. Il ministro degli Esteri tedesco Klaus Kinkel ha esortato il presidente serbo ad astenersi da iniziative che possano costituire un ostacolo al diritto di manifestazione. Dopo aver difeso il di- fi anche e Francia Milosevic Germania avvertono ora basta ritto di riunione e di espressione del pensiero, Kinkel afferma che «la comunità internazionale non accetterebbe tanto semplicemente un intervento contro dimostranti pacifici». Mercoledì la polizia serba, prendendo lo spunto dalle necessità del traffico, aveva minacciato l'uso della fona contro i manifestanti. «Se Milosevic - afferma ancora Kinkel - crede, come pare, di poter proibire le dimostrazioni in nome del traffico, farebbe bene a meditare attentamente un tal passo, considerato che Belgrado vuole tornare in Europa». Parigi ha condannato ieri «con fermezza» gli scontri di martedì. La Francia - ha detto il portavoce aggiunto del ministero degli Esteri Yves Doutriaux - chiede la «cessazione immediata di questo ciclo di violenze» e che vengano portati davanti «ai giudici competenti» i responsabili di questi disordini, rinnovando «il suo appello al dialogo». Più cauto, invece, l'atteggiamento di Mosca. Una no ta diffusa dal ministero degli Esteri sottolinea che la Russia è «preoccupata per la tensione creatasi all'in' temo della società jugoslava in relazione agli ultimi avvenimenti a Belgrado», ma ritiene «inammissibile ogni ingerenza da'1 estemo negli affari del popolo serbo», [e. st.] fi anche Germania e Francia avvertono Milosevic: ora basta