« Ho telefonato a quelle ragazze» «Ma l'assassino di Lorena è ancora libero»
Delitto di Asti, primo interrogatorio per l'ex maresciallo che ammette: facevo solo scherzi alle inserzioniste Delitto di Asti, primo interrogatorio per l'ex maresciallo che ammette: facevo solo scherzi alle inserzioniste « Ho telefonato a quelle rugane» «Ma l'assassino di Lorena è ancora libero» ASTI. Barba lunga, manette ai polsi. Si rifugia dietro gli ex colleghi carabinieri per difendersi dai flash dei fotografi. Mario Pettini ha salito così le scale del palazzo di giustizia di Asti, ieri mattina, per il primo interrogatorio dopo l'arresto di venerdì. E' accusato di essere il «professore milanese» che ha risposto ad un'inserzione di ricerca di lavoro di Lorena Veronese, la ragazza di 22 anni. L'ha attirata in una cascina di un milanese dove Petrini faceva il custode e l'ha strangolata. Nell'aula dell'udienze del tribunale lo aspettavano il gip Alberto Lari e i due procuratori Sebastiano Sorbello e Barbara Badellino. L'ex maresciallo, radiato dall'Arma dopo una condanna a 10 anni, per tentato omicidio ai danni di un piccolo spacciatore nel Cuneese (gennaio '83), si è seduto di fronte ai magistrati. «(Sono io il professore milanese, ma Lorena non l'ho uccisa: l'assassino è ancora libero» ha esordito con voce ferma. E' la sua tesi difensiva che ripeterà per tutta la mattinata durante le oltre due ore di interrogatorio. Alle domande dei magistrati ha opposto anche lunghi silenzi. Poche le ammissioni. «Sì qualche telefonata l'ho fatta. Non è mica reato? Davo a quelle ragazzine un appuntamento, a volte erano loro a dirmi il posto. Ma io non ci andavo. Lo fa- cevo così...». E la casa dell'industriale milanese usata come luogo di incontri? Silenzio. E l'appuntamento con Lorena? «Io quella ragazza non l'ho mai vista... non ho ucciso nessuno. Mi accusate ingiustamente, come l'altra volta...». Il ricordo di quella condanna pare tormentarlo più delle recenti gravissime accuse. In aula c'erano anche i due difensori Serse Zimino e Alberto Pasta. E' probabile che si associno alla richiesta di sottoporre Petrini alla perizia psichiatrica. Il pm Sorbello, ieri dopo l'interrogatorio ammette di essersi trovato di fronte ad una personalità complessa: «Ha un atteggiamento psicopatico inquietante. Lucido in certi momenti e confuso in altri. E' un caso da studiare in criminologia. In 25 anni di carriera non mi era mai capitato». Nonostante i silenzi di Petrini gli investigatori contano or¬ mai su numerosi elementi d'accusa. Oltre all'accertamento «telematico» che ha consentito di individuare l'utenza delle telefonate in arrivo a casa di Lorena (le chiamate sono partite dalla villetta dove Petrini viveva con la moglie e tre figli, e da due cabine vicine) un altro particolare è stato svelato dal controllo sui telefoni. Si è scoperto che il «maresciallo» era solito verifi care al servizio abbonati Telecom il numero delle inserzioniste in cerca di lavoro. Voleva essere sicuro, dicono gli investigatori, che non fossero persone da lui conosciute. E anche se Petrini nega di avere mai conosciuto Lorena, ora affiorano anche due testimonianze chiave. L'ex maresciallo sarebbe stato notato, quel martedì 8 ottobre, vicino alla fermata Asp di Valbella. Era il luogo dell'appuntamento con la ragazza, fissato dal misterioso «professore milanese». Le due deposizioni sarebbero concordi e schiaccianti: quell'uomo di mezza età che parlava con Lorena, sulla sua Lancia Delta grigia, era lui, l'ex maresciallo. «Due fotogrammi importanti», li definisce il pm Sorbello. In altre occasioni l'ex maresciallo avrebbe incontrato alcune ragazze delle «inserzioni» e una volta sarebbe andato ad uno dei «rendez-vous» con un furgone. Ma restano ancora dubbi e interrogativi: Petrini potrebbe non avere agito da solo C'era qualcuno con lui nella cascinaprigione? Perché si è scatenata la furia omicida? Lorena era minacciata dalle armi che l'ex maresciallo aveva in quella casa? E' perché anziché sotterrare il corpo della ragazza tra i boschi della zona, lo ha «deposto» a Bricco Roasio, a pochi chilometri dalla casa del milanese? Se il giallo di Asti appare risolto, i contorni sono ancora tutti da definire. Franco Binello Sergio Miravalle «Non andavo agli appuntamenti E non ho incontrato la giovane che è stata strangolata» Ma due testimoni l'avrebbero visto chiacchierare con la ragazza in un'auto la sera dell'omicidio \ Lorena Veronese, la ragazza di 22 anni che cercava lavoro tramite un annuncio. E' sta» strangolata in un bosco vicino Asti Mario Petrini, arrestato per l'omicidio, mentre viene portato via dai carabinieri
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