Un austriaco fra Van Gogh e Casorati

Innsbruck scopre Egger-Lienz, patriottico protagonista di una sensibilità europea Innsbruck scopre Egger-Lienz, patriottico protagonista di una sensibilità europea Un austriaco fra Van Gogh e Casorati Grande pittore realista, ispirato al populismo cristiano SINNSBRUCK LTRO luogo di vacanze, altra occasione d'incontrare un singolare artista montano quale Albin Egger-Lienz, di cui si tiene al Tiroler Landesmuseum, sino a metà gennaio, una nutrita retrospettiva, nel settantesimo della sua morte. Artista celebrato in Austria come un patriota (suoi alcuni ritratti del resistente anti-francese Andreas Hofer) e presente in molli piccoli musei, tra cui quello della città di Lienz, di cui si fregiò nel cognome campagnolo, ma poco conosciuto all'estero e praticamente ignote in Italia, nonostante la sua monografia sia stata cofirmata a Brescia da un italiano, Giorgio Niccodemi. Straordinario disegnatore «realista» alla maniera di Menzel, Egger-Lienz risulta interessante invece proprio perché dimostra che alle più diverse latitudini, spesso senza conoscenza reciproca, lo Zeitgeist sotterraneo di un'epoca decide che artisti lontanissimi per formazione e cultura e magari anche natura sviluppino poi una sorta di linguaggio comune, di idioma Berlitz trasnazionale, assolutamente similare. E in questo consiste l'interesse del recupero «nazionalista» di certi maestri segreti e trascurati, che ripensati nella loro curiosa connessione permetto- no di meglio decifrare quel delicato periodo che sta fra l'inizio-secolo e i furori del dopoavanguardista, del Rappel à l'ordre. Sarebbe fin troppo facile ricordare alcuni nomi, che vanno dal belga Laermans al francese Costantin Meunier (con cui del resto Egger-Lienz espone; così come si fa conoscere alla Secessione di Vienna insie¬ me a Hodler), i nostri Viani e Erba, senza dimenticare nemmeno Aldo Carpi e forse perfino il primissimo Sironi. Un segno grasso, pastoso (a differenza dei respiri alti di Hodler) certo influenzato dal periodo di Sorrow e dei Mangiatori di patate di Van Gogh (via Mauve e Israéls): un austriaco con molti cromosomi valloni. Dopo un inizio più sciolto e mondano, per non dire pnmpier, e sprezzature alla Hals, ritrattista impermeabile alle lusinghe impressioniste (semmai più vicino a Corinth) Egger-Lienz appesantisce subito i suoi valligiani di paste accecate e brune, come se riscrivesse l'Angelus di Millet con il pennello-cucchiaio di Daumier, ascoltando le mazurche di Stravinskij e Ramuz. Populista-cristiano, nelle sue scene paesano-evangeliche raggiunge presto un'astrazione lirica, vagamente alla Casorati. Che sicuramente non conosceva. [m. vali.] Un quadro di Egger-Lienz: intitolato «Christi Auferstehung» del 1924. Innsbruck dedica una grande retrospettiva all'artista tirolese amato come un patriota ma da noi sconosciuto

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