Parolaio di Pierluigi Battista

Parolaio Parolaio Antonio TabuccCIAO MARCELLO. Ma si, parliamo un po' di noi. Della nostra consuetudine con il Grande Scomparso. Dell'assiduità con cui lo frequentammo. Della confidenzialità esclusiva con cui ci metteva a parte di ogni suo recondito pensiero. Di quella volta che, di quella sera in cui, di quella cena dove c'era lui. Ma soprattutto c'eravamo noi. Noi al centro, lui un po' in disparte. Ma ora che lui se n'è andato, siamo rimasti solo noi. E lui, del resto, non può nemmeno più smentire. MARCELLO CIAO. La storia si ripete. Muore un grande e i sopravvissuti importanti finiscono impercettibilmente per conquistare il centro della scena. Anche quando morì Alberto Moravia, furono in molti a vantare un'ultima cena con il Grande Scomparso. Anche quando morì Italo Calvino. Anche quando morì Federico Pollini. Anche adesso, che è morto Marcello Mastroianni. «Una sera l'ambasciatore americano Maxwell Rabb...», scrive su Repubblica Umberto Eco. Quella sera, tra i vip, «in quella accolta di persone importanti», «Marcello Mastroianni stava in un angolo con me, quasi per appartarsi con un amico che non gli incutesse soggezione, e mi raccontava come al solito barzellette». Come al solito. Ed Eugenio Scalfari, semre su Repubblica: «Quano l'invitai a un dibattito a tre voci (la sua, quella di Vittorio Gassman e la mia) sul tema della vecchiaia, Marcello Mastroianni» ecc. ecc.: «Su quel tema e su quell'incontro non aggiungerò altro perché tutto fu detto in quel dialogo a tre che Repubblica ha pubblicato il 6 luglio e che ha suscitato notevole interesse nel pubblico italiano e sulla stampa internazionale che lo ha infatti ampiamente ripreso». Tutto fu detto. Ampiamente. Umberto Eco RIMEMBRANZE. Da non sottovalutare il ricordo di Maurizio Costanzo sul Messaggero: «Un giorno mi dis¬ solti Man sags se: mi piacerebbe fare l'ambasciatore del cinema italiano». Gli disse. E nemmeno quello di Arturo Guatelli sul Corriere della Sera: «Una sera di tre o quattro anni fa Marcello e Anna Maria vollero invitare me e mia moglie Marika a mangiare a La table d'Italie", in rue de Seine, che non è propriamente un ristorante, mr. una pizzicheria con qualche tavolo per avventori nostalgici o di passaggio». In quell'occasione Mastroianni disse a Guatelli: «Ci facciamo una pastasciutta e un bel piatto di mortadella». Bel piatto. E invece che cosa disse Marcello Mastroianni ad Antonio Tabucchi che sul Corriere della Sera racconta di una «Cena insieme in una trattoria» di Lisbona? Disse, anzi «mi sussurrò in un orecchio»: «Non chiamarmi Marcello, chiamami Pereira». Sostiene Tabucchi. MEMORIE. Enzo Biagi sul Corriere della Sera: «Mi ricordo che un giorno mi disse». Walter Veltroni su Repubblica: «L'ultima volta ohe l'ho visto è stato il 31 ottobre. Sono andato a Napoli con Ettore Scola, uno dei suoi amici più veri, per vederlo recitare a teatro». E poi? «Poi cenammo insieme, Marcello disse molte cose». Enzo Siciliano su Repubblica «Poco più di dieci anni fa a New York...». Con chi era il presidente della Rai Enzo Siciliano poco più di dieci anni fa a New York? «Poco più di dieci anni fa a New York, Moravia ed io l'avevamo incontrato e la sera un tassista ci stava scaraventando giù per la Quinta al Village, a cena». Poco più di dieci anni fa Siciliano a New York era con Mastroianni. E anche con Moravia. Flora Mastroianni, riferisce inve- ce Barbara Palombelli su Repubblica, «è slata accompagnata qui» (accompa- ?;nata da Barbara Palombeli, s'intende) «in nome di una lunga storia e di una decennale consuetudine di quartiere». Ciao Marcello. Sei stato tutti noi. Pierluigi Battista Antonio Tabucchi Umberto Eco

Luoghi citati: Lisbona, Napoli, New York