Fiamma, festa della nostalgia

IL CASO IL CASO n^evaìlmsi Fiamma, festa della nostalgia Destra, tre generazioni a confronto ROMA CISTALGIA dell'avvenire». Quando donna Assunta Almirante ricorda l'espressione coniata da suo marito, gli occhi sempre ardenti sotto la massa di capelli candidi, la folla assiepata nel salone di villa Miani si alza in piedi e si scioglie in un lunghissimo, commosso applauso. Nostalgia dell'avvenire. Ricordando il msi che non c'è più, a 50 .nini dalla sua nascita. Non era facile per Gianfranco Fini saldare passato, presente e futuro, i ricordi antichi e il senso dell'esserci, la Fiamma che fa ancora battere il cuore ai vecchi militanti e il partito per cui scendono in piazza i nuovi. Un passato che ancora a volte pesa (è di questi giorni la rinuncia di Fini al viaggio in Israele), eppure • ricordano gli oratori ha avuto l'imprimatur di Scalfaro (che ha sollecitato il ricordo dei caduti «dall'una e dall'altra parte») e di Violante, che ha riconosciuto la legittimità di aver scelto «l'altro fronte». Giubbotti e pellicce, molti capelli bianchi ma anche pizzetti e volti giovani, nel sa¬ lone dove Almirante ricevette Birindelli e Giaccherò, medaglie d'oro della Resistenza (e forse non è un caso che la fondazione Almirante abbia scelto oggi questo luogo). Al tavolo, tre generazioni di missini intorno al capogruppo dei senatori di an Giulio Maceratini. Ai primi tocca rievocare, riannodare, commuovere. Baghino, l'ultimo dei fondatori sopravvissuto, ricorda il clima dei giorni precedenti la nascita del msi, la domanda tche facciamo?» che serpeggiava fra i camerati «fin dal giorno dell'assassinio di Mussolini». Un clima che porta alla decisione di diffonoere e dare alle stampe il manifesto «appello agli italiani» il 26 dicembre di 50 anni fa. Giuseppe Ciarrapico, l'uomo d'affari amico di Andreotti che non ha mai nascosto la sua appartenenza missina, fa parte di quelli «di mezzo», e parla dot «partito nato da un atto d'amore: amore per la patria e la libertà», che per anni «si è voluto mettere all'angolo», e strappa un applauso quando dichiara: «Siamo disposti a voltare pagina, ma non a stracciare le pagine della nostra storia». Poi tocca a Mirko Tremaglia che ricorda Fiume, la Dalmazia e l'Alto Adige, il sostegno decisivo del msi a tanti governi e presidenti della Repubblica, e fa l'elogio delle intuizioni di Almirante, «che aveva già concepito la Destra Nazionale e voleva tirare dalla sua la maggioranza silenziosa, ma venne sconfìtto dalla partitocrazia, da una de fortissima che si alleò con la massoneria». Nostalgia dell'avvenire. Finché viene il turno di Fini, l'ultima generazione, che garbatamente prende distanza. Ritornando al fatidico 8 settembre. «Sono intimamente con¬ vinto che il msi sia nato si il 26 dicembre di 50 anni fa, ma sia stato concepito prima, l'8 settembre, in un momento di lacerazione che solo il nostro popolo ha vissuto perché l'Europa tutta era stata in guerra, ma solo in Italia si arrivò ai prodromi di una guerra civile. Ebbene, il msi nacque dalla necessità di ricucire quello strappo, quella memoria, quel tessuto sociale. E quando Almirante conia lo slogan fortunato "nostalgia dell'avvenire" dà immediata risonanza sentimentale a quella volontà di ricomposizione. Un obiettivo che infine si è realizzato. Ed ecco perché si è potuto dar vita a un nuovo soggetto politico». Alla fine vanno vecchi filmini, un Almirante interrogato a Tribuna politica da Jader Jacobelli, un Fini raggiante a Salerno, il giorno che diventa segretario. E Tremaglia gongola: «C'era l'arco costituzionale che. ci escludeva. Quarant'anni abbiamo fatto opposizione. E questi qui non riescono a farla neppure per sette mesi!». Maria Grazia Bruzzona Donna Assunta Almirante

Luoghi citati: Dalmazia, Europa, Fiume, Israele, Italia, Roma, Salerno