AZIONI Torna di moda il dividendo
AZIONI AZIONI Torna di moda il dividendo IL calo dell'inflazione fa bene alla Borsa? A prima vista no, perché una politica monetaria meno «generosa» e prezzi non gonfiati dal carovita sembrano i nemici principali degli operatori della Borsa. Ma, in realtà, solo nei Paesi ove la spirale dei prezzi è sotto controllo il listino azionario ha potuto offrire al risparmiatore adeguata protezione al risparmio. Qualcosa del genere già s'intuisce anche a casa nostra. VOLATILITÀ' IN CALO Sarà un caso, ma il calo dell'inflazione sembra aver coinciso con alcune novità anche nello scenario di Piazza Affari. Si va riducendo, innanzitutto, l'indice della volatilità, ovvero quel termometro che misura l'instabilità della Borsa e che rappresenta una delle ragioni principali per consigliare ai risparmiatori di stare alla larga dal listino della Borsa italiana: quando i titoli registrano picchi violenti nei due sensi sale il rischio di brutte sorprese. Nel '94, tanto per fare un esempio clamoroso, il misero rialzo finale della Borsa (il 3%) era il risultato di una spettacolare impennata nella prima parte dell'anno (il 30%) e una spettacolare caduta nella seconda. La volatilità era stata, quell'anno, doppia rispetto a Londra e New York, e assai più elevata di tutti gli altri mercati, quasi a confermare il triste primato di Milano come la Borsa più rischiosa e più nemica del risparmio. INSEGUIRE L'ONDA Ma nel '96 le cose sono cambiate, complice la funzione stabilizzatrice dei contratti sui derivati ma anche una politica dei tassi che ha favorito la discesa dell'inflazione e scoraggiato le «bolle» speculative. L'indice della volatilità, rispetto al 2,3% degli anni precedenti, si è ridotto all'1,3% e, se si guarda agli ultimi sei mesi, si è scesi addirittura allo 0,7%. Bisogna cambiare mentalità per agire in una Borsa meno bizzosa e impetuosa: non è più il caso, soprattutto, di cercar di inseguire l'onda ad ogni costo (con gravi conseguenze su commissione e spese). IN AUGE LE «RISPARMIO» Seconda «combinazione»: stanno tornando di moda i dividendi e con essi le azioni di risparmio. In passato questi titoli furono collocati dai gruppi di controllo con il semplice obiettivo di raccogliere capitali senza mettere in discussione la quota di comando. Nel '91 più di un quarto del listino (93 titoli su 342) era rappresentato da azioni di risparmio. Poi una lunga decadenza, perché i privilegi concessi a questa categoria di titoli in materia di dividendi si sono rivelati troppo modesti rispetto alla mancanza del diritto di voto. La situazione, però, si sta ribaltando. Il calo dei prezzi e l'accumulo dei dividendi (diverse società si trovano nell'obbligo di pagare dividendi per gli esercizi passati) fanno sì che oggi sul listino ci siano titoli di risparmio che hanno in corpo dividendi più ricchi di cedole dei Bot. E questo, nel breve, consiglia di prestare attenzione alle «risparmio». OBIETTIVO FALLITO Ma c'è di più. Di fronte alla prospettiva del calo dei tassi è probabile che molte società decidano di liquidare i titoli di risparmio, perché troppo costosi rispetto ad altre formule di finanziamento. Chi possiede titoli di risparmio potrebbe trovarsi così a sfruttare la possibilità di convertire le risparmio in ordinarie. Altri indicatori (vedi l'andamento delle «Utilities» e degli altri titoli più dipendenti dall'andamento dei tassi) potrebbero confermare l'osservazione iniziale: l'inflazione bassa fa bene ai beni reali. Anzi, come dimostrano le statistiche Ocse, i risparmiatori che volessero tentare di godere anche in futuro di rendimenti reali sopra il 5%, non potrebbero che imboccare la via della Borsa. Solo in Italia e in Spagna, del resto, nell'ultimo quarto di secolo, è stato fallito l'obiettivo. Ma è importante cambiar pelle: più attenzione al dividendo, meno impazienza in attesa dello «strappo» dei titoli e la consapevolezza di avere a disposizione un'offerta sterminata, che non si esaurisce nella Borsa italiana. lu. b .1 GIÙ. GIÙ. GIÙ. GIÙ. 1975 1976 1977 1978 per lire. GIÙ. GIÙ. 1979 1980 GIÙ. GIÙ. GIÙ. 1981 1982 1983 GIÙ. GIÙ. 1?84 1985 GIÙ. 1986 GIÙ. GIÙ. 1987 1988 GIÙ. GIÙ. 1989 1990 GIÙ. 1991 GIÙ. GIÙ. 1992 1993 GIÙ. GIÙ. 1994 1995 GIÙ. 1996 LE ULTIME VOCI DI CUI SI TIENE CONTO AUTOLINEE EXTRAURBANE AUTORADIO CON FRONTAUNO BISCOTTI FROLLINI CARAMELLE CARNE MACINATA DI BOVINO CAVO ELETTRICO CHEWING GUM CORSI DI LINGUE CORSI DI VIDEOSCRITTURA COZZE CREMA DI CIOCCOLATO PRESA DI CORRENTE SOSTITUZIONE CINGHIA AUTO SVILUPPO E STAMPA DI FOTO A COLORI TORTA PRECONFEZIONATA VASCHETTA DI GELATO VERMOUTH DOLCE SUi do da chi fa gli 'ione ware ogni Non con potrebi tato pOlCHE- etiche vita. SCANNI I propri BIANCHI
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