L'abete, un affare ecologico

L'abete, un affare ecologico L'abete, un affare ecologico In Inghilterra viene «raccolto» rispettando la natura ra, Pinus silvestris e Pinus contorta. Tecniche agro-forestali e ricerche di laboratorio sono utilizzate allo scopo di selezionare le varietà più interessanti e che resistono più a lungo una volta portate nel clima secco dell'interno delle abitazioni. Inoltre, il colore delle fronde, che va dal verde chiaro a quello scuro ed all'argenteo, può essere modificato mediante l'uso di fertilizzanti particolari, di cui i produttori si guardano bene dal rivelare la composizione. L'albero di Natale viene poi apprezzato non solo per la sua forma ed il suo colore, ma anche per la sua fragranza, come è il caso per la specie Abies procera, la quale emette un gradevole aroma. In questi ultimi anni si è anche diffusa l'utilizzazione di alberi di Natale con zolla, i quali, dopo le feste, possono essere piantati nei giardini, incrementando così le aree verdi. Essi vengono anche chiamati «ecologici». Questi alberi vanno, ovviamente, annaffiati per mantenerli in vita. Anche quelli senza zolla hanno bisogno d'acqua per non perdere precocemente le loro foglie (aghi) e per questo si trovano ora sul mercato appositi sistemi metallici di fissaggio con vassoio per l'acqua incorporato. E' da far notare che la coltura estensiva delle specie di conifere usate come albero di Natale non ha impatti ambientali negativi, come spesso viene affermato. Invece, essa contribuisce a salvare le foreste e per di più a fissare un'importante quantità di anidride carbonica (CO.,) presente nell'aria, diminuendo in tal modo il rischio dell'effetto serra e della riduzione dello strato dell'ozono. Le estese colture di abeti e pini svolgono anche un importante ruolo ecologico servendo da riparo per numerose specie di animali, che vi trovano un ambiente propizio per la loro crescita e riproduzione. L'introduzione sul mercato di alberelli di Natale di plastica ci priva del contatto diretto con la natura vivente. Inoltre si acuisce così il problema dello smaltimento della plastica, smaltimento che spesso produce un inquinamento chimico ambientale (diossine e altri componenti tossici), mentre invece la biomassa vegetale è completamente biodegradata grazie ai processi naturali operanti nell'ecosistema. In aggiunta a queste considerazioni ecologiche, è interessante far notare come l'albero di Natale sia entrato ormai a far parte della nostra cultura occidentale e come, inoltre, esso sia diventato il soggetto di tutta una produ¬ zione letteraria, cinematografica ed artistica, quest'ultima andando dalle cartoline illustrate e dai biglietti augurali ai quadri d'autore e dai ninnoli ai gioielli, soprattutto ciondoli e spille da portarsi durante le feste di fine d'anno. Infine, l'albero di Natale interessa ora tutta una svariata oggettistica multicolore prodotta per la casa e per l'abbigliamento, che utilizza i materiali più disparati, dalla carta al legno, dai tessuti alle ceramiche ed ai metalli più comuni o pregiati. In questi ultimi anni, anche il vetro viene utilizzato, soprattutto dagli artisti di Murano, che imprigionano la luce della laguna in alberelli scintillanti con ciondoli e palline, che riflettono i colori dell'arcobaleno sulle pareti dei nostri soggiorni. I cioccolatini e i biscotti a forma di albero di Natale, esposti in vetrina durante le feste, potrebbero farci pensare che esso è solo un bene di consumo. Invece no, perché l'albero di Natale è qualcosa di più: è soprattutto un simbolo di sopravvivenza, e quindi anche di pace spirituale. Silvano Bonetto Università di Torino

Persone citate: Abies, Murano, Silvano Bonetto Università

Luoghi citati: Inghilterra, Torino