PERICOLI DISEGNA MORGANA di Marco Vallora

[0 [0 [0 AVALIERI piumati, calviniani, al galoppo. Cattedrali sperdute. Ciuffi d'alberi come virgole. Ciliegie e mele luccicanti come buie. Passeri solitari. Alzate di frutta rinascimentali. E poi matite, pennelli, tavolozze, boccette d'inchiostri dai colori morbidi, pastelli caldi di giallo, d'azzurro, di rosa. E' una pagina di Morgana, la rivista di Tullio Pericoli, al suo numero d'esordio, pubblicata da Dante Albieri, a Miasino, Novara, in via Martelli 16. Elegante, minuziosa, raccoglie le tavole del pittore come pagine di un diario sempre mutevole, capriccioso. Le accompagna uno scritto di Antonio Tabucchi. Il ricordo dei primi disegni visti in una taverna di Lisbona, quelli che arrivavano per corriere da Ascoli: paesaggi e ritratti, ritratti e paesaggi, il nero della matita e il caldo del colore. Una tecnica sapiente, precisa, che si nasconde dietro una leggerezza di vento, di foghe sempre mosse, di piume. E anche l'apparente solidità dei tanti frutti è un inganno, perché quelle pere, mele, non ci mettono un nulla a rotolare via, a far tornare la pagina bianca. [n. o.] l'Italia e l'arte fiamminga. L'appassionato di cose d'arte non si lasci sfuggire il lucido e avvincente percorso saggistico La Nascita della storia dell'arte in Italia (Marsilio, pp. 262, L. 44.000) di Giacomo Agosti, giovane biografo di Adolfo Venturi, che in questo interessante periplo socio-caratteriale, Dal Museo all'Università 28801940, indaga il profilo del «primo funzionario statale dell'Italia unita», che uniformandosi all'Europa di Zola e Taine e Burchkardt, si occupò tra i primi di restauro, tutela del patrimonio e di creare la cattedra universitaria da cui usciranno Longhi, Toesca, il figlio Lionello. Ritorna di Otto Kurz, allievo di Von Schlosser, erudito e bibliotecario del Warburg Institute, un classico prefato da Ragghiami: Falsi e Falsari (Neri Pozza, pp. 372, L. 45.000). I metodi, le tecniche, ma anche le avventure dei falsari più ingegnosi, da Dossena a Van Meegeren: un vero manuale per «farsi l'occhio», anche grazie a una preziosa documentazione fotografica. Chi scende trafelato alla stazione di Spoleto alla ricerca di un taxi che lo porti aU'imminente spettacolo non potrà non accorgersi comunque di quel possente animale in ferro che è il Teodelapio di Alexander Calder, dalla non mascherata protervia fallica, cui Giuseppe Carandente dedica un elegante «racconto» Cartha (pp. 103, L. 50.000) ricco di lettere, foto, documenti inediti. Non è certo noto come quello di Varallo, il Sacro Monte di San Giulio d'Orta, anche se vi lavorarono Morazzone e espressivi maestri del legno. Hortus Conclusus della Ricci (pp. 209, L. 390.000) con le magnifiche fotografie di Giovanni Ricci ed un florilegio di testi letterari sull'isola in cui Nietszche si prese d'amore per Lou Salomè, ci offre di perderci in questo diorama ligneo. Marco Vallora