Evade il cane condannato a morte di Lorenzo Soria

Evade il cane condannato a morte Usa: due anni fa azzannò uno sceriffo, i suoi fans chiedevano clemenza Evade il cane condannato a morte PLOS ANGELES ER due anni Abraham è stato in «death row», in una cella d'isolamento ad Aiken, nella Carolina del Sud, in attesa dell'esecuzione. E per tre volte, nel corso di questi due ^terminabili anni, ha cercato clemenza. Tramite i suoi avvocati, si è rivolto prima a Charles Simons, il giudice che ha puntualmente confermato la condanna capitale; poi a David Beasley, il governatore dello Stato. Il quale stava pensando a una revisione del caso e intendeva perlomeno rinviare il giorno della morte. Nel dubbio, Abraham non ha aspettato. E l'altra notte è fuggito. Qualcuno, ovviamente, lo ha aiutato. Ma ad Aiken, oggi, non ci sono né rabbia né recriminazioni. Anzi. Abraham è diventato un eroe popolare. E c'è anche un sito Internet dedicato alle sue gesta. Perché Abraham non è un criminale che ha stuprato una studentessa o ucciso una vecchietta per un pugno di dollari, ma un cane, un pit-bull, che due anni fa ha aggredito un uomo. Non un individuo qualunque, ma uno sceriffo che voleva arrestare il suo padrone per ima coltivazione di marijuana. Abraham gli è saltato addosso e lo ha azzannato. E come accade per migliaia di pit-bull in America la sua sorte da quel giorno era segnata: a morte! Nell'America dalla condanna a morte facile e disinvolta, in qua- lità di appartenente alla razza canina, anche se quella spesso pericolosa dei pit-bull, Abraham ha trovato immediatamente difensori. Oltre al padrone, sono intervenuti in suo sostegno i cittadini di Aiken, all'urlo di «free Abraham». Il portavoce della società per la prevenzione degli atti crudeli agli ammali Chris Barnes ha sostenuto che Abraham «non è un criminale». Diventato suo «amico», Barnes aveva anzi deciso di concedere ad Abraham il suo ultimo desiderio e, senza consultarlo, gli aveva comprato un bel pezzo di filetto. Ma il filetto è rimasto in frigo. E adesso, mentre i concittadini salutano Abraham libero, Jeff Wilson, lo sceriffo, non riesce a nascondere la sua rabbia. Gli tocca mettersi a cercare Abraham per arrestarlo un'altra volta. E mentre mostra le cicatrici sul suo braccio, aggiunge incompreso: «Quel cane è pericoloso, parola di uno che conosce bene i suoi denti!». Lorenzo Soria

Persone citate: Aiken, Barnes, Charles Simons, Chris Barnes, David Beasley, Jeff Wilson

Luoghi citati: America